Le mamme fanno esercizio quotidiano di equilibrio tra se stesse e la vita che hanno generato. Tra le esigenze dei propri figli e la volontà di rispettarle, e il bisogno imprescindibile di tempo, spazio e amore per sé stesse. Mamme in equilibrio tra il lavoro e gli impegni dentro casa, sempre a correre sulle punte con le braccia tese in fuori per non precipitare nel baratro del tempo che non basta mai.
Figli funamboli che il giorno prima non camminano e quello dopo hanno già imparato a correre. Che si arrampicano senza alcuna paura su superfici sbilenche e scivolose. Che saltano impavidi sui letti, come se il rischio di sfracellarsi al suolo fosse solo nella teste delle loro madri.
Mamme in equilibrio tra due o più figli, consapevoli che a volte aiutare quello che ha più bisogno significa in qualche modo trascurare gli altri, per un giorno o per una vita intera. Mamme che elargiscono lo stesso amore a tutti, e che sperano di non preferire mai un figlio ai suoi fratelli.
Figli funamboli che cambiano opinione da un momento all’altro, senza causa apparente. Che un attimo prima sono asserragliati nel più cocciuto dei no e quello dopo, come per miracolo, si schiudono in un sì conciliante e benevolo.
Mamme in equilibrio tra tenerezza e autorevolezza. Tra il dovere di educare e la tentazione di consolare, tra l’impegno di insegnare e la facilità di imporre.
Figli funamboli, che si fiondano sulla vita senza reti né corde di sicurezza, catapultati nel mondo dalla curiosità e dal desiderio di conoscere, sentire, scoprire con gli occhi, le mani ed il cuore.
Mamme in equilibrio tra la felicità di vedere i figli che crescono, e che volano sempre più lontano dal nido, e l’istinto di proteggerli, quei figli così preziosi e vulnerabili. Tra la consapevolezza di aver cresciuto donne e uomini che appartengono solo a stessi, e al mondo, e la voglia di tenerli ancora un momento tra le loro braccia, come quando erano appena nati.
Mamme in equilibrio tra la preoccupazione e l’orgoglio. Tra la fiducia e il pessimismo, tra il coraggio e l’ansia.
Figli funamboli, che pedalano e pattinano e sciano a trecento all’ora. Che scalano montagne ed esplorano abissi, che si lanciano nel vuoto attaccati a un elastico, si tuffano in mare tra le rocce acuminate, si lanciano nella notte con la velocità del vento.
Mamme in equilibrio tra soddisfazione e stanchezza, tra leggerezza e gravità, tra incoscienza e cautela. Figli funamboli, sospesi sul vuoto del loro futuro, meraviglioso e imperscrutabile.
Nella foto vedete il mio piccolo funambolo alle prese con la sua bici senza pedali Imaginarium. Ideale a partire dai 3 anni, l’abbiamo preferita alle classiche biciclette con rotelle, nella speranza che Davide impari direttamente a stare in equilibrio e successivamente a pedalare senza la necessità delle rotelline. La sua bici senza pedali è infatti un modello evolutivo, a cui è possibile aggiungere in un secondo momento il blocco pedali. Per il momento sembra essere la scelta giusta: dopo un momento iniziale di perplessità (“Dove sono i pedali?”), Davide ne è entusiasta e ha imparato in pochi giorni a gestire il suo bolide (ma lui non è mai stato un amante della pedalata, neanche col triciclo), raggiungendo già velocità . Quanto alla bici, è leggera e robusta, e a differenza di tanti altri modelli ha il freno posteriore in dotazione. L’unico difetto per me è l’altezza un po’ limitata: anche alzando al massimo la sella regolabile, può risultare bassa per bimbi particolarmente alti. Basterà una “balance bike” per farci evitare la fase delle rotelle? Staremo a vedere. (Voi ne avete esperienza?)
1 Commenti
Ciao!
Mio figlio ha sia la bicicletta con pedali e rotelle (ha 4 anni) e sia la bicletta senza pedali (che lui adora). Già da piccolo andava sulla moto a spinta della Chicco… La bici gliel’hanno regalata i nonni e a noi stressava con quella senza pedali così per il suo quarto compleanno gliel’abbiamo presa.
Ha fatto tutto mio marito, si è impegnato molto nella scelta (molto di più rispetto a quando ci siamo sposati con la scelta del menù ecc ecc.. !!!) ed alla fine gli abbiamo preso una KETTLER, ha il sellino che si alza molto (si può usare fino ai 6 anni!) e ha anche il freno.
Mio figlio è alto 105 cm e il sellino gliel’abbiamo abbassato tutto quindi penso che la sfrutterà ancora un bel po’ di anni. Intanto fremo a togliere le rotelle alla sua biciletta di spiderman, secondo me imparerà presto ad andarci senza.
Ecco la mia esperienza 🙂
Sua sorella Mathilda di 3 anni invece si fa ancora spingere adesso sul triciclo (!!!). A pigrizia lei ha preso da me… Uno per uno si suol dire…
Roberta