Inventare e testare con successo la “dieta della felicità”: stare in forma mangiando pochissimo, ma solo le cose che si preferiscono, a prescindere da cosa siano. Io, ad esempio, in questo momento vorrei vivere a cioccolato fondente, pomodori datterini e pecorino stagionato.
Trovare un volo per i Tropici a prezzo scontato. Anzi, sbagliato, per la disattenzione di un collega che lavora sul web. Le Maldive a diciannove e novanta a testa, e lunga vita al content manager distratto.
Smettere di mangiarmi le unghie (e interi pezzi di falange) per l’ultima e definitiva volta.
Dormire per cinque ore di seguito.
Un cellulare nuovo. Con una fotocamera decente.
Imparare a gestire la rabbia. Che era per me un sentimento del tutto sconosciuto fino a pochi anni fa, e invece adesso mi avvelena il sangue più spesso di quanto vorrei. Mi appanna la vista e mi fa girare vorticosamente la testa. Mi fa impazzire il cuore e perdere vergognosamente il controllo.
Allattare un po’ di meno, perché la stanchezza inizia a essere tanta.
Vivere in un mondo dove essere neri, o gay, animisti, cristiani o atei non sia un fatto “tollerato”, ma del tutto indifferente. In cui non dovermi preoccupare che mia figlia, in un futuro troppo vicino, possa essere ammazzata dal maschio di cui si innamorerà.
Constatare all’improvviso che il mio gatto è dimagrito di tre chili.
Disintossicarmi da Facebook.
Liberarmi dalle occhiaie che mi porto in giro sul viso da quando avevo 12 anni.
Comprarmi un acquario.
Andare a Capri dal pezzo di cuore che abita lì.
Prepararmi un’insalata di patate alla bavarese.
Avere di nuovo 17 anni, ma per un giorno soltanto.
Ricominciare ad ascoltare musica.
Semplicemente, fregarmene. Di quello che penso che dovrei essere, di quello che penso gli altri credano che dovrei essere. Di quello che mi sembrano essere gli altri e che io invece non sarò mai.
9 Commenti
Bellissimo post come sempre! Soprattutto quando parli di vivere in in mondo dove tutti dovremmo essere uguali e da mamma di un maschio quando parli di femminicidio!
Grazie mille. <3
Davvero???davverodavvero?????
Io non ti avevo immaginato così…non so perchè…
Condivido tutto (quasi dai, l’acquario no!!), ma tu che sei così brava con le parole, ti prego, spiegami perchè!!!
Cosa perché, l’acquario? 🙂 Mi piacciono molto, trovo che siano rilassanti e mi piace l’idea di avere un piccolo ecosistema vivente dentro casa. E non mi fa orrore l’idea di tenere dei pesciolini in cattività (purché vi siano nati, ovviamente) perché credo che il loro sistema nervoso sia troppo rudimentale per soffrirne. Anzi, mi dico che la vita in acquario è più sicura, comoda e lunga. Non mi piacciono però quelli tropicali. Troppo energivori e delicati!
io dico dormire 3 ore di fila, che i risvegli a scacchiera sono micidiali! (forse però 2 svegli insieme alle 3 del mattino sono ancora peggio…2 anni una e 2 mesi l’altro)
So di cosa parli, sorella! Vorrei poterti dire che poi passa, ma io sto ancora aspettando. Sigh.
La cosa della rabbia sta succedendo anche a me.. non capisco perché e non ho capito ancora come gestirla!
Io cerco di convincermi che sia una conseguenza della stanchezza. Ma non voglio darmi alibi. 🙁
Anche io penso sia stanchezza. Lo spero almeno!