Confesso che non ero pronta (e che non lo sarei stata neanche per i prossimi 7 o 8 anni). Non mi aspettavo di dover fronteggiare un’adolescenza in piena regola con una figlia che ha da poco compiuto 4 anni. In pratica, si comincia a discutere fin dal risveglio, sul menu della colazione, per esempio. O sull’abbigliamento del giorno, sulla frequenza a scuola. O su altre infinite variabili di giornata. Non che la discussione riguardi sul serio la frequenza scolastica o la colazione, in realtà, nel senso che non sono scelte sulle quali una bambina di pochi anni possa avere l’ultima parola (almeno a parer mio). Ma lei ha comunque sempre qualcosa da ridire, e davvero non si risparmia nel farlo.
Si continua al ritorno da scuola, sui programmi del pomeriggio, sulla merenda (o meglio sulle merende multiple che Flavia spererebbe di fare), sulla coesistenza con suo fratello. Per arrivare poi alla cena (orario, menu, mani da lavare e via dicendo), ai cartoni serali, ai denti che vanno spazzolati e al pigiama che va indossato, alla scelta del libro da leggere prima di andare a letto (gli innumerevoli libri, vorrebbe lei) e alla luce che, finalmente, deve essere spenta.
Volendo, ci sarebbe materiale per un conflitto ininterrotto lungo le 24 ore, dal quale, ci scommetto, non sarebbero gli adulti a uscire davvero provati. Prima di avere figli pensavo ingenuamente che di fronte alle richieste irragionevoli dei bambini sarebbe bastato mostrarsi fermi – il che, per inciso, non sempre vuol dire urlare, minacciare e simili – e invece mi rendo conto che, perlomeno con alcuni bimbi, e in determinate fasi, non è sempre così. Non basta automaticamente rifiutare una certa cosa con decisione per fare in modo che tuo figlio smetta di richiederla con insistenza asfissiante. E anzi, talvolta la rigidità e l’intransigenza complicano ulteriormente le cose.
Con Flavia, per esempio, il “muro contro muro” si rivela quasi sempre controproducente, portando il conflitto al parossismo e rendendo il capriccio ancora più esasperato. La cosa più efficace, di solito, è distogliere la sua attenzione dall’oggetto ossessivo della sua richiesta, o magari condurla a fare ciò che è necessario – lavare i denti, mettere il pigiama, mangiare etc – come se fosse un gioco, o addirittura una sua scelta. Solo che non sempre uno (una, dovrei dire, visto che parlo di me!) ha il tempo, la pazienza e le energie nervose sufficienti per gestire il conflitto nel modo più saggio. Una visione dell’intera faccenda non sempre comune a quella dell’altro genitore peggiora ulteriormente le cose, per non parlare dei consigli non proprio richiesti di amici, parenti e conoscenti, che spesso celano più o meno apertamente un certo biasimo.
Voi come fate? C’è qualcuno alle prese con una specie di precoce adolescenza dei suoi figli, oppure siamo noi a essere particolarmente fortunati? E come gestite le situazioni di conflitto?
24 Commenti
Mia figlia grande è nata adolescente. E ho trovato che spesso l’unico modo di arginare le discussioni era un odiosissimo “Perché lo dico io” o “Perché è così punto”. Mi sono sempre sentita in colpa per questo, finché la sua maestra delle elementari mi ha detto che usa proprio quel metodo lì, quando lei si incaponisce, le sue parole sono state “non è molto educativo forse, ma è quello che funziona” e io credimi mi sono sentita davvero meglio!
La cosa divertente invece è che il secondo è uno di quelli che non discute più di tanto, ma non gli sta bene un…niente 😀 e crede di avere sempre ragione lui. Con lui ammetto è più facile, perché è come me quindi so come comportarmi.
Il terzo è nella fase l’autorità questa sconosciuta e rimango sempre basita dalle risposte e dai comportamenti strafottenti, che non mi fanno per nulla ben sperare!
Comunque in generale, con le femmine queste cose sono sempre più difficili.
Qui il “perché lo dico io” sarebbe davvero l’inizio di una crisi ingestibile!
Pure qui, con una bimba di 5 anni. Vestirsi e lavarsi i denti sono i due motivi di scontro preferiti, insieme a mettersi una giacca/un cappello/un golf quando usciamo e fuori fa freddo/sta piovendo/c’è vento. E nemmeno qui il muro contro muro funziona, anzi, fa uscire tutti di cattivo umore: lei perché si sente obbligata a fare quello che non vuole, noi perchè è frustrante dover discutere di cose che sembrano ovvie con una bambina che, quando vuole, sa essere assai ragionevole.
Soluzioni definitive non ne abbiamo. Spesso funziona l’effetto distrazione: mentre ti racconto una storia o parliamo di un’altra cosa, silenziosamente ti aiuto a mettere il pigiama o lavare i denti. Anche se mi lascia sempre un po’ con l’impressione di starla fregando. Oppure la gara col fratello: chi fa più veloce a mettersi il pigiama? Oppure qualcosa di bello dopo: lavate i denti veloce così abbiamo più tempo per leggere uno, due, tre, mille libri.
E quando la pazienza non c’è, esce vestita un po’ come vuole. In fondo, che problema c’è se non ha su quello che le avrei proposto io? Oppure esce senza giacca e la infilo io nel mio zaino. Sperando che prima di infradiciarsi con la pioggia se ne accorga e venga a chiedermela!
Stesse strategie pure qua! Pari pari!
Mio figlio è così ininterrottamente dai 3 anni, se ti può consolare. E no, ancora nessuna soluzione valida.
Siamo in buona compagnia, perlomeno!
Assolutamente dentro e con tutte le scarpe. Giovanni, 4 anni e mezzo circa!
Noi! Mia figlia di tre anni e mezzo è esattamente così, disquisisce anche con le maestre all’asilo!
Non credo sia preadolescenza, ma normali fasi capricciose, meno piacevoli di una pizza ma assai comuni.
Ma lei vuole fare il contrario di quello che proponi tu (quindi si pone in attegiamento contro), oppure propone lei delle cose strane che non sono poi adatte?
Ovviamente quella dell’adolescenza è una provocazione scherzosa! Lei non dice “no” per partito preso, francamente. Più che altro è in continua attività (mentale), cerca stimoli continui. Solo che non sempre le sue idee sono appunto praticabili.
Tranquilla, con mio figlio di 7 anni è così da sempre. Hanno una forte personalità e sono un “tantino” oppositivi. Pazienza Pazienza Pazienza è il mio mantra e poche regole precise il mio modo di affrontare la sua educazione. Il lato positivo è che durante l’ adolescenza saremo già pronte…Spero
Io invece temo il peggio! Hahaha!
Fare il muro contro muro non serve. E non solo, significa, molte volte, mettersi sullo stesso “piano” dei bambini, in un pericoloso testa a testa. Vedo la figlia di nostri amici che, come la nostra e come la tua, ha quel carattere….non hai idea le battaglie senza senso con urli, strilla e “gara” tra lei e i genitori su chi molli dopo…uno stress indicibile per tutti. E non buono per il carattere, secondo me. Si insegna solo a piegarsi con la forza. Una volta ho visto quella bambina piegarsi, infine, al volere della madre, con la testa letteralmente chinata…..una scena che mi ha colpita tanto. Con questi caratteri, checchè se ne dica, non serve la forza “a tutti i costi” ma tanta astuzia. E tanta pazienza e strategia.
Concordo in toto! Solo che siamo umani anche noi genitori, e a volte non riusciamo ad avere la pazienza che ci vorrebbe…
Ciao cara, mi piace che tu dolcemente la chiami preadolescenza..(e spero vivamente te che lo sia e che la tua dolce cucciola sia solo molto avanti in tutto comprese le menate adolescenziali.)…cosa che io definirei in altro modo….purtroppo per noi (x me di più ovviamente)ci è successo ma alla luce di queste Fisse ristrettezze ferme decisioni ecc ecc c era un problemino…….non da poco anche se non sembrava assolutamente un bimbo che leggeva a 2 anni e mezzo :🤐😫😫😫 era una stranezza che col tempo purtroppo abbiamo scoperto era legato ad alcuni tratti di asperger e le sue voglie di decidere che ancora mette in pratica praticamente su tutto le fa perché lo rassicurano ma manda in tilt tutti quelli che li ruotano attorno
Grazie per questa testimonianza!
Non ho figli, ma ti posso assicurare che non sei la sola, molte mie amiche si trovano nella stessa situazione e capita spesso di discutere su questo argomento, abbastanza delicato.
Felice weekend,
Angelica
Non ho figli, ma ti assicuro che molte delle mie amiche si trovano ad affrontare la medesima situazione, non è per nulla facile, ne parliamo spesso. Il più delle volte si arrendono e nelle scelte più “banali”, tipo il vestiario cercano di assecondarli.
Buon weekend,
Angelica
Ciao, mi chiamo Silvia, mamma di Eleonora, 5 anni a giugno), la frase che mi ritrovo a dire piu spesso ultimamente è :”se è così ora, figurati come sarà a 15 anni”.
Lei è una bambina molto dolce si, ma anche molto testarda. È come se si sentisse grande e cosi cerca di imporsi in ogni momento della giornata, o quasi. Ad ogni mia richiesta , la sua risposta è spesso”no” , ho anche sentito frasi del tipo “che mi frega “, “vai /fallo tu”. Quando succede l’ opposto, inizia a fare scene da matta.
Ha sempre ragione lei , a volte diventa veramente pesante e allora dalla stanchezza la lascio stare e faccio finta di non srntire.ma le ho provate un po’ tutte .
Comunque a me sembra migliorare leggermente e molto lentamente. Penso si tratti di un modo tutto loro per sgogarsi in qualche modo scegliendo il modo peggiore o forse vogliono solo farci esaurire😂
Condivido ogni tuo pensiero, i miei figli hanno 10 e 8 anni e sono già un paio d’anni che mi trovo a fronteggiare la fase pre adolescenziale : mio figlio che parte con delle polemiche infinite su ogni cosa e mia figlia che ha l’acidità di una donna in pieno ciclo… Tutto ciò contornato da giornate impegnative di lavoro, compiti, sport e cura della casa…
Il pensiero costante é :”adesso apro la porta e scappo di casa”!!!
Anche con mio figlio che da due mesi ha 5 anni, é la stessa storia descritta da te. Identica. E da un annetto almeno. E anche io da un anno dico alla mia compagna che mi sembra di avere a che fare con un adolescente. Non solo per ciò che riguarda le situazioni da te descritte, ma anche il ” linguaggio del suo corpo “esprime quello stato adolescenziale : stravaccato sul divano, toni di sfida”(efficaci, peraltro), aria debosciata ed insoddisfatta e il conflitto generato, a volte sembra, solo per generare conflitto, per andare “contro il sistema”. Quello genitoriale. Il fatto che non sia soltanto una cosa nostra mi rinfranca. Perché la guerra è lunga e le battaglie tante. Una citazione calzante è “Infinity War”. Grazie del tuo blog
Grazie a te per questa testimonianza! Un abbraccio a voi.
Ciao! Mia figlia è esattamente così!! Anche se ora che ha quasi 6 anni va un filino meglio (mah). Io ho trovato che queste due cose funzionano particolarmente bene con lei :
1) cerco di farla scegliere tra due opzioni proposte da me il più possibile. Maglia rossa o rosa? Pantaloni o gonna? Spazzolino verde o blu? Latte caldo o freddo? Prima ti vesti o prima ti lavi? La giacca la tieni in mano o la metti addosso? Eccetera. Più le do un controllo (limitato) sulle cose nell’arco della giornata, e meglio va.
2) Per dieci minuti almeno le dedico il 100% della mia attenzione. Il top è quando mi metto a descrivere cosa fa. “Ah, guarda, stai disegnando col pennarello blu! Disegni un fiore. Tieni la penna con grande attenzione.. ” e così via. Sembra strano alle nostre orecchie, ma i bambini si sentono davvero visti, osservati e importanti, perché non solo ci dedichiamo a loro e li osserviamo, ma non diciamo loro cosa fare, sono loro a dirigere il gioco. Con la mia ha funzionato! In bocca al lupo..
Grazie per i preziosi consigli, nei quali devo dire che mi ritrovo appieno! Quello che manca, a volte, è la pazienza (insieme a tempo ed energie), ma si può sempre impegnarsi per fare meglio! Un abbraccio!