Come fate a fidarvi ostinatamente di noi?
A credere ancora in noi, dopo che vi abbiamo deluso e mentito? Anche se a volte vi abbiamo tradito? Voi che mentite a vostra volta, ma solo con l’innocenza della vostra piccolezza, con il candore della vostra autenticità.
Come fate a non dubitare mai del nostro amore così imperfetto, claudicante, tremulo? Voi che dell’amore conoscete solo l’assoluta pienezza, la vertigine dell’abbandono, la poderosa verità. Come fate ad accontentarvi di quello che riusciamo a darvi, di quello che sappiamo, di quel poco che siamo in grado di essere?
Come fate a ricominciare ogni volta da zero, capaci non solo di perdonare, ma addirittura di dimenticare? I nostri sbagli, le promesse non mantenute, le sentenze sommarie, le bugie. Come fate ad affidare ancora a noi, giorno dopo giorno, la vostra stessa vita? A puntellarvi sulle nostre gambe barcollanti, a rifugiarvi nel nostro abbraccio esitante, a specchiarvi nella nostra immagine così confusa, così compromessa, così ipocrita?
Come fate a fidarvi ancora? A darci un’altra possibilità, e poi ancora un’altra e un’altra dopo di quella, giorno dopo giorno? Incrollabili nella certezza della nostra buona fede, granitici nella sicurezza del nostro amore fallace eppure indiscusso. Come fate a fidarvi con tanta passione, in un modo che da adulti si disimpara senza neanche accorgersene? Come fate a gettarvi a capofitto nelle amicizie che vi hanno già ferito, sorridendo sinceri a chi non ha saputo evitare di farvi del male?
L’infanzia, mi sembra, è il regno delle seconde possibilità. E delle terze, e delle centesime. Del perdono, della speranza giovane che non si arrende al disincanto. Il mondo della fiducia incondizionata (e qualche volta immeritata), che si rinnova nonostante tutto e nonostante noi. È quello che di luminoso e impalpabile viviamo prima di corazzarci con la pelle spessa della consapevolezza, prima di rifugiarci dietro il muro insondabile della diffidenza e del sospetto.
Diciamo sempre che dai nostri figli impariamo più di quanto non ci sia possibile insegnare loro. Ma la cosa più preziosa, probabilmente, non possono restituircela: ed è il dono di credere ancora. Nonostante tutto, nonostante noi.
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[…] reciproche delusioni, di cicatrici sbiadite, di ferite più o meno inconsapevoli. Quando la vostra fiducia incondizionata di bambini avrà lasciato spazio all’orgoglio e all’autonomia della gioventù. E quando […]