Le stagioni non sono cosa per adulti. Camminiamo veloci, la testa altrove, infagottati nel cappotto dei nostri dovrei, inseguiti da numeri, voci, personali e altrui aspettative. Quello che accade intorno ci sfiora a stento, sbatte contro un muro di indifferenza ostinata mentre cerca di farsi strada fino ai nostri sensi.
È stato mio figlio, due anni e mezzo passati da poco, a restituirmi la magia dell’autunno che esplode. A obbligarmi a mettere a fuoco, ad alzare lo sguardo, per la prima volta dopo molti anni, sulla natura di città che la fine dell’estate sembra aver colto di sorpresa.
Sul tappeto di foglie croccanti che i platani abbandonano ogni giorno sulla strada per il nido. Scrocchiano sotto le scarpe e le ruote del passeggino, facendoci ridere. Allora lui le avvista e me le indica con l’indice puntato, come un giovane bucaniere di vedetta sulla coffa dell’albero maestro, e quando finalmente le schiacciamo con fragore, esclama ridente: “Mi piace scrunch, mamma!”. Ogni volta, tutte le volte.
Sulle ombre che si allungano dorate, esauste dopo i baccanali sudati dell’estate. Lui si lascia rincorrere dalla propria, oppure agita le mani di fronte a un muro, mimando un animale feroce o un mostriciattolo, non l’ho ancora capito. Io gli ho detto che la sua ombra è un amico fedele, che non sarà mai completamente solo perché ci sarà sempre almeno lei a tenergli compagnia. Mi ha sorriso, avrei voluto aggiungere che anche io sarò sempre alle sue spalle come un’ombra, ma poi non gliel’ho detto, chissà perché.
Sul vento che soffia a raffiche lente, non più tiepide come qualche settimana fa ma ancora molto diverse dalle lame gelide che ci aspettano tra qualche mese. “C’è vento, mamma!”, fa lui. E all’improvviso questa frase non sembra più un’ovvietà.
Sull’aria che, di mattina presto e all’imbrunire, si è fatta frizzante. Io sento solo il fresco, lui scorge, magica, la meraviglia del cambiamento. E al suo “Fa freddo, oggi?” aggiunge un punto interrogativo che sa di piccola incredulità.
E così, io e lui ce ne andiamo a passi lenti nell’autunno che avanza, bagnati da una luce colore del miele. L’inverno sta arrivando, ma l’estate, in un certo senso, non finisce mai.
6 Commenti
Solita lacrimuccia da post! Il duenne di casa uscendo dalla porta ha detto: “oh fa fresco qui” <3
🙂
Che bella la foto! E complimenti per la citazione “l’inverno sta arrivando” 😛
Sapevo che l’avresti colta! 😉
Io lo amo da sempre l’autunno. Forse proprio perché sono un filo bambina e ne amo molto il gusto dolce-amaro e i colori pallidi-accesi. Mi piacciono le armonie per contrasto e l’autunno mi spinge a credere che forse Dio la pensa come me 😉
In effetti si è impegnato parecchio! 😀