Nei suoi primi anni di vita, mio figlio Davide avrà mangiato come minimo un paio di quintali di frutta fresca. Era un divoratore seriale di macedonie, un appassionato di frullati, un fanatico di spicchi, fette e acini. A chi gli proponeva un biscotto, rispondeva quasi sempre di preferire la frutta. Ben felice (per quanto un po’ sorpresa) di questa sua passione fruttariana, mi illudevo di essere al sicuro da una delle più classiche sfide con cui si trova a cimentarsi un genitore: come far mangiare la frutta a un bambino.
Un giorno, però, mio figlio ha compiuto tre anni, e ha deciso che ne aveva abbastanza. Da allora, senza una ragione intelligibile, rifiuta strenuamente di assaggiare qualsiasi frutto che non sia di colore bianco (o vagamente giallino, ma senza esagerare). In pratica, va avanti a forza di pere, mele e banane. Il che in piena estate è piuttosto deprimente, per me che lo guardo circondata da coloratissime albicocche, meloni, prugne, angurie e chi più ne ha più ne metta. Come far mangiare la frutta a un bambino è diventata a un tratto una questione importante anche in casa nostra.
Per fortuna, la cocciutaggine non è la sola caratteristica che il mio treenne ha acquisito crescendo: la scarsa ragionevolezza e la totale incoerenza sono altri tratti tipici dell’età che modestamente non gli mancano. E qualche volta, lasciatemelo dire, è un gran bene. È solo per questo, ad esempio, che se la frutta deve essere tassativamente bianca, i succhi vanno bene anche rossi o gialli.
Per questo, in base alla mia esperienza, vi dico: se volete sapere come far mangiare la frutta a un bambino, provate con i succhi di frutta, rigorosamente senza zuccheri aggiunti e magari non da concentrato. Se potete, anzi, preparateli direttamente in casa, utilizzando un estrattore di succo. In questo modo potrete essere sicuri di offrire a vostro figlio (e non solo a lui, ovviamente!) un prodotto fresco, naturale, di stagione e completamente privo di additivi. Praticamente come fargli mangiare della frutta fresca, solo che lui non se ne accorge. Furbo, vero?
Usare un estrattore di succo è semplice e sicuro: basta inserire la frutta tagliata a pezzi nell’apposito “imbuto” e azionare la macchina, che restituisce da una parte il succo e dall’altra lo scarto. Il succo ottenuto andrebbe bevuto entro una decina di minuti dall’estrazione, per evitare che vadano perse alcune proprietà nutritive della frutta. Le macchine di buona qualità sono silenziose e “spremono” la frutta senza lame di metallo, in modo da evitare fenomeni di ossidazione. L’operazione più complessa è la pulizia delle varie componenti, anche se di solito è possibile lavare molti pezzi in lavastoviglie. Sul sito Qualescegliere.it potete trovare (per gli estrattori come per tantissimi altri prodotti) un confronto tra i principali modelli disponibili sul mercato, con le caratteristiche di ciascun prodotto, il prezzo nei più noti negozi online e le recensioni dei consumatori.
Per ogni modello sono elencate, oltre alle specifiche tecniche, i punti di forza e quelli di debolezza, oltre a un voto complessivo espresso in decimi. Per ciascuna tipologia di prodotto, inoltre, è disponibile una guida dettagliata redatta da un esperto, che aiuta a capire quali sono i criteri con cui scegliere in base alle proprie specifiche esigenze. Il mio estrattore di succo, in particolare, è classificato su Qualescegliere.it come il modello con il migliore rapporto qualità/prezzo, e devo dire che finora non ha deluso le aspettative.
Soprattutto perché ha risolto il problema del momento, ovvero quello di riuscire a far mangiare a mio figlio della frutta che non sia per forza bianca. Per quanto ancora funzionerà questo piccolo inganno innocente? In attesa di capirlo, io vado a farmi una spremuta di anguria. Cin cin!
2 Commenti
Noi abbiamo estrattore di succo da un anno e ne abusiamo letteralmente! A Poldino non convincono molto tutti quei frutti (e/o verdure) messi insieme, ma gli piace vedere come vengono spremuti. A volte assaggia a volte no, senza un perché. Ma sono fiduciosa.L’INCOERENZA.
Confesso che con la verdura non ce la faccio nemmeno io!