Cose che cambiano di significato quando hai dei figli

Si dice che avere dei figli attribuisca un nuovo senso alla vita. In realtà, a cambiare di significato quando vivi con uno o più bambini sono frasi e parole banalissime cui avevi sempre attribuito il senso che credevi corretto. Ci penserà tuo figlio a farti capire che sbagliavi, e pure di brutto.

Ecco qualche esempio delle tante cose che cambiano di significato quando hai dei figli.

Questo è l’ultimo

(Gelato/episodio dei Paw Patrol/cioccolatino/giro sulle giostre eccetera eccetera). Se per tutta la vita hai creduto che ultimo significasse, come c’è scritto sul dizionario, “che occupa il posto finale in una serie”, tuo figlio ti insegnerà che non è sempre così. Spesso, all’ultimo seguono l’ultimoultimo, l’ultimissimo e l’ultimissimoultimissimo. E non è detto che a quel punto sia davvero finita.

Non ho sonno
Palpebre calanti, membra affaticate, mente appannata e sbadigli. Hai sempre pensato che fossero segnali inequivocabili del sonno che incombe? Ti sbagliavi. Può anche aver scalato il K2 senza ossigeno. Aver vegliato per quattro notti consecutive a furia di “questa è l’ultima puntata”. Può anche avere l’occhio a mezz’asta e la bocca impastata: tuo figlio non ha sonno. E lo dimostrerà organizzando e disputando, da solo, una gara di decathlon in salotto.

Questo non mi piace
Se eri convinto che per esprimerti su un dato alimento fosse necessario assaggiarlo almeno una volta, sappi che hai sempre avuto torto marcio. Al bambino medio basta lanciare una vaga occhiata a quello che ha nel piatto (o al massimo annusarlo con circospezione) per stabilire che gli fa schifo in modo inappellabile. Il fatto che fino al mese prima quella fosse la sua ricetta preferita non ha ovviamente alcun significato.

Altri cinque minuti
Il tempo è relativo, si sa. E senza scomodare l’ipertricotico Alberto, basta chiederlo a un qualsiasi bambino che abbia superato i due anni: cinque minuti ulteriori di giochi o di poltrimento nel letto possono durare mezza eternità. Ma forse è solo che prima di nascere i bambini vivono su Giove e hanno bisogno di qualche anno per smaltire il jet lag.

Fa caldo/fa freddo
Le condizioni meterorologiche sono un fatto opinabile. Non c’entrano i gradi, non c’entra il tasso di umidità e la forza del vento. Il cappello di lana di Spiderman che tuo figlio pretenderà di indossare a luglio (e la tishirt striminzita che sfiggerà a novembre tra una decina d’anni) lo prova in maniera inconfutabile.

Non sono stato io
Avere un figlio non cambia il senso della tua vita. Ma sicuramente apre nuove prospettive alla tua visione della responssabilità personale e del nesso causale tra gli eventi.

 

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8 Commenti

Calzino 30 Maggio 2016 - 14:03

Smetto di ridere domani!!!

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Chiara 30 Maggio 2016 - 15:28

Alla radio una volta una signora raccontava del figlio che aveva tappezzato i muri di casa con la Z di Zorro. Davanti alla furia materna il piccolo rispose: mamma, non puoi sapere se sono stato io perchè nessuno conosce chi c’è dietro la maschera di Zorro!

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Silvana - Una mamma green 30 Maggio 2016 - 22:06

Non fa una piega!!

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Mary “Mamma Medico” Doc 30 Maggio 2016 - 16:22

non sono stato io lo dice anche mio marito. ma si sa, a casa mia ci sono fantasmi o intrusi a seconda delle circostanze…

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Silvana - Una mamma green 30 Maggio 2016 - 22:06

Hehe. Occhio ai folletti! 😉

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Roberta 30 Maggio 2016 - 16:51

Solo 10 minuti.. Lo dico io, mio figlio ribatte con un secco “NO! Facciamo 9!” Okay rispondo. Ha 4 anni, fino a che età lo frego? 🙂

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Silvana - Una mamma green 30 Maggio 2016 - 22:05

Geniale! 🙂

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CazzeggioDaTiffany 12 Giugno 2016 - 14:41

Ahaha mi devo preparare quindi 😉

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