Quando hai dei figli, ti ritrovi chissà come la casa progressivamente invasa di oggetti stravaganti e spesso inutili. Oppure di cose che, nella tua vita di prima, neanche sapevi esistessero. In pratica è un po’ come vivere in un posto a metà tra una discarica abusiva e una installazione artistica del Grande Neil di Art Attack. Ma senza Muciaccia che vi dica “fatto?” ogni volta che andate in bagno, per fortuna.
Provo a stilarne un elenco del tutto parziale.
Dinosauri. Spesso colorati in modo assai irrealistico.
Etichette, involucri e ritagli di carta completamente inutil di vitale importanza per gli abitanti bassi della