Vent’anni fa stavo per compiere 18 anni. Ero una ragazza molto simile alla donna che sono oggi, ma ci sono cose che necessariamente erano ancora da capire. Verità che andavano accettate, esperienze e lutti che andavano elaborati. Dolori da attraversare, consapevolezze da acquisire, certezze da radicare. Ci sono cose che oggi direi, se potessi, alla me di 20 anni fa:
“Ti sentirai ancora strana, ogni tanto (anzi, sempre più spesso). Diversa, storta, incompresa e incomprensibile. Ma capirai finalmente che questa non è una colpa, né una vergogna. E sarà una liberazione indescrivibile.
Imparerai a seguire i passi di una lezione di aerobica. All’alba dei 40 anni sarai decisamente più brava di quando ne avevi 20, smetterai di vergognarti e ti divertirai molto di più.
Perderai delle persone che ami con tutto il tuo cuore. Le perderai perché si allontaneranno dalla tua vita – per scelta o per fatalità, per infelicità o per malattia, per responsabilità tue, altrui o di nessuno – o perché andranno via dalla vostra comune terra di emigranti o perché se le prenderà la morte, troppo presto e a tradimento. Perderai delle persone che ami e perderai un pezzo di te con ognuna di loro, soffrirai di un dolore che ti sembrerà ogni volta insuperabile e definitivo, eppure sopravviverai. Non potrai mai dimenticare nessuna di loro, ma troverai in qualche modo una ragione per restare in piedi, per essere ancora felice, grata, avida di vita.
Continuerai a vederti gonfia e molle, anche se peserai 52 chili, porterai la taglia 40 e avrai gli addominali in evidenza sotto la pelle. Continuerai a vederti grassa anche tra vent’anni, e forse sarà così per il resto della tua vita, ma a un certo punto, se non altro, saprai che l’immagine che ti restituisce lo specchio non corrisponde alla realtà, ma esiste soltanto dentro la tua testa.
Capirai, ma ti ci vorranno vari lustri, che l’amore romantico è molto diverso da quello che hai sognato nei tuoi primi vent’anni. Capirai che più che un’emozione, l’amore è una scelta quotidiana, che talvolta può diventare un enorme compromesso. Ma non ti basteranno 20 anni per stabilire con certezza se ne vale la pena.
Smetterai di giustificarti per cose che ora ti sembrano imperdonabili: per i capelli in disordine e mai colorati, per l’abbigliamento sempre sportivo, per le scarpe da ginnastica e il volto senza trucco. Per la biancheria intima scoordinata, per il totale disinteresse rispetto a certi argomenti. Smetterai, soprattutto, di sentirti in dovere di essere amica di tutti, di interessarti a tutti, di farti voler bene da tutti. Accetterai la possibilità del conflitto, del disamore, del disaccordo. Addirittura capirai che a volte si può essere in torto, senza per questo diventare una persona spregevole o immeritevole di stima e di amicizia. Imparerai piano piano a perdonarti, anche se ci vorranno decenni, fatica, energie e sofferenza. Accetterai l’eventualità della solitudine, o perlomeno ti ci rassegnerai come a una condizione umana profonda, definitiva e ineluttabile (e ci sarà una quota di amarezza, in questo, ma anche una specie di fatalistica liberazione).
Tra vent’anni sarai ancora la persona che sei adesso, solo che ti conoscerai molto meglio. E forse ti amerai un po’ di più.
3 Commenti
Ah come vorrei poter vivere i miei fantastici 20 anni con la consapevolezza dei 35…
Idem!
Stupendo…..Vero anche x me in molte sfumature così faticose da buttar giù…