Fateci caso, è difficile che una mamma non abbia almeno una piccola, piccolissima, fissazione. Dev’essere un fatto genetico, chissà. Io, come sarà chiarissimo a chi legge questo blog, non sono immune dalla paranoia materna, ma mi consolo dicendomi che ognuna, in fondo, c’ha la sua croce. Mi riconoscete? E voi, di che paranoia siete? 😉
La mamma girello
La prospettiva che suo figlio cada e batta la testa la terrorizza più di svegliarsi al mattino e scoprire che Borghezio è il nuovo presidente del Consiglio. Non appena il suo fragile marmocchio mostra le prime velleità motorie, lo equipaggia con caschetto, redini, ginocchiere e un’imbottitura completa da hockey su ghiaccio. Il colore della mobilia di casa è di solito invisibile sotto strati di paraspigoli e protezioni varie. Anche se non lo sa, sta allevando un futuro appassionato di sport estremi e corse clandestine.
La nonna in pectore
Non ha ancora tagliato il cordone ombelicale di suo figlio e già se lo immagina padre. Conserva con cura maniacale il corredino e gli accessori della prole col solo scopo di passarli ai nipoti, dei quali, è scontato, si aspetta di doversi occupare 24 ore su 24. L’incubo di ogni nuora.
La mamma Amuchina
Ossessionata dai germi, crede che disinfettare i suoi figli sia il solo modo per salvarli da una lenta e dolorosa agonia. Di solito alleva ragazzini immunodepressi e impacciati, ma dotati della rarissima capacità di giocare a palla senza sudare.
La mamma Elisir
Si riconosce per l’uso di termini come “temperatura” al posto di “febbre” e “rush” o “esantema” al posto di “bollicine”. Prima dell’avvento di internet avrebbe posseduto e consultato quotidianamente un’enciclopedia medica in 14 volumi. È solita esaminare almeno una volta al giorno la cute e le mucose di suo figlio alla ricerca di ineluttabili segnali di malattia. La sua prole, una variante dei figli Amuchina, pasteggia a paracetamolo e fermenti lattici. E si ammala al primo contatto diretto con un altro essere umano.
La mamma Plasmon
Prostrata dal terrore del soffocamento, somministra omogeneizzati ai suoi figli in età scolare. Vive con un frullatore sempre a portata di mano, e in caso di black out non esita a pre-masticare il cibo destinato ai suoi bambini. È segnalata nelle sedi della Croce Rossa di tutta Italia, dove viene gentilmente esclusa dai corsi di disostruzione pediatrica perché è solita gettare nel panico gli altri partecipanti.
La mamma Elettra
Madre di un figlio maschio, non esita a rivolgersi alla sua stessa progenie con espressioni come “il fidanzato di mammina”. Si aspetta che suo figlio perda la verginità non prima dei 54 anni e che lasci la casa materna solo per prendere possesso del proprio loculo al camposanto. L’incubo peggiore di ogni nuora, in realtà, sarebbe lei, ma è altamente improbabile che la sua creatura riesca a trovare una compagna.
La mamma Karma
Convinta che tutti i mali del mondo siano imputabili a lei, vive nella certezza di essere del tutto inadeguata ad allevare dei figli. Si ritiene la causa di ogni malumore, fallimento, malessere o perplessità dei suoi adorati bambini, e vive nell’attesa del giorno in cui, raggiunta la consapevolezza minima, questi le presenteranno il conto dei suoi errori, confessandole il proprio odio insanabile e il desiderio di interrompere qualsiasi rapporto con lei. Spesso possiede un animale domestico, adottato nella momentanea convinzione che “almeno con lui farò meno danni”. Ogni commento o consiglio non richiesto la manda in paranoia per settimane.
La mamma FAO
Niente e nessuno potrebbe mai scardinare la granitica convinzione che suo figlio non mangi abbastanza. Gli presenta ad ogni pasto porzioni da camionista, lamentandosi con chiunque sia disposto ad ascoltarla perché “il bimbo non finisce mai la sua razione”. Passa interi pomeriggi a proporre spuntini e merende, offre almeno cinque alternative dinanzi alla “inappetenza” dei figlio e ossessiona il pediatra con richieste di integratori e vitamine. Col passare dei decenni, tende di solito ad evolvere in una Mamma Tupperware, che riempie i congelatori dei figli adulti di cibi pronti e ipercalorici. Se le capita la somma sventura di un figlio studente fuori sede, il suo mantra diventa “Hai mangiato? Come sei sciupato!”.
