Nelle ultime settimane, “approfittando” dell’ennesimo periodo in zona rossa (e anche per favorire un minimo l’elaborazione del nostro lutto per Artù) ho deciso di provare una nuova esperienza: allevare farfalle con i bambini! Ecco quali sono, per me, i motivi per vivere questa avventura, e qualche informazione pratica su come procedere.
1. Insegnare ai bambini un altro punto di vista
Noi umani abbiamo la tendenza ad avere una visione molto antropocentrica della natura, o al massimo “mammiferocentrica”. Ci commuovono i panda a rischio di estinzione e le foche prese a bastonate dai bracconieri, la prospettiva che tigri e rinoceronti spariscano dalla faccia della Terra ci fa indignare. Però non sempre manifestiamo la stessa empatia nei confronti di rettili, insetti, molluschi, aracnidi e altre bestiole a noi un po’ meno affini sul piano filogenetico. Abbiamo, per dirla come il mio vecchio professore universitario di Ecologia, una “visione disneyana della natura”. Eppure noi mammiferi, e ancora di più noi umani, non siamo che una frazione marginale del regno animale. La Terra è popolata da miriadi di minuscole creature striscianti, volanti e ronzanti, dalle quali dipendono gli equilibri delicati di numerosi ecosistemi. E la sopravvivenza della nostra specie. Avere a che fare con dei bruchi, e poi con delle farfalle, aiuta a cambiare il nostro punto di vista: a ricordare che non siamo soli su questo pianeta, e non siamo di certo i più importanti.
2. Esercitare la pazienza
Ci vogliono alcune settimane perché un piccolo bruco, attraversati i suoi diversi stadi di crescita larvale (con relative mute), si trasformi in crisalide e poi finalmente “rinasca” in veste di farfalla. Non è possibile forzare i tempi e nemmeno prevederli con esattezza. Per un bambino di pochi anni, soprattutto per quelli delle ultime generazioni “tutto e subito”, l’attesa necessaria durante l’allevamento delle farfalle può essere un esercizio estremamente istruttivo.
3. Accettare gli imprevisti
Le farfalle sono creature delicate. E, come la maggior parte degli insetti, non investono in cure parentali ma nella numerosità della prole: depongono un gran numero di uova e le affidano al proprio destino, ma è inevitabile che la maggioranza non arrivi all’età adulta. Allevare farfalle con i bambini significa insegnare loro che non tutto va sempre come noi vorremmo, che ci sono cose che non possiamo cambiare e che la morte, per quanto doloroso sia, fa parte della vita.
4. Allenarsi a prendersi cura
L’accudimento di qualsiasi animale è forse il modo migliore per educare i bambini all’empatia, al rispetto, alla dedizione. E per sperimentare quanto possa essere gratificante prendersi cura di qualcuno.
5. Imparare a lasciare andare
L’intento principale dell’allevamento di farfalle con i bambini consiste ovviamente nella liberazione finale degli insetti. Veder volare via una farfalla a cui, assieme ai bambini, sono state prestate cure e attenzioni fin da quando era un piccolo bruco, è un’esperienza emozionante fino alle lacrime. E ci ricorda che non siamo proprietari di quelli che amiamo, anche se ci occupiamo a lungo di loro (ehm, promemoria per la sottoscritta!).
6. Aiutare l’ecosistema urbano
Le farfalle sono diventate sempre più rare nelle nostre città, a causa dell’inquinamento ambientale, della distruzione degli habitat, dell’abuso di repellenti e pesticidi. Allevare dei bruchi significa aumentare le loro possibilità si sopravvivenza e dare un contributo, per quanto infinitesimo, al ripopolamento.
Allevare farfalle con i bambini: informazioni pratiche
Esistono diverse opzioni per chi desidera allevare farfalle con i bambini. Vi sconsiglio tendenzialmente di prelevare esemplari in natura, sia perché penso che in questo caso ci siano delle remore di tipo “etico”, sia perché presumo che la riuscita dell’esperienza possa essere più difficile. Se invece vi capita di trovare un bruco nella verdura, magari è una buona occasione per fare un tentativo. Personalmente, essendo totalmente neofita, per allevare le nostre prime farfalle ho deciso di cimentarmi con un kit già pronto, contenente, oltre ai bruchi, il mangime e i “contenitori” necessari per le diverse fasi di crescita, fino allo sfarfallamento. Ho acquistato due box sul sito Smart Bugs, uno con 5 bruchi di Cavolaia maggiore – che nel giro di circa 3 settimane sono tutti arrivati a completare la trasformazione e librarsi felici nel nostro giardino – e uno con 3 Macaoni, dei quali purtroppo soltanto uno ha formato una crisalide della quale aspettiamo (con ormai un certo scetticismo da parte mia) ancora l’apertura.
A valle di questa nostra prima esperienza, alla fine molto positiva pur se con qualche riserva, mi sento di consigliarvi eventualmente un percorso come il nostro, ma con dei piccoli accorgimenti. Per esempio, organizzatevi in modo che il corriere possa consegnarvi i bruchi in modo molto tempestivo, evitando così trasporti e attese troppo lunghi per i vostri piccoli insetti. Scegliete inoltre, sulla base della specie che vi apprestate ad allevare, un periodo dell’anno favorevole: noi siamo partiti un po’ presto, ma viviamo in una zona con clima mite e abitiamo in una casa particolarmente calda, il che ha favorito il benessere delle nostre farfalline, perlomeno delle cavolaie.
Valutate inoltre di procurarvi in anticipo un alloggio spazioso e confortevole per i bruchi, come un fauna box rivestito internamente di tulle o una “casetta” con le pareti di rete, in modo che le farfalle appena uscite dalle crisalidi abbiano modo di aggrapparsi per distendere bene le ali. Se decidete inoltre di alimentare i bruchi direttamente con le piante di cui si cibano in natura, assicuratevi di avere a disposizione della “pappa” senza pesticidi (ma io vi consiglio, se acquistate un kit, di utilizzare il mangime in dotazione).
Voi avete mai provato ad allevare delle farfalle? Vi piacerebbe provarci?
1 Commenti
Ci avevo pensato, poi ho lasciato stare, ma credo che sarà un’attività che prima o poi farò fare ai bimbi. Mio marito è un po’ scettico, ma io penso sia una cosa proprio carina!