In estate, puntuale come i servizi del TG1 sulla calura e sulla tintarella, la guerra si fa inesorabilmente più aspra. Spot televisivi, campagne pubblicitarie e, da qualche anno, inserzioni a pagamento sui social network, non fanno che rimbalzare osessivamente lo stesso messaggio: i germi sono IL MALE. Si annidano dappertutto: nei peli del cane, sul pavimento tempestato di impronte fangose, sugli “appositi sostegni” dei mezzi pubblici, nella cesta dei giochi e finanche tra le foglie di insalata (perché tu credi che mangiare una lattuga sia un toccasana per la tua salute, e invece: PAM! Eccoli là, i germi, pronti a levarti dal mondo senza tanti complimenti).
I germi sono invisibili ma cattivissimi, subdoli al punto da stenderti senza che neanche tu abbia la più vaga idea di cosa sia stato a metterli sul tuo cammino, se il maniglione antipanico dello studio medico o il pomodoro che hai mangiato nell’insalata greca. I germi ti guardano, sempre. E la cosa peggiore è che tu non puoi vedere loro.
Se poi hai un figlio piccolo, diamine! I germi rappresentano una minaccia di fronte alla quale la morte in culla e l’ostruzione delle vie respiratorie sono robe da ridere. TUTTO quello che circonda il tuo adorabile fagottino è ricoperto, farcito, invaso, brulicante di orridi germi. E tu, madre mediamente consapevole del terzo millennio, non vorrai mica permettere che il tuo pupetto adorato finisca preda di una così nefasta contaminazione? Non oserai lasciare che tuo figlio dorma tra candide lenzuola solo apparentemente pulite, che venga svezzato a pane e microbi, che gattoni ignaro tra colonie di microrganismi assassini?
Niente paura. Basta irrorare generosamente la propria casa, il bucato, gli animali di famiglia, i giocattoli, le stoviglie, il cibo, le proprie mani, i pavimenti e soprattutto il bambino stesso (“Ché si sa, signora mia, in certi casi la prudenza non è mai troppa!”) di disinfettanti chimici, polverine sterilizzanti, candeggine “delicate” e soluzioni puzzolenti a base di cloro. Additivi e gel per pulirsi le mani (roba che manco Marcelletti prima di un trapianto multiplo). Sospiro di sollievo. Germi puzzoni: tiè!
Ora. Io solo due o tre cose vorrei dire, in modo affatto pretestuoso e senza neanche star lì a tirar fuori le mie solite considerazioni pesanti sull’impatto ambientale, l’inquinamento idrico e bla bla bla.
Primo: ma quali sarebbero, in concreto, ‘sti germi assassini che occhieggiano malefici dai tram e dalle ceste della biancheria? Il vibrione del colera? La TBC? La peste bubbonica? L’ebola? Quali casi riporta la letteratura medica di innocenti creature ammazzate dal pigiama non disinfettato? Se poi stiamo parlando di catarri e cagotti, beh: neanche la clausura estrema in una grotta del sale potrebbe mettere al riparo i nostri batuffolini innocenti da inconvenienti di questo tipo.
Secondo: l’aria che respiriamo, anche quella della casa più pulita del mondo, non è sterile. È piena di “germi”. Idem l’acqua che beviamo e con cui ci laviamo, nonché tutte le superfici con cui veniamo a contatto. A meno di vivere permanentemente in una tuta sterile, che senso ha affannarsi a disinfettare cose che dopo 5 secondi saranno di nuovo colonizzate dal “nemico”?
Terzo: l’evoluzione ci ha dotato di un sistema immunitario sempre più efficace (e chi lo ritiene opportuno può, almeno alle nostre latitudini, vaccinare gratuitamente o quasi se stesso e i propri figli per tante malattie). L’igiene eccessiva non fa che inibire la reazione immunitaria e “sensibilizzare” l’organismo.
Quarto: se proprio si avverte la necessità di una pulizia più radicale, perché ad esempio il pargolo ha avuto la gastroenterite, oppure si è rotolato nello sterco di vacca, basta, eccezionalmente, fare il bucato a caldo, oppure bollire ciuccio, biberon e affini per cinque minuti. Il calore, nientemeno, ammazza i germi, ne più né meno dei cocktail chimici che certi drittoni del marketing vorrebbero farci credere indispensabili.
E poi, da ultimo (ho detto più di tre cose, d’accordo…): sappiate che moltissimi microrganismi sono amici. Vengono in pace, sventolano bandiera bianca, sono del tutto bene intenzionati. Anzi, ci rendono anche dei servigi preziosi, e spesso pure gratis. Senza “germi”, per dire, non avremmo delizie insostituibili come la birra, la pizza, il vino e lo yogurt. Senza microbi non sapremmo digerire e assorbire quello che mangiamo, i nostri organi genitali non se la passerebbero poi così bene. Senza microrganismi, a ben vedere, non saremmo neanche qui, visto che è proprio da loro che derivano tutte le forme di vita che abitano la Terra.
Per cui, e giudicatemi pure una zozzona se lo ritenete opportuno, io dico e ridico: lunga vita ai germi, sdoganiamo i germi, familiarizziamo con loro. In poche parole: più germi e meno disinfettanti! Anche e soprattutto se con noi vivono dei bambini.
6 Commenti
Pieno appoggio! Ovvio che non significa vivere in mezzo alla sporcizia perenne. Ma nemmeno eccedere in sterilizzazioni e disinfestazioni!
Ma certo! Direi che basta un po’ di buon senso 😉
Aggiungo che quando ero piccola io, diciamo una ventina d’anni fa (mica un secolo) non c’era tutta sta mania di disinfettare tutto quanto.. eppure siam venuti su sani uguale.. forse anche meglio! 😉
Assolutamente d’accordo! 🙂
[…] green è avere un buon rapporto con la sporcizia e con i germi (a proposito vi consiglio questo bel post diSilvana se nonloavetelettoancora!).Perchènoi nonviviamo in un modosetticco e unambientesettico […]
non parliamo poi se in casa ci sono amici pelosi!!! Più sistema immunitario di quello!!