Se ne sta lì da qualche giorno, in agguato, pronta a saltarmi alla gola alla minima debolezza da parte mia. La domanda, quella subdola, infame. Quella che presto o tardi attanaglia tutte, mamme chiocce e madri disinvolte. Quella che ti sorprende quando sei più vulnerabile e ti risuona dentro fino a farti vacillare.
Avrò sbagliato tutto?
Avrò confuso la felicità di mio figlio con le mie personali aspirazioni? Avrò fatto un errore che lui pagherà per il resto della vita?
Tra le rare certezze della mia traballante esistenza c’è sempre stata quella di non volere un solo figlio. Dandogli una sorella, peraltro adorabile e già innamorata di lui, ho creduto davvero di fare aI mio primogenito il regalo più grande che potessi fargli. La possibilità di andarsene per il mondo con qualcuno che condividesse il suo passato, che lo conoscesse da sempre, che avesse radici piantate nel suo stesso terreno. Qualcuno che potesse capire. Di avere ancora al mondo un pezzo di famiglia quando io e suo padre non esisteremo più. Non ho mai dato per scontato che si sarebbero amati, da grandi, e in fondo questa è una cosa che riguarda soltanto loro. Però non volevo negare a lui una possibilità che a me non è stata concessa.
Ma il fatto è che ora lui se ne sta lì, col cuore spezzato, a guardare una sorella che non vuole, tradito e perso e arrabbiato. E si vede, e si sente, che niente di quello che faccio o dico potrà convincerlo del fatto che non mi ha perso e mai mi perderà, e che anzi ha guadagnato tanto – la venerazione assoluta di una sorella più giovane, che a lui riserva già i sorrisi più innamorati e gli sguardi più adoranti.
So che ci vuole tempo. Conosco mio figlio e mi aspettavo una reazione ferita, diffidente. Sarei stata sorpresa del contrario. Mi dico che prima o poi andrà meglio, che verranno le liti e le risse, ma anche la complicità e la comprensione reciproca. Che se all’inizio penseranno di doversi contendere il mio amore, arriverà il giorno in cui loro due staranno dalla stessa parte, e relegheranno me sul fronte opposto. Ma la verità è che io non ho idea di cosa stia provando adesso, e non posso salvarlo da una sofferenza che siamo stati io e suo padre ad infliggergli. Noi che dovremmo proteggere a ogni costo la sua felicità.
E se fosse solo il mio desiderio, quello che ho sperato di realizzare? Se avessi imposto a mio figlio la mia idea di felicità? Guardo lui e mi sento in colpa. Guardo sua sorella, lieve, tonda, tutta un sorriso, e mi si stringe il cuore. Vorrei avere un’altra me e pareggiare i conti, avere quattro occhi e due sorrisi, raddoppiare il tempo, le braccia, le parole.
L’amore, quello, è già centuplicato, eppure forse non basterà.
28 Commenti
Io credo che basterà eccome. E questa tua domanda, che io mi pongo già ora, che la sorella/fratello ancora non è in arrivo (purtroppo), è bella. Perchè esprime la tua attenzione per lui, per loro. Perchè esprime il tuo amore e la tua consapevolezza.
Forse saranno complici, forse no e non si sopporterano, però tu hai provato a fare il meglio per loro e di più non si può fare!
Tra qualche mese nascerà il mio secondo bambino. Sono le stesse mie domande. Non credo ci sia risposta. La cosa più importante è che dobbiamo essere consapevoli di non aver fatto nulla di male. Ci vuole solo Amore. E piano piano capirà che l’amore della mamma non gli viene negato, c’è per tutti e due. Te lo dico da sorella maggiore. Quando ho capito queste cose l’amore per mia sorella è esploso e non è più finito. E non porto rancore ai miei genitori.
Grazie mille, davvero.
Tu sei figlia unica come me. E lo sai, cosa vuol dire quella solitudine ancestrale… Che non smetteremo mai di sentire. In cuor tuo lo sai che hai fatto la scelta giusta. Questi sono solo momenti difficili che passeranno. Tieni duro
Hai ragione. In cuor mio lo so. Grazie.
Non sono figlia unica ma conosco lo stesso la solitudine ancestrale di cui parli
Avrò sbagliato tutto: io credo che ogni madre se lo sia chiesto o se lo chiederà, almeno una volta. Perché di libretti di istruzioni non ce ne sono, mentre le teorie sono troppe, e dicono tutto e il suo contrario. Si procede per tentativi, qualche volta si fa bene, altre no.
