Tre volte di più, la fatica che faccio per farti “volare” tra le mie braccia, ora che sfiori i 17 chili.
Tre, quelli che siamo diventati col tuo arrivo. Il numero perfetto, ma che è diventato davvero tale quando siamo passati a quattro. Più micio.
Tre volte di meno il tempo che passo dormendo, rispetto a prima che nascessi (ma in questo hai una piccola complice che da più di un anno fa la maggior parte del lavoro sporco).
Tre volte di più la ciccia che staziona sul mio girovita, eppure tu non c’entri proprio niente.
Tre, e di certo più di tre, gli ettolitri di lacrime che ho versato da quando sei nella mia vita. Di paura, rimorso, solitudine. Ma soprattutto di commozione, gioia e divertimento. Lacrime d’amore.
Tre(cento) e più le cose che hai imparato davanti ai miei occhi, da quel giorno di tre anni fa. Cose piccine, ordinarie, che prima avevo sempre dato per scontate, ma che ti hanno richiesto dedizione, tempo, fatica e impegno. Come a tutti i bambini del mondo, da quando il mondo esiste, solo che io prima non lo sapevo.
Tre(mila) i chili di frutta che avrai ingurgitato da quando hai assaggiato la tua prima mela. La tua amata frutta, quasi meglio di un dessert.
Tre (milioni) almeno i baci che ti ho dato. E tre fantastiliardi di più quelli che ancora ti darò (anche quando li respingerai con orgoglio, e potrò darteli solo da lontano, nascosti e virtuali).
Tre(miliardi) gli auguri che ti faccio oggi, a te che mi hai fatto madre: di tanto coraggio, una dose adeguata di libertà e soprattutto di un pizzico di sana follia.
Lunga vita a te, figlio mio diletto.