18 Commenti
mamma Plasmo, presente
… e pure un po’ Elettra 😉
Mamma Karma presente!
Mi hai fatto ridere da morire!! :))))
Non saprei come definire la mia paranoia, ma la condivido comunque: ho il quotidiano pensiero che la mia cucciola possa avere la febbre e che, qualora l’avesse, sia stata io a farla ammalare,,magari perché l’ho coperta poco o troppo 😉
Ecco…Temo di appartenere alla categoria Mamma Degenere allora,perchè non mi rispecchio in nessuna di queste altre ahahahaah 😀 Sono l’esatto opposto della mamma Plasmon:quando mio figlio si ingozza e inizia a tossire con la bocca strapiena,mia mamma e sorelle vanno in panico e mi accusano di essere pazza perchè resto imperturbabile,e io le rassicuro che, se tossisce,le vie aeree sono libere,e il panico lo tengo per quando eventualmente diventa cianotico…
Allora siamo in due! sono un po’ elisir perchè uso termini medici
mamma karma, ma faccio finta di non pensarci…. 🙂
Faccio coming out… sono stata mamma FAO, redenta, rimango mamma Elettrica: ho il terrore si pigli la scossa. Si lo so: gli serve un cacciavite da leccare e infilare nella terra insieme alle altre tre dita nella presa. Oh, che ci devo fare, mica posso essere sempre degenere!
Mi hai fatta troppo ridere!!! Sei fortissima!
Io, lo ammetto, sono la mamma karma, ma sfocio anche un po’ in mamma Elisir e pochino pochino in mamma Elettra.
Mamma Karma presente !!!
Sono stata anche Mamma Plasmon, ma mio marito sta tentando di farmi smettere mostrandomi che se non riduco in poltiglia poltigliosissima tutti i cibi lui sopravvive lo stesso!
Sono l’opposto della mamma Plasmon perché ho la folle paura che francesco non riuscirà a mangiare nient’altro che pappette fino alla maggiore età (come figli di mamme che conosco,figli appunto di mamme plasmon che ormai varcate le soglie delle scuole elementari non riescono nemmeno a mangiare la pizza!) Così faccio l’opposto, insisto ed insisto a proporre cibi che nulla hanno della poltiglia e mi innervosisco quando alla veneranda età di 10 mesi mio figlio ancora fa fatica a mangiare cibi non frullati/omogeneizzati/poltigliati! Gli presento imperterrita biscotti, pane, focaccia, prosciutto cotto tritato grossolanamente etc.. e quando capita che comincia a tossire me lo vedo in età scolare che ancora non mastica nemmeno la pasta scotta della mensa… che dite sono mamma degenere pure io?
Plasmon più Karma… Una sola non mi bastava 😉
Mi riconosco nella mamma karma. Vorrei entrarenell’intimo dell’animo di mio figlio, il suocomportamento aggressivi nei miei confronti, mi lascia pensare che non sia innamorato della sua convivente.
Karma anche io, spesso…
Io sono la mamma Armageddon: ogni sera, prima di dormire, passo in rassegna mentalmente tutte le possibili catastrofi e disgrazie che potrebbero abbattersi su di me e sulle mie bambine (incluso, ora che siamo al mare – in Liguria -, uno tsunami che travolge la nostra casa e ci trascina con se, fuori dalle finestre della camera da letto).
Qualcuno che conosca un buon psichiatra?
Mi riconosco nella mamma fao…
Secondo me hai dimenticato una variante imprtante. La mamma salutista…al suo pargolo solo cose naturali e sane: cotone bio,cibo bio, niente sale, zucchero, soffritti e chi più ne ha più ne metta! evita il cibo della nonna, comunemente con un dito d’olio, come la peste…spende tutto lo stipendio al biologico e priva il bimbo di qualsiasi porcata, anche alle feste degli amici…peccato che la prima volta che assaggerà la nutella ne diveterà dipendete! 🙂
Hai ragione! In effetti è una derivazione della mamma green 😛