I secondi figli sono un bagno straordinario di consapevolezza.
Sono una iniezione di umiltà, per chi aveva avuto un primogenito accondiscendente, quieto, socievole o più banalmente molto dormiglione. Sono una overdose di autostima, per chi aveva avuto un primogenito ostinato, vivace, introverso o magari insonne. I secondi figli sono i figli che ti ridimensionano, nel bene e nel male. Che ti dimostrano che non tutto, grazie al cielo, è colpa o merito tuo. Sono il riscatto e la doccia fredda, il recupero della speranza e il ritorno alla realtà.
I secondi figli sono i figli dell’istinto. Quello che hai finalmente imparato ad ascoltare, forse a spese del tuo primogenito. Quello che ha recuperato vigore, man mano che le interferenze esterne, le voci estranee, i condizionamenti altrui sono andati affievolendosi grazie alla tua ritrovata consapevolezza.
I secondi figli sono i figli dell’incoscienza. Quella che ti si impone perché adesso hai due bambini a cui badare. Quella che hai acquisito dopo che il tuo primogenito è sopravvissuto alla grande a cose che prima ti sembravano letali. Quella che ti concedi perché sei umana e imperfetta, e ora riesci quasi a credere che vada bene così.
I secondi figli sono i figli dell’esperienza. Degli errori che hai fatto e di cui vuoi fare ammenda. Di quelli che rifarai perché non riesci proprio a evitarlo, di quelli per cui hai smesso finalmente di crocifiggerti, perché hai compreso che non sono poi tanto gravi.
I secondi figli sono i figli dell’inesperienza. Quella con cui dovrai fare i conti tutte le volte (e potrebbero essere molte e frequenti) in cui le cose andranno diversamente da com’erano andate col primogenito. Quella con cui dovrai fare i conti dal primo momento in cui scoprirai che, con due bambini invece che uno, niente sarà uguale a com’era prima.
I secondi figli non sono solo figli. Nascono già fratelli o sorelle, dotati di un paracadute di emergenza e di una inevitabile zavorra.
I secondi figli sono un viaggio che fai su un sentiero ignoto a bordo della tua vecchia auto. Tutto è conosciuto, e ogni cosa è nuova.