Non possiamo fare altro che sperare che quello che crediamo sia giusto per i nostri figli lo sia per davvero, augurarci di essere capaci di interpretare i loro desideri.
Riuscire a dividere la propria mamma con un altro è difficile, all’inizio: per me lo è stato. Ma l’amore basta, e quello è l’importante.
Speriamo. Speriamo.
Non avere mai dubbi. Sofferenza sì, lacrime anche, ma dubbi mai. Aspetta, respira e vedrai che tutto si incastrerà alla perfezione, anche se il piccolo Davide adesso sta molto male (che poi, davvero, la gelosia è una reazione così sana! Esprimere il disagio e il dolore aiutano a superarlo meglio – parola di suocero primario di psichiatria, che mi fa continue lezioni su vita, dinamiche, cose e cosine). Tutto andrà bene. Lo dico anche a me stessa sai, soprattutto quando Pietro mi morde il pancione. Mi si gela il sangue, mi si fermano i ventricoli: cosa farà quando suo fratello sarà fuori dal mio ventre?
Eppure, per magia, tutto prenderà la forma giusta. Un fratello è un fratello, il vincolo che si crea è qualcosa di inspiegabile, anche se la sintonia non sempre sarà perfetta, anche se a volte avresti voglia di strozzarlo, perchè il vincolo di sangue c’è, ma un fratello è pur sempre una persona diversa da te, coi suoi difetti e la sua storia. Alti e bassi, amore e odio. Ma lo stesso sangue, gli stessi genitori, gli stessi ricordi, la condivisione del futuro… quelli non passano, quelli diventano man mano elementi più forti e saldi. Ricordo ancora un momento molto brutto che ha passato mio padre tempo fa e ricordo di aver chiamato subito mio fratello, nonostante ci si veda e ci si senta poco (35 anni io, 41 lui, vite diverse, ma lui è lui, e lo amo anche se è come la notte ed io il giorno). Abbiamo parlato a lungo, abbiamo cercato di risolvere insieme la cosa. Solo io e lui, fuori i mariti e le mogli e i figli. Io e lui, insieme. Fratelli. O ancora: l’annuncio della mia prima gravidanza, per esempio. Nessuno aveva la sua luce negli occhi. L’idea di diventare zio di mio figlio, un ulteriore filo rosso indistruttibile che stava crescendo nel suo cuore, l’ha reso incredulo e felice. Felice.
Detto questo, l’altro giorno gli ho chiesto se, dopo aver lavato la sua macchina, avrebbe dato un colpo veloce anche alla mia (che col pancione proprio non ce la faccio). Mi ha detto “no dai, non ne ho voglia”. Che stronzone, l’avrei menato. Però lui è lui, porta il mio cognome e so che le nostre budella sono fatte della stessa materia.
Abbi pazienza e vedrai che anche lui si innamorerà perdutamente di sua sorella. Con alti e bassi, ma succederà.
Ti stringo, non avere mai dubbi.
Capisco quello che racconti, anche se l’ho vissuto “in negativo” (so che capirai la metafora fotografica!). L’assenza di un fratello è stata lacerante soprattutto quando mio padre è stato male… Avrò pazienza, lo prometto. E spero meno dubbi. Detto questo, tuo fratello si merita la tua più spietata vendetta 😉
Io devo ancora fare il secondo figlio, ma spesso mi pongo la tua stessa domanda, o meglio, mi chiedo ‘riuscirò ad essere presente egualmente per entrambi?’ E la cosa mi spaventa parecchio perché l’ultima cosa che vorrei è vedere mio figlio soffrire a causa mia.
Poi però penso a quando ero piccola io e a quanto abbia desiderato un fratellino, sin dai tempi dell’asilo. È arrivato che io avevo 8 anni ed è stata la gioia più grande. Abbiamo avuto i nostri alti e bassi, ma ringrazio Dio e i miei genitori ogni giorno per averlo accanto.
Sono fasi che si superano, ma un fratello o sorella è uno dei doni più grandi della vita 🙂
Hai ragione, e ti ringrazio per avermelo ricordato.
Leggendo questo post così sentito, così intimo, così tuo, non riesco a non lasciarti qui la mia esperienza, sapendo bene che ogni storia è diversa , ogni famiglia e ogni bimbo unici e sapendo ancor meglio che solo entrando dentro ogni dubbio si troverà un modo personale di affrontarlo.
La mia nonna mi diceva sempre che l’amore si moltiplica, non ho mai capito cosa intendeva fino a che non è arrivato Vittoria nella mia vita, il mio nano numero 2, a soli 2 anni dal nano numero 1, Pietro.
Oggi sono due bambini di 5 e 3 anni, che ogni giorno portano ventate di nuovo e di tutto in tutta la mia vita, smontano pezzi di me ogni giorno, e li rimontano con tempi e modi inaspettati, mi rendono nuova, migliore nel profondo senza che io riesca esattamente a capire dove nascondono i loro super poteri. Da qualche tempo loro sono in quella che tu dici essere la “stessa parte” e incredibilmente fanno sentire me quasi un’intrusa nei loro giochi e nei loro discorsi assurdi.
Oggi si vedono lentamente i frutti di due anni complessi, difficili, pieni di dubbi, di capricci, di sguardi minacciosi del grande, oggi l’uno ha una consapevolezza intima e profonda della vita dell’altro, senza che davvero io sia stata in grado di spiegarlo con parole. Intorno continuano ad esserci momenti di “vorrei solo che lui non esistesse”, o “possiamo lasciarlo a casa di nonna” , ma oggi sappiamo tutti e tre, che sono momenti da accogliere, da custodire, perchè permettono di vivere a pieno i momenti “mamma abbiamo un cosa da fare vai di là tu”.
Il mio amore, con una magia incredibile, si è moltiplicato e con pazienza, dubbi e incertezze ed ogni giorno cerca di rispondere ai bisogni così diversi dell’uno e dell’altro. E loro.. loro mettono la loro vita di bambini a rendere tutto semplicemente altro da quanto sia in grado anche solo di immaginare, anche i dubbi, anche il non farcela, anche il prendere la vita così come viene.
Mi scuso per le tante parole 😉 è che anche se non ti conosco, ho sentito questo racconto vicino e vorrei dirti solo, entra dentro ogni dubbio e poi vivi a pienamente loro e vedrai che lentamente e sorprendentemente, in qualche modo ti sorprenderanno, magari accucciati sotto un tavolo a far finta di essere in una casa magica dove mamma e paà non possono entrare 🙂 Buona giornata!
Mi hai fatto commuovere, Francesca. E dato una speranza vera. Ti ringrazio di cuore.
nessun genitore sceglie indipendentemente dalle proprie aspettative e scelte, è impossibile, la nostra esperienza è l’unica guida che abbiamo. Tuo figlio è molto piccolo, la reazione offesa è logica, ma non sarà così per sempre!
Lo so Lucia, ma quanto è dura, certe volte… Lì da voi come sta andando?
Anch’io figlia unica. Ho sempre saputo che se avessi avuto un figlio non sarebbe mai stato un figlio unico. Gabriele aveva poco meno di tre anni quando è nata Alice e, nonostante conoscessi mio figlio e sapessi che è profondamente buono e quindi non ci sarebbero stati problemi o malumori, un po’ di paura l’avevo. Ora Alice ha 5 mesi e sono innamorati pazzi uno dell’altra, niente potrebbe convincermi che, nonostante le mille difficoltà, non sia stata la scelta migliore. Forse il tuo bimbo è ancora piccolo, dagli tempo e vedrai che sarà Amore e sarà per sempre.
Tieni duro! Un abbraccio.
Ti invidio Giulia. Sono felice per voi e ti invidio…
Le sofferenze fanno parte della vita e, seppur penoso, è molto importante che i nostri figli imparino a fronteggiarle col nostro aiuto. Fanno parte dei tanti tasselli con cui aiutiamo i nostri bimbi a crescere.
Anch’io convinta che la sorella non sia una tua imposizione ma un magnifico regalo. Ci sono passata anch’io anche se mia figlia ha accettato bene forse perchè era femmina e un po’ più grande (3), ma le gelosie di tanto in tanto si presentano.
I primi tempi è dura ma poi quando inizieranno a giocare insieme ti renderai conto che con nessun genitore per quanto supercreativo potrebbero divertirsi tanto quanto fanno tra loro e allora lo sentirai di pancia, di aver fatto la cosa giusta. Ti auguro che accada presto 🙂
Il Tigre e la Pulcetta hanno solo un anno e quindici giorni di differenza e, ancora oggi che di anni ne stanno per compiere cinque e quattro, penso che al primo ho cambiato irrimediabilmente il carattere con la nascita di sua sorella. Lui, così legato a me, che con me rideva a crepapelle, è diventato quello scorbutico, che al mattino, quando vado a svegliarlo con un bacio, mi allontana brusco con una leggera gomitata. Ma la Pulcetta c’è. E probabilmente anche lei sarebbe stata diversa se fosse stata figlia unica. Ma perché pensare così? Io ho sempre allontanato questi pensieri dicendomi che sono dovuti a sensi di colpa di madre. E i sensi di colpa non sono roba buona. Cresceranno e saranno se stessi. Ciascuno con la propria vita, il proprio carattere. Noi nel frattempo ci saremo arricchiti della loro differenza e del loro essere due. E magari sarà lo stesso anche per loro. Buon cammino di mamma!
Noi siamo 4 fratelli in famiglia… io sono l’ultima e di parecchio più piccina. Per me essere parte di una famiglia numerosa è sempre stato qualcosa di cui mi sentivo fiera, e i miei fratelli mi hanno come un po’ cresciuta e coccolata. Credo che tu abbia fatto non solo un dono a te stessa come mamma ma anche a tuo figlio. Non avere timore, l’amore può solo moltiplicarsi ed è capace di rendere le persone più complete e solidali, più aperte al mondo. Un fratello ti insegna il valore della condivisione, della pazienza, l’affidarsi all’altro, ti insegna che il tempo trascorso insieme è di gran lunga meglio di tutti i giochi che potresti avere. Non è poco, ma ci vuole tempo, forse anche per te, per ritrovare la fiducia che adesso senti smarrita, e per tuo figlio, per elaborare questi sentimenti che vanno solo accolti. Non è tempo perso, anzi, è un tempo richiesto da ogni cambiamento… Abbi fiducia sulle prospettive a lungo termine e raccoglierete i frutti di questo percorso insieme.
Come ho già detto io sono una figlia unica senza rimpianti o desideri di fratelli o sorelle, né ora né in gioventù, ma non per questo non mi sono posta le tue stesse domande e non mi sono torturata con tue stesse paure… mio marito invece, che un fratello ce l’ha, nonostante sia un papà meraviglioso e costantemente presente è stato molto più determinato (e sereno!!!) di me nella sua decisione di non volerne altri. Alla fine infatti abbiamo deciso di fermarci a un solo figlio perché, come nel black jack, qualsiasi altra carta avrebbe fatto sballare l’equilibrio della nostra famiglia. E non si tratta solo di questioni economiche (che comunque non son cose da poco): si tratta di età, di energie fisiche e mentali, di tempo da dedicare a tuo figlio che purtroppo non basta mai, anche quando passi ore al giorno con lui.
Tu sola sai quali carte iniziali ti ha dato la sorte e quante ne puoi chiedere al banco, e sai anche che ad ogni carta aggiunta aumenta il rischio di perdere tutto. Ma ti assicuro che, se non avessi avuto il coraggio di rischiare con un’altra figlia, ora avresti mille altre paranoie… semplicemente DIVERSE. Ti saresti torturata pensando di averlo condannato a restare figlio unico, privandolo della possibilità di vivere un’esperienza di vita che tu ritieni fondamentale. Magari alla fine non lo sarà, per lui, ma questo non lo puoi sapere a priori. E, se ci credi veramente, è giusto che tu abbia accettato questo rischio.
Dopotutto credo sia meglio avere dei sensi di colpa, piuttosto che rimpianti per come avrebbe potuto essere.
Assolutamente d’accordo. Il dubbio mi avrebbe lacerato. Ora se non altro sono assolutamente certa di aver agito nel modo che ritenevo migliore per lui.
Capisco le paure, sono incinta del secondo con il primo che ha solo 20 mesi. Sono le stesse domande che mi faccio io. certo le storie degli inizi che senti in giro non sono incoraggianti…. sabato scorso ad una festa per bambini parlavo con una mamma di due bimbi, di tre anni e cinque mesi. Lei, non sapendo che aspetto il secondo, è ancora un po’ prestino per gridarlo al mondo, mi diceva che il primogenito ha reagito malissimo, lui che era super attaccato a lei ora “la odia” (parole sue) e vuole solo il papà…io sorridevo e mi si gelava il sangue….
detto questo io avevo tre anni quando è nato mio fratello, mi dicono che ero gelosissima e che ho subito un regresso pazzesco. Io però non me ne ricordo. In realtà l’arrivo in casa del fratellino e la felicità che ho provato è il primo vero ricordo che ho!!
quindi penso che, sì, sarà dura, l’inizio non è facile ma con un po’ di buon senso e tanta pazienza aveva dei fratelli è la cosa più bella del mondo ed un vero regalo!!!
È giusto domandarselo, quanto inutile. E te lo dice una che se lo è domandato 🙂 Ormai il fratellino è arrivato, nel tuo caso sorellina, quindi, il nostro lavoro ora è fare in modo che tra loro ci sia il rapporto più sereno e d’amore possibile. Personalmente, insieme ad Amoremio, ho scelto per un secondo figlio vicino alla prima per farli crescere insieme, per darle un appoggio sul quale potesse contare tutta la vita, un porto sul quale fare affidamento per tutta la vita anche da parti opposte del mondo. A volte è vero, lei sembra gelosa nonostante tutte le mie attenzioni (passeggiate da sole, giochi solo noi due, disegni, spiegazioni, coccole, tempo esclusivo) lei a volte trova il modo per esprimermi il suo disappunto verso il suo fratellino. Ora, lui, è diventato persino dispettoso nei suoi confronti, come reazione ai suoi comportamenti.. Speriamo a breve migliori, ma sono sicura che nella vita impareranno ad amarsi e sostenersi vicendevolmente.
Io ho tre figli. Uno di 5, una che sta per compierne 4 (hanno 15 mesi di differenza) e uno che ha sei mesi. Tutti voluti e desiderati. Ti capisco bene, comosco quel senso di colpa feroce che colpisce una mamma ogni volta che guarda un figlio a cui sente che sta togliendo qualcosa. Io ci ho messo mesi, anni per cercare di non sentirlo. Oggi rivivo da capo queste sensazioni ma continuo a cercare di togliermele di dosso. Perchè quando li vedo insieme (dai sei mesi di vita della seconda quando il primo ne aveva solo 21, dal primo sorriso complice che si sono scambiati, dal primo gioco e dal primo scherzo), so che abbiamo fatto la scelta giusta. Che vivere la vita insieme è più bello che da soli e che avere un compagno negli anni più straordinari e spensierati è un regalo che si porteranno tutta la vita. Potessi non mi fermerei (e non è detto che smetteremo di sognare un quarto figlio), ma la vita, il lavoro e la razionalità mi fanno pensare che la nostra tribù sia al completo. Siamo chiassosi, non accettiamo inviti a cuor leggero perchè portiamo con dei piccoli tsunami, ma siamo felici nonostante tutte le gelosie, i capricci e i litigi. Quindi a cuor leggero ti dico: non tormentarti e aspetta fiduciosa. Goditeli. E come direbbe Renato Zero, “penso che ogni giorno sia come una pesca miracolosa…”
Questo post l’ho letto quando l’hai pubblicato ma poi non sono mai riuscita a risponderti, lo faccio ora.
Per la Dodo è stato tremendo dividersi l’amore della mamma con la sorellina, ha sofferto moltissimo e ha fatto soffrire un sacco me.
C’è voluto del tempo, ma neanche così tanto: ora si amano alla follia. Ora si sentono una squadra alla faccia mia. Ora la Dodo è così felice della sorella che non sa immaginarsi che un tempo non ci fosse e di me e lei da sole, a godere l’una dell’altra in maniera esclusiva, mi ricordo solo io.
E’ un bel ricordo, in effetti: io so che lei è stata il mio “primo amore”.
Ora però quell’amore centuplicato, come dici tu, si accende di una luce che non ti so descrivere quando osservo loro insieme: i loro codici, il loro mondo. Un mondo da cui molto presto mi sbatteranno fuori…
Abbracci forti, so che è dura ma ti prometto che passerà!
Grazie, Silvia. Nei momenti difficili mi dico proprio questo: lui è talmente piccolo che nemmeno ricorderà di essere stato solo, e di aver sofferto poi. Me ne ricorderò io, certo. Ma non è soprattutto questo, che facciamo noi madri, ricordare? Ricambio l’abbraccio.