Curiosità
Per tornare a scoprire il mondo dall’inizio, con gli occhi nuovi di tuo figlio. Meravigliarti delle foglie che cambiano colore e degli arcobaleni che solcano il cielo. Per domandarti il perché delle cose, smontare i giocattoli (e la vita) e scoprire come sono dentro.
Pazienza
Per camminare col suo passo, dormire col suo ritmo, imparare la sua lingua. Per aspettarlo, inseguirlo, dargli il tempo che gli serve per diventare adulto.
Empatia
Per comprendere che anche se tuo figlio è piccolo, le sue emozioni hanno (per lo meno) la stessa intensità delle tue. Che la sua sofferenza, la paura, la sua rabbia, esattamente come la sua allegria e la capacità di amare, possono essere immense, e come tali vanno rispettate e contenute.
Fantasia
Per inventare storie e credere ciecamente a quelle che tuo figlio inventerà per te. Per distrarlo dalle piccole grandi crisi quotidiane senza perdere la calma. Per scorgere ogni giorno elefanti tra le nuvole e folletti tra le foglie. Per vedere il rosso dove c’è il giallo e assaporare davvero la fragranza di torte di fango e pizze di plastilina. Per non dubitare mai che esistano draghi, pozioni magiche e tappeti volanti.
Sincerità
Perché circondarsi di fantasia non vuol dire mentire. E ai bambini non si dovrebbero mai dire bugie.
Memoria
Per ricordare quando il bambino eri tu. E non dimenticare tuo figlio bambino quando lui sarà diventato adulto.
Coerenza
Perché se desideri che tuo figlio ti ringrazi e ti chieda scusa, non dovrai fare altro che ringraziarlo e chiedergli scusa a tua volta. E se non vuoi che urli, o che sia violento, di certo non potrai “insegnarglielo” alzando la voce o le mani su di lui. Perché avrai il suo rispetto soltanto se lui avrà il tuo, senza se e senza ma.
Serietà
Per non esibirlo come una scimmia ammaestrata, non vantarti con gli altri delle sue abilità presunte o reali. Per non banalizzare la portata delle sue sfide e conquiste. Per non ridere del suo primo mal d’amore.
Leggerezza
Per aiutare tuo figlio a sorridere della vita e di sé stesso. E a vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo.
Umiltà
Perché essere adulto non vuol dire essere “più”. Perché l’educazione non è una lezione che si impartisce, o un sapere che si travasa, ma un sentiero da calpestare insieme, imbrattandosi di fango e crogiolandosi al sole tiepido del mattino. Perché essere “grandi” non autorizza a imporre a priori la propria volontà o esercitare un generico potere. Perché madre (o padre) e figlio sono realmente tali solo se viaggiano alla pari. Mano nella mano, lungo una direzione condivisa.