Sono talmente abituata a dire la verità che dimentico sempre che esiste anche l’altra opzione. Così finisco col credere a tutto quello che mi dice la gente, dando per scontato che nessuno mi potrebbe mai mentire.
Quando aspettavo Davide, rispondevo con assoluta franchezza – e una generosa dose di sarcasmo – a chi mi chiedeva come stessi. Anche nei giorni in cui ero in preda all’ansia e non mi sentivo affatto entusiasta per quel figlio che stava arrivando. E così, dopo la sua nascita, mi sembrava del tutto normale – inevitabile, direi – ammettere che non sempre era “bello”, che lui non dormiva mai e piangeva tantissimo, che ero piena di dubbi sul mio operato e sulle mie capacità.
Ricordo come fosse ieri che una mia amica, di fronte alla mia stanchezza senza conforto, mi chiese speranzosa: “Però ne vale la pena, vero?”. Non riuscii a mentire neanche quella volta. Risposi qualcosa che dovette suonare come: “Non è ancora il momento per fare questo tipo di valutazioni, riparliamone tra qualche decennio”.
La cosa peggiore è che quando qualcuna mi raccontava della sua gioia senza ombre, della vita che improvvisamente aveva trovato senso e pienezza, io le credevo. Ero circondata da neonati che non si svegliavano mai la notte, da padri impazziti d’amore e di solerzia, da nonni più equilibrati ed empatici di Maria Montessori. E mi chiedevo perché mai nella mia vita le cose non andassero proprio così.
Succede ancora, ogni tanto, specialmente sui social. Quando sento parlare di figli straordinariamente “sereni” e ben educati, di unioni inossidabili, di vacanze perfette. Di percorsi scolastici da record e vite sessuali scoppiettanti. Di felicità granitiche. Ci credo tutte le volte, con candore. Il dubbio non mi sfiora mai. E mi ritrovo a contemplare la mia vita imperfetta, che non è affatto male ma che non pullula certo di superlativi assoluti. Senza invidiare mai le vite degli altri, semmai la loro bravura nell’essere riusciti a edificare esistenze così sfavillanti. Poi capita, di solito per caso o per errore, di scoprire che quella perfezione non era sempre così rocciosa. Che i vuoti, e i dubbi, e le vertigini, ce li hanno tutti o quasi, perché è normale che sia così. E mi sorprendo sempre, non per la cosa in sé ma per come le persone siano in grado di mentire, piuttosto che ammettere che non tutto funziona sempre a meraviglia. Che non tutto, anzi, riesce sempre nel migliore dei modi.
La verità è che spesso la gente ha paura della verità. E non è neanche pronta a sentirsela raccontare. Quando ti chiedono “come stai?”, le persone non stanno aspettando davvero una risposta. E se tu imponi loro di ascoltarla, in qualche modo rischi di infastidirle, di spiazzarle, di metterle a disagio. Se costringi l’altro a spalancare gli occhi sullo spettacolo della tua imperfezione – obbligandolo di riflesso a fare i conti con la propria – sei una spina nel fianco. Un negativo, un lamentoso, un ingrato.
Dire la verità, quando non è gradevole e “positiva”, può essere, a quanto pare, quasi un atto di violenza. Molto meglio sfoderare il proprio sorriso migliore e rispondere invariabilmente che sì, tutto va bene e va bene così.
8 Commenti
vero vero verissimo.. nessuno vuole veramente sentire come va.. anch’io ormai rispondo sempre “bene dai” e mi rimangio le tante cose per cui direi “insomma”.. e quante cose le mamme “dimenticano” per poi ricordarle più perfette di come le avevano vissute.. a me non riesce cosi bene..magari imparerò o anche no..
Siamo molto simili anche su questo mi sa….
Io credo davvero che ci siano persone in grado di vivere serenamente senza lasciarsi toccare troppo dalla fatica, dal dolore, dalle difficoltà. Non è a mio parere una forma di superficialità o di ostentazione, ma semplicemente prevale in queste persone l’esperienza positiva del vivere. Mamme che ritengono che il proprio bambino sia angelico anche se si sveglia 10 volte per notte (ma tutto il resto del tempo dorme!); mamme che considerano il proprio bambino adorabile (anche se piagnucola ad ogni no). La verità è così soggettiva!
Tutta la mia stima. la penso esattamente come te!
🙂
ti capisco
Sei un mito ….ed io mi riconosco anche oggi …pure il mio titolare l altro giorno.mi ha detto: ma solo tu sei così ehhhh..mah…io ero stupita come sempre e allora? Sto proprio bene così viva la sincerità 😉😉😉
Hai centrato il punto: chi chiede non vuole davvero sapere e se rispondi con una verità non sempre positiva ed ottimista, ti bollano come lamentosa ed insoddisfatta e ti allontanano. Così a volte è più semplice mentire. Questo dal vivo. Sui social non lo capisco…cosa ci si guadagna?!? Ieri ero ad una cresima. Mi hanno chiesto in tanti come fosse con due gemelli, se fossi stanca, se fossero bravi…io esasperata ho risposto che è durissima, che sono molto stanca e che uno, il maschietto, è un bimbo davvero molto esigente e, non essendo figlio unico, non è facile gestirlo. Non ti dicono quanti sguardi sconvolti dalla mia sincerità ho contato e quanti abbiano cercato di farmi ammettere che però sono felice così, che poi sarà sicuramente bellissimo ecc..
Certo che sono bellissimi e li amo e non starei senza di loro, però questo non toglie sincerità alle mie risposte! Ecco, per dirti , la prossima volta mentiro ‘ spudoratamente pur di evitare questo teatrino.
Invece sii te stessa e sbattigli in faccia quello che provi ….xche intanto che lo abbiamo detto siamo già più leggere