Il riciclo e la raccolta differenziata sono una realtà quotidiana a cui siamo abituati ormai da decenni, ma possiamo sempre migliorarne la qualità facendo attenzione a nuovi dettagli. Lo sa bene il Conai, il Consorzio nazionale che garantisce l’avvio a riciclo e recupero degli imballaggi, che anche quest’anno, in collaborazione con il Corriere della Sera, promuove il progetto Riciclo di Classe, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti delle scuole primarie – e di rimando le loro famiglie – alla corretta separazione dei rifiuti di imballaggio.
Il progetto, giunto alla terza edizione, coinvolge decine di migliaia di alunni in tutta Italia, che potranno conoscere tutti i segreti della raccolta differenziata e del riciclo utilizzando con i loro insegnanti dei kit didattici sul tema (che possono essere scaricati dal sito di Riciclo di Classe) e realizzando un elaborato finale da inviare alla giuria entro il 4 aprile 2019. Il lavoro migliore sarà premiato con una giornata di animazione sul tema del riciclo per tutta la scuola e materiali didattici per un valore di 1.000 euro.
E per diffondere ulteriormente informazioni e conoscenza su raccolta differenziata e riciclo, quest’anno Riciclo di Classe si arricchisce di contenuti creativi di eccellenza: una serie di bellissimi flipbook sul riciclo, sviluppati per Conai niente meno che dai maestri di animazione dello Studio Bozzetto. Potete vederli in video a questo link, vi avverto che sono magnetici al limite dell’ipnotismo, non riuscirete più a smettere di guardarli.
Dal canto mio, partendo da un Decalogo sulla raccolta differenziata predisposto sempre dal Conai, voglio contribuire raccontandovi cinque cose che forse non sapete sul riciclo e sulla raccolta differenziata. (ma che magari vi avranno già detto i vostri figli, se la loro scuola partecipa al progetto Riciclo di Classe).
1. I giocattoli non si riciclano
I giocattoli usurati o rotti non vanno inseriti nella raccolta differenziata della plastica, perché non sono riciclabili. Conferite solo gli imballaggi in plastica (bottiglie, contenitori, taniche) e, se la differenziata del vostro comune di residenza lo prevede, le stoviglie monouso. I giocattoli dismessi potete regalarli ad altre famiglie, oppure scuole, associazioni, enti benefici. Se sono rotti irreparabilmente, dobete portarli al centro di raccolta comunale.
2. Gli scontrini non vanno nella carta
La carta con cui sono fatti gli scontrini ha delle caratteristiche particolari che la rendono inadatta a essere riciclata insieme a quella normale. Per questo dovete gettarli nel secco indifferenziato, e non nella raccolta differenziata della carta.
3. Come schiacciare le bottiglie
Ridurre il volume dei rifiuti riciclabili è di solito un’ottima idea, ma le bottiglie andrebbero schiacciate nel verso della lunghezza e non dall’alto verso il basso. Questa semplice operazione semplifica le operazioni di riciclo, che prevedono tra l’altro la separazione delle plastiche in base alla composizione e al colore.
4. Non è tutto vetro ciò che riluce
La raccolta differenziata del vetro vale, appunto, solo per il vetro: bicchieri e vasi in cristallo, ceramiche e lampadine non vanno conferite con il vetro, ma portate all’isola ecologica.
5. Anche il legno si può riciclare
Ed è in materiale prezioso, rinnovabile ed ecologico. Portate all’isola ecologica i rifiuti in legno come cassette della frutta, pallet e bancali. Saranno recuperati nel modo corretto.
Per altre informazioni, chiarimenti e curiosità sul tema della raccolta differenziata e del riciclo, consultate il sito del progetto Riciclo di Classe. E parlate coi bambini, che di solito su questi temi sono molto attenti e più informati di noi.
Ricordate infine che la prevenzione a monte è uno strumento ancora più efficace della raccolta differenziata per ridurre la produzione dei rifiuti. Nelle foto, trovate qualche piccolo spunto per lavoretti di riciclo creativo alla portata di chiunque (alla mia!): il razzo è costruito con un rotolo di carta igienica esaurita e scarti di cartone; il braccialone l’ho realizzato rivestendo con uno scampolo di tessuto una striscia di plastica tagliata via da una bottiglia (imbottitela con un sacchetto biodegradabile prima di rivestirla); l’anello, infine, l’ho creato incollando su una base una pallina di feltro staccatasi da una vecchia borsa.
Post in collaborazione con Conai