Ero proprio smemorata. Lo è stato con entrambi i miei figli. Una volta su tre dimenticavo di dare loro la vitamina D che mi aveva prescritto il pediatra. Mi consolavo dicendomi che viviamo in un posto assolato, e che passavamo molto tempo all’aperto. Ma il pediatra insisteva, e la verità è che aveva perfettamente ragione. La carenza di vitamina D nei bambini, anche alle nostre latitudini, è una condizione che non andrebbe trascurata, e non solo nei primi mesi di vita. La verità è che noi mamme non siamo perfette, che non lo sono i nostri compagni e men che meno le nostre vite. Per cui capita, ogni tanto, di trascurare qualcosa, o di sottovalutarla.
In tema di vitamina D, è vero che il sole ha un ruolo fondamentale: circa l’80% del fabbisogno giornaliero di questa sostanza può essere coperto con l’esposizione al sole, che permette all’organismo di sintetizzare appunto la vitamina D. La quota restante, spiegano gli esperti, va assunta con la dieta. I pesci grassi (salmone, pesce azzurro, trota), il succo d’arancia, i prodotti caseari, le uova e il latte sono alimenti che contengono questa sostanza e aiutano a prevenire carenze di vitamina D nei bambini. Va però aggiunto che la dieta da sola non sempre riesce a coprire tutto il fabbisogno di vitamina D, per cui può essere necessario un adeguato integratore.
La cosa importante, in ogni caso, è tenere a mente i sintomi di una possibile ipovitaminosi, anche se va detto che non sono sempre così specifici e facili da individuare. Un campanello d’allarme precoce per individuare una carenza di vitamina D nei bambini può essere l’eccesso di sudorazione, soprattutto a livello del capo. Non è semplice riconoscere i campanelli d’allarme (quanti bimbi attraversano fisiologicamente dei periodi in cui appaiono più spossati o nervosi?), né è il caso di allarmarsi più del necessario, ma è consigliabile consultare il pediatra in caso di dubbi o preoccupazioni. Sarà il medico, qualora dovesse ritenerlo necessario, a indicare i controlli del caso e a fare l’eventuale diagnosi. Di certo, questi campanelli d’allarme non vanno sottovalutati.
Quello che però è certo è che molti bambini presentano una carenza di vitamina D e che nei bambini si traduce in un minore sviluppo dell’apparato osseo, muscolare e immunitario. Per dirla semplice, in bimbi meno sani e forti.
L’unica cosa da fare, come per tutte le questioni legate alla salute, è fare riferimento ai consigli del pediatra e parlare con lui in caso di dubbi, sintomi sospetti o preoccupazioni particolari. Sarà lui, qualora fosse necessario, a consigliare la terapia di integrazione corretta. E godersi il più possibile il sole, in ogni stagione dell’anno e con tutte le temperature (seguendo ovviamente i necessari accorgimenti per proteggere dai raggi ultravioletti i più piccoli e non solo loro).
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