I miei figli sono relativamente vicini di età: quando sono rimasta incinta di Flavia, suo fratello aveva circa 13 mesi. Alla fine, la differenza di età tra i miei figli è risultata di 21 mesi meno un giorno. Quando è nata sua sorella, Davide portava ancora il pannolino, non sapeva parlare e usava il ciuccio. Avevo smesso di allattarlo di notte da pochi mesi, quando ero a circa metà della seconda gravidanza, e lui aveva cominciato l’asilo da poco. Devo dire che avevo sempre sperato di avere due figli vicini di età, anche se non prevedevo che fossero così vicini. Mi era stato preannunciato l’inferno in Terra, ecco come è andata in realtà.
Figli vicini di età, tra routine e stanchezza
Senza dubbio, essere ancora abituati a gestire un bambino piccolo può essere di grande aiuto quando si tratta di gestirne due: far fronte ai risvegli notturni, al cambio del pannolino e al bagnetto, per esempio, vi risulterà “all’ordine del giorno”, visto che non avrete mai smesso di farlo con il primogenito. Anche il decollo dell’allattamento (che voi decidiate o meno di allattare in tandem) può essere agevolato dall’avere appena finito con il vostro primo figlio (o dal non avere smesso affatto). D’altro canto, la stanchezza fisica dei primi mesi di vita di un bambino non è uno scherzo: andare a prolungarla per accogliere un secondo neonato richiede un grande investimento di energie.
Figli vicini di età: attività comuni
Quello che mi sembra un grande vantaggio dell’avere figli vicini di età è sicuramente la possibilità di coinvolgergli in attività identiche o similari. Davide e Flavia, per esempio, frequentano la stessa scuola da ormai due anni, il che ha semplificato notevolmente la logistica familiare. Anche la condivisione dei giochi e degli svaghi nel tempo libero è relativamente semplice, così come l’organizzazione di vacanze che possano andare incontro alle esigenze e ai gusti di entrambi. Nel nostro caso, che credo sia relativamente comune, ha aiutato anche il fatto che la secondogenita fosse particolarmente “stimolata” dalla presenza del fratello maggiore, e cercasse fin da piccolissima di giocare come lui e fare le sue stesse cose. Condividere l’ambiente scolastico ha inoltre permesso la creazione di amicizie comuni, nonché la partecipazione alle stesse feste di compleanno, recite e attività pomeridiane. Di contro, questo significa che vi ritroverete di solito a gestire i vostri figli contemporaneamente, ad accompagnare entrambi negli stessi posti e a giocare con tutti e due nello stesso momento. Logisticamente comodo, fisicamente (e mentalmente) impegnativo. Diventerà forse più difficile anche assicurare a ciascuno dei momenti di “esclusività”, perché tenderanno a stare insieme, frequentare gli stessi posti, vivere le stesse esperienze (ma credo che questa non sia una regola).
Figli vicini di età: la gestione della gelosia
Davide non ha memoria di come fosse la sua vita prima dell’arrivo di Flavia. Questo non ha di certo impedito episodi e momenti di gelosia reciproca, né mette al riparo i miei figli dalla competizione tipica di due fratelli, però ha reso sicuramente più istintiva l’accettazione del nuovo status quo. Di contro, il mio primo figlio non ha memoria della mia seconda gravidanza, e non ha partecipato consapevolmente all’attesa di sua sorella, alla scelta del nome, etc. Ha in qualche modo “subito” la sua comparsa, prendendone atto all’improvviso per poi abituarcisi nel giro di qualche mese. E ovviamente Davide non è stato in grado di “aiutarci” materialmente nella gestione della sua sorellina, per quanto a volte bastasse la sua presenza per farla calmare o ridere.
Figli vicini di età: pro e contro
Avere due figli vicini di età non è una passeggiata. Significa mettere alla prova il proprio corpo con due gravidanza, due parti ed eventualmente due allattamenti in tempi molto ravvicinati. Significa spesso non dormire bene per anni. Significa ritrovarsi a gestire uno spannolinamento con un neonato per casa, oppure uscire con due passeggini (o, come facevamo noi, con un passeggino e una fascia/marsupio). Significa doversi relazionare per qualche anno con due bambini piccoli, con tutto il corollario di irragionevolezza, capricci, domande, stanchezza che questo comporta. D’altro canto, decidere di fare due figli vicini di età significa concentrare lo sforzo maggiore, in termini di energie fisiche, in un lustro o poco più, e poi ritrovarsi definitivamente “liberi” da pannolini, culle, passeggini e pappine. Significa fare in modo che i propri figli condividano profondamente la loro infanzia (i giochi, le amicizie, le esperienze), quasi come dei fratelli gemelli. Ma anche, in un certo senso, privare entrambi di un pizzico di esclusività che nei primissimi anni di vita potrebbe non guastare.
Non sempre è una cosa che si può scegliere, tra l’altro. Voi che esperienza avete avuto?