Credo con fermezza che il mio ruolo di genitore includa anche il compito non semplice di distogliere i miei figli da certi pregiudizi e falsi miti radicati, anche quando, come nel recente weekend in Abruzzo con i bambini, li portiamo in vacanza. E questo, a maggior ragione oggi, Giornata Internazionale degli Squali, vale anche per tutti quegli animali che spesso sono fraintesi, misconosciuti, ingiustamente evitati o temuti, per non dire di peggio. Dai pipistrelli ai bruchi, dagli squali alle api ai ragni, a casa nostra cerchiamo come possiamo di aprire le menti e i cuori dei nostri bambini alla meravigliosa varietà del mondo animale (uno sforzo che in effetti mi viene abbastanza facile, vista la mia attitudine spontanea nei confronti di bestie e bestioline di ogni tipo).
Nelle ultime settimane, complici le tanto sospirate – e chissà quanto stabili, sigh – riaperture, abbiamo approfittato di un sensazionale weekend in Abruzzo con i bambini per fare amicizia con una serie di creature meravigliose eppure ancora oggetto di sospetti infondati, paure e reticenze immotivate.
Abruzzo con i bambini a dorso d’asino
A cominciare dagli asini, divenuti negli anni, loro malgrado, l’archetipo dell’ “ignoranza” e di una certa gratuita ottusità, ma che a ben vedere sono semplicemente animali schietti, senza fronzoli, dignitosi e in un certo senso “consapevoli” (concedetemi il termine, non sono riuscita a censurarmi, anche se sono convinta che certe categorie di pensiero umane non vadano applicate pedissequamente agli animali). E così, in compagnia di Chiara e Luigi di Gira e Rigira, abbiamo esplorato il borgo abruzzese di Santo Stefano di Sessanio, nel Parco Nazionale del Gran Sasso, in compagnia di Leandra e di un piccolo gruppo di placidissime asine, imparando tante curiosità su queste bestie dolci e fortissime e sfatando, appunto, qualche mito.
[Info pratiche: attività da prenotare online anticipatamente. Il costo e la durata del tour variano in base al tipo di percorso, noi abbiamo pagato 15 euro a persona per un’esperienza di oltre due ore che includeva anche un incontro con i rapaci notturni di cui vi scrivo nel prossimo paragrafo].
Alla scoperta dei rapaci notturni
Subito dopo è toccata ai rapaci notturni, le “creature della notte”, come le chiama Claudia di Majanocte, falconiera consapevole, rispettosa e appassionata. Misteriosi animali volanti, silenziosi e delicati nonostante la loro forza, che vengono storicamente associati a superstizioni e credenze talmente radicate da averne in qualche caso compromesso la sopravvivenza. Eppure sono esseri affascinanti, sensibili e straordinariamente “appaganti” per gli animali che hanno il privilegio e la curiosità di conoscerli. E che, giusto per chiarire, non portano sfortuna.
[Info pratiche: tenete d’occhio la pagina Facebook di Majanocte per essere aggiornati su attività e costi. Non si tratta assolutamente di uno “spettacolo” con voli e dimostrazioni, ma di un vero e proprio “incontro” con gli uccelli, arricchito da giochi e tema e da una vera e propria lezione su questi splendidi animali].
Chi ha paura del lupo cattivo?
Infine, come potevamo, in una vacanza in Abruzzo con bambini, farci mancare sua maestà il lupo? La più fraintesa delle creature fraintese, il non plus ultra degli stereotipi, il “villain” delle fiabe, delle ninne nanne e di tutto l’immaginario popolare dell’infanzia. Che invece, naturalmente, è un animale incredibilmente evoluto, con relazioni sociali articolate e sorprendenti, un predatore meraviglioso che riveste un ruolo preziosissimo per gli ecosistemi. E che la nostra ignoranza e le paure infondate hanno messo, negli ultimi decenni, a serio rischio di estinzione. Per fortuna, però, ci sono i parchi naturali e i programmi di protezione. E strutture come il Centro visita del lupo di Popoli, in pieno Parco nazionale della Majella, dove, attraverso una visita guidata che in realtà è un’esperienza ricchissima, straordinaria e divertente per tutta la famiglia, è possibile conoscere la vera natura del lupo appenninico, imparare moltissime informazioni sul suo comportamento, scovarne le tracce e finanche ammirarlo “da vicino”. Nel pieno rispetto delle sue esigenze e dell’habitat che lo ospita.
[Info pratiche: attività da prenotare online anticipatamente, noi abbiamo pagato 38 euro per due adulti e due bambini sotto i 10 anni. Durata della visita: circa 3 ore, raccomandate scarpe comode, berrettino e/o crema solare e una borraccia piena a testa].
Viaggiare con i bambini, insomma, resta per me uno dei sistemi più efficaci per ampliare i loro (e i nostri!) orizzonti mentali e sfatare pregiudizi ancora duri a morire, inclusi quelli “animali”. Voi cosa ne pensate, siete d’accordo?
2 Commenti
Ciao.
Perdona il disturbo.
Se non sono troppo indiscreta ti chiederei una cosa…..dove avete pernottato?
Grazie
Ciao Elena, nessun disturbo! La prima sera, dopo la visita della Rocca Calascio, abbiamo pernottato lì vicino al b&b da Nataliya. La sera successiva ci siamo spostati a Popoli, all’hotel Tre Monti.