Napoletana atipica.
Figlia unica.
Mamma pancina.
Buonista.
Pessimista inguaribile.
Debole.
Madre anormale.
Snob.
Mi hanno etichettato in tanti modi, nella mia vita, a cominciare da quando ero piccola. A volte mi hanno affibbiato etichette in totale contraddizione tra loro, passando dal definirmi insicura al decidere che ero una persona inguaribilmente arrogante.
La verità è che nessuna etichetta può davvero definirmi, incluse quelle che ogni tanto tendo ad attribuire a me stessa. Che non esiste un solo individuo al mondo la cui complessità possa essere ridotta a un archetipo, per quanto sia innegabile che ogni adulto abbia una determinata personalità.
Ma se etichettare gli adulti è sempre riduttivo e spesso può essere fastidioso, doloroso o condizionante per chi si ritrova a essere “catalogato”, farlo
Io penso che se bolliamo un bambino come monello, o capriccioso, o “impossibile”, lui – che è piccolo ed è ben lungi dal conoscere se stesso e dal sapere cosa vuole essere – finirà, più o meno consapevolmente, col convincersi che quella etichetta lo definisce davvero. Finirà col comportarsi in modo da aderire il più possibile a quella descrizione limitata e parziale che si è abituato a sentire di sé. A rispettare il pronostico, a recitare con zelo il ruolo che i grandi gli hanno assegnato.
E penso anche che se etichettiamo un bambino come terribile, discolo, prepotente e via dicendo di fronte ai suoi amici, loro finiranno per trattarlo come un bambino discolo e prepotente, anche quando magari non si sta comportando in questo modo. Finiranno con relegarlo, nella loro consapevolezza e nelle dinamiche di gruppo, in quel ruolo archetipico.
I bambini non sono monelli, mai. Non sono prepotenti, non sono impossibili, né tantomeno sono cattivi. A volte, certo, si comportano in modo prepotente, violento, egoista, arrogante e via dicendo. Ed è questo che andrebbe “definito”, sviscerato e sanzionato: il comportamento odioso, irrispettoso degli altri, pericoloso, irragionevole. Senza che finisca col definire il bambino che vi è incappato.