Conciliare il lavoro con i figli “grandi”

by Silvana Santo - Una mamma green
conciliare il lavoro con i figli grandi

Conciliare il lavoro con i figli. Riuscire a gestire materialmente gli impegni professionali senza trascurare le esigenze pratiche dei bambini e le incombenze legate al loro accudimento. Un tema caldissimo e molto dibattuto, online e non solo. Una sfida spesso improba e frustrante, soprattutto per le madri, che sono ancora molto penalizzate quanto a opportunità professionali e libertà di scelta. Un tema che erroneamente viene associato solo ai genitori di bambini molto piccoli, non ancora inseriti nel percorso scolastico, e che invece, almeno per la mia esperienza di madre lavoratrice nella provincia meridionale, diventa addirittura più pressante quando i bambini raggiungono l’età scolare.

Già, perché di fatto, se vivi in un posto dove i servizi scarseggiano, conciliare il lavoro con figli in età scolare può essere paradossalmente più complicato che gestire dei bambini più piccoli. Prima di tutto, infatti, in molte zone d’Italia la scuola pubblica non offre il servizio mensa né il tempo pieno alla primaria (o, come nel caso del mio comune di residenza, che peraltro non è di certo un piccolo paese, li prevede in maniera marginale e del tutto insufficiente rispetto all’utenza), il che, banalmente, pone il problema di recuperare ogni giorno i bambini da scuola, preparare e servire loro il pranzo, occuparsi di loro per l’intero pomeriggio, tra compiti a casa, sport ed eventuali attività pomeridiane.

Per i genitori che lavorano a tempo pieno, conciliare il lavoro con i figli “grandi” diventa dunque una sfida improba, che di fatto può essere affrontata solo ricorrendo a eventuali scuole private, doposcuola a pagamento, baby sitter, driver e dintorni. Oppure, ovviamente, ai “soliti” nonni, che però non è detto che siano presenti, liberi, in salute o disponibili a occuparsi dei nipoti tutti i giorni, e per così tanto tempo (anche perché, man mano che i nipoti crescono, e l’impegno di seguirli nella loro intensa vita quotidiana si fa via via più intenso, i nonni ovviamente vanno invecchiando).

Aggiungiamo pure, nel quadro di una conciliazione già a dir poco problematica, che i congedi di maternità e paternità retribuiti al 30% sono fruibili solo fino al sesto compleanno del bambino, dopodiché restano, a disposizione dei genitori, solo permessi non retribuiti. Una situazione che può diventare di fatto un aut aut e che spesso lo diventa soprattutto per le donne, che in molti casi sono quelle con il lavoro meno stabile e meno pagato e quindi, in emergenza, più “sacrificabile”.  Non so se sia un caso, ma in classe di mio figlio molte delle madri non lavorano. E più in generale, all’uscita di scuola incrocio gli sguardi di tantissime donne, che forse hanno dovuto rinunciare a una dimensione lavorativa al di fuori della famiglia anche a causa dell’assenza di servizi e della difficoltà di conciliare il lavoro con i figli in età scolare. Personalmente, devo il relativo equilibrio in cui mi trovo al telelavoro, che però rappresenta un’opzione accessibile ancora soltanto a una sparuta minoranza di persone e che di certo non è praticabile in tutte le sfere professionali (e che comunque comporta una quantità di compromessi non facili da digerire).

La verità è che per la maggioranza delle donne italiane, soprattutto in determinati contesti territoriali, la conciliazione tra famiglia e lavoro è ancora una pallida chimera, un problema spesso senza soluzione, una vera e propria emergenza. E questo non vale solo fintantoché i figli sono piccoli, ma anche quando, relativamente “cresciuti”, hanno ancora bisogno di presenza e supporto (per certi versi anche più che negli anni della primissima infanzia). Mancano servizi, mancano strumenti di flessibilità, manca supporto. Manca la volontà, mi viene da pensare, di risolvere una volta per tutte questo problema. Di garantire alle madri una scelta davvero consapevole e libera, nella certezza di riuscire a conciliare il lavoro con i figli.

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3 Commenti

Mamma Avvocato 6 Novembre 2019 - 17:21

Condivido tutto. Hai detto bene.

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Claudia 7 Novembre 2019 - 15:55

Questo sarebbe meraviglioso…aime non nel nostro mondo…

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Silvana - Una mamma green 12 Novembre 2019 - 12:31

Speriamo almeno per le nostre figlie!

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