Un trancio di pizza e un mandarino. È stato il nostro pranzo di ieri: un pezzetto per una, uno spicchio a te e uno a me. Ci siamo divise il pasto, più o meno equamente, come succede ogni giorno da mesi, a pranzo e a cena.
Più tardi, sul grande letto di famiglia, ti sei addormentata al mio seno, mentre io digitavo parole svelte sulla tastiera del mio smartphone. Avrei spartito volentieri con te anche il riposo pomeridiano, ma no: quando tu dormi io devo scrivere, diversamente non si puó fare. Di notte invece va proprio così: riposiamo insieme, fianco a fianco, dal giorno in cui sei nata. Pelle a pelle, quando ne hai bisogno. Ci dividiamo l’ossigeno da inspirare, mescoliamo l’anidride carbonica che viene fuori dal tuo fiato e dal mio.
Ci dividiamo il cibo e il sonno, da quando sei venuta fuori dal mio ventre, oltre un anno fa. Ci dividiamo tutti i pasti che consumo, trasformati in nettare dolce e tiepido che ti riempie la pancia, le guance e forse anche l’anima soffice che ti si libra dentro.
Prima, a lungo, ci eravamo spartite il sangue e lo zucchero. Il ferro, il calcio, il fosforo, i grassi. Il mio corpo è stato il tuo, il tuo cuore è stato il mio. Dentro di te circolavano i miei stessi ormoni. I confini indistinti, i margini confusi: la tua pelle e la mia, senza soluzione di continuità.
Ci siamo divise lo spazio vitale, e ancora è così, quando ti porto sulla mia schiena perché è il solo posto in cui sei tranquilla, osservando i colori del mondo dalla rupe sicura delle mie spalle. Dove finisce il mio corpo incomincia il tuo, o forse viceversa. Da sempre e tutti i giorni. Ci dividiamo l’identico orizzonte, che scrutiamo dalla medesima prospettiva. Un solo campo visivo, la stessa strada percorsa con passi unici ma respiri fuori sincrono.
Ci siamo spartite la faccia. Che pensavo fosse la mia fino a quando non ho guardato il tuo volto. Ci dividiamo lo stesso odore, quando sudiamo o piangiamo o abbiamo paura. La voglia di ridere e il broncio granitico, il timore di stare da sole e il piacere di uscire nel sole.
Ci dividiamo ogni giorno l’amore di tuo padre e di tuo fratello, che basta sempre per entrambe, e non finisce mai.
Ci dividiamo i fogli bianchi, le penne per scarabocchiare, la tastiera del computer e il tappeto sul quale muoverci scalze. Le carezze del gatto, le sue zampate quando non ha voglia di giocare. I malanni e le cure. Ci spartiamo la vita, il bene e il male, la fatica e l’onore. L’aria e la luce.
Ci siamo divise tutto, fin dal momento in cui hai cominciato a esistere.
Verrà un giorno in cui separarci sarà una tua necessità ineluttabile e un mio preciso dovere. Verrà quel giorno, presto o tardi, e sarà strano. Forse farà male un po’. Ma resterà per sempre il tempo che abbiamo condiviso, a farti da radice e a farmi da giaciglio. Resterà, annidata da qualche parte, la memoria inconsapevole di avere abitato la stessa esistenza, la certezza vaga di essere fatte della stessa materia. Dovunque andrai io sarò, senza darti fastidio, senza oscurarti il sole.
Ci siamo divise tutto, anche l’anima. Perché la mia ora ti appartiene, come a tuo fratello prima di te.
12 Commenti
Che dolcezza nelle tue parole. E tanta verità!
La cosa bella è che, per fortuna, ci si separa gradualmente. Ogni piccolo passo verso la crescita è un piccolo passo verso la loro autonomia.
Forse è il modo della natura di renderci la pillola un po’ più indolore…
Bellissimo ed esageratamente vero per ogni madre. Grazie é stata una lettura appassionante!
Grazie a te! :*
Adoro, come sempre!
<3
Mamma mia, mi hai fatto venire i brividi. Che dolcezza, che tenerezza. E pensare che c’è chi dice che così i bambini si viziano. Ignoranti.
Lacrime agli occhi! Bravissima traduci in parole i miei pensieri ogni volta
Porto in grembo la mia terza piccola creatura e leggendoti mi è venuto un nodo in gola. grazie per l’emozione tanto vera ed autentica. Condivido pienamente tutto quello che scrivi e che provi.
Valentina
Mamma mia quanto scrivi bene !leggerti e’un’abitudine e un piacere..sai trascrivere su carta le emozioni più intense
Grazie infinite, Claudia. E buon anno!
E di nuovo mi fai piangere…
E io come faccio che queste cose le ho provate per la mia bimba, e ho paura non risucirò a provarle altrettanto intensamento per il piccolo bimbo che cresce dentro me?
Lo so che ce la farò, ma adesso il pensiero a volte mi strazia…
Che emozione questo post! Grazie 💗