Sette cose che mi mancano della gravidanza

chiama angeli

Non sono stata una di quelle future madri che amano ciecamente essere incinte, che con un figlio in pancia si sentono “miracolate” o in stato di grazia. Ma di certo non ho odiato le mie gestazioni, fortunatamente entrambe serene e fisiologiche. Ho vissuto il mio stato come una fase eccezionale eppure “normalissima” del mio percorso di vita, come una condizione naturale e un’esperienza molto intensa. Non ci ripenso molto spesso, e non prevedo di avere altri bambini in futuro. Eppure, a distanza di anni, ammetto che esistono alcune cose che mi mancano della gravidanza.

Un chiama angeli

Quando aspettavo Davide e Flavia, la tradizione indonesiana del chiama angeli non era ancora molto diffusa dalle mie parti. Eppure, mi piacerebbe tornare incinta proprio per godermi il delicato scampanellio di un chiama angeli, per accompagnare i miei passi con un suono lieto e dolce, e cullare i miei bambini con un piccolo richiamo melodioso in grado di salutarli, distenderli e stimolarli anche dopo il parto. Sarà che adoro da sempre i gioielli di ispirazione “etnica”, sarà che adoravo comunicare in ogni modo possibile con Davide e Flavia nel mio pancione, sarà che in Indonesia io ho trascorso la mia luna di miele, ma a volte penso che quasi quasi potrei cambiare idea sul terzo figlio solo per avere un nuovo chiama angeli. O meglio, perché no, potrei indossarne uno pur non essendo incinta!

La forza di volontà

Quando ero incinta della mia secondogenita, ho dovuto sottopormi per vari mesi a una drastica dieta per limitare il livello di grassi nel mio sangue, che tendeva ad aumentare in modo incontrollato e pericoloso. A volte mi capitava di sentire, più che lo scampanellio del chiama angeli, un bisogno irrefrenabile di leccornie zuccherine, unticce o ben fritte. Eppure sono sempre riuscita a resistere, giorno dopo giorno e settimana dopo settimana, animata da una forza di volontà che raramente ricordo di aver espresso in altre fasi della mia vita.

Il décolleté

La più ovvia, forse, delle cose che mi mancano della gravidanza, ogni tanto. Due volte su due, ho sospettato di essere incinta prima ancora di fare il test di gravidanza, proprio per un evidente e improvviso aumento di turgore del contenuto del mio reggiseno. Ai tempi, una quarta rappresentava per me un’assoluta e ragguardevole novità. Devo ammettere che dopo due gestazioni ravvicinate, due interminabili allattamenti e un complessivo aumento di peso, il mio décolleté è rimasto ormai più che florido, ma quella sensazione di riuscire a sfidare con successo la forza di gravità, dopo le gravidanze, non l’ho mai più riprovata!

Non essere mai sola

So che non è un sentimento molto comune, specie in questi difficili tempi di pandemia e coabitazioni forzate, ma a me stare sola non piace. E non mi è mai piaciuto. Non mi piace viaggiare da sola, guardare la televisione da sola, andare da sola al cinema. Mangiare senza compagnia, poi, è una cosa che proprio detesto. Ho sempre sopportato la solitudine, quando necessario, ma non l’ho mai amata. Posso dire anzi che è il mio più autentico “molliccio”, per usare un termine che capiranno solo i Potterhead come me: il mio spauracchio, la mia kryptonite. E quando ero incinta, in effetti, ho provato per la prima volta la sensazione di non dover essere mai sola. Una sensazione a cui, ogni tanto, ripenso ancora con dolcezza.

I capelli fotonici

Io non vivo molto bene insieme ai miei capelli, per parafrasare una celebre canzone di qualche anno fa che tanti di voi ricorderanno. Ho dei capelli sottili e mossi, e un’attitudine praticamente inesistente a dedicare tempo e risorse alla loro gestione, per cui, da sempre, conducono un’esistenza propria a cui mi limito ad assistere con sentimenti variabili. Ma durante la gravidanza i miei capelli erano più belli, più lucidi, più disciplinati. Come non li avevo mai visti (e mai più li vedrò, sospetto).

La libido

Magari, questo, ai cherubini evocati dal chiama angeli, meglio non dirlo. Ma sì, sono stata una di quelle gestanti con particolare “energia”, diciamo. Anche la seconda volta, quando avevo già un figlio di un anno da accudire, e che ho continuato ad allattare per mesi anche mentre aspettavo sua sorella. Un ricordo particolarmente piacevole, per così dire. Una delle cose che mi mancano della gravidanza, ogni tanto.

La sensazione di controllo

Non nego che, quando ero incinta, la prospettiva di diventare madre mi sembrava a volte molto spaventosa. Mi sentivo inadeguata ad affrontare tante responsabilità e a prendere continue decisioni importanti (e per tanti versi è così ancora adesso, dopo tanti anni). Ma finché i miei figli sono stati al sicuro dentro la mia pancia mi sembrava in qualche modo che le cose fossero più semplici, più naturali. Più leggere.

Lo studio

Studiare è sempre stata una delle cose che amo di più, e che meglio mi riescono. La strategia con cui affronto i cambiamenti e le sfide della vita, con cui risolvo le “crisi”, con cui fronteggio i problemi e prendo le decisioni importanti. Quando mi succede qualcosa, di bello o di brutto, io istintivamente mi metto a “studiare”. Ed è stato bello e costruttivo, quando aspettavo i miei figli, dedicare tempo ed energie alla lettura e allo studio, alla documentazione, all’acquisizione di informazioni autorevoli. È stata l’occasione, in effetti, per cambiare tante visioni preconcette che avevo della gravidanza e della maternità. Per conoscermi meglio, nel bene e nel male. Ma i forum per future mamme, quelli, onestamente non mi mancano per niente!

A voi capita mai di provare nostalgia di quando eravate incinte? Ci sono cose che vi mancano della gravidanza, ogni tanto?

Post in collaborazione con Aismée, azienda francese che realizza bellissimi chiama angeli di molti modelli diversi, anche personalizzati con le iniziali dei futuri genitori: in argento, dorati, con pietre semi preziose. Un chiama angeli Aismée è l’idea regalo semplicemente perfetta per mogli, fidanzate, sorelle, figlie, amiche e colleghe che aspettano un bambino (e per noi stesse, ovviamente!).

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2 Commenti

Guido M. 18 Marzo 2021 - 17:18

Il chiama angeli l’ho regalato a mia moglie. Dolcissimo suono, per una moglie adorabile.

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Paola 18 Marzo 2021 - 22:40

Un periodo magico, pieno di aspettative e emozioni. Mi manca non sentirmi male con qualche kilo in più.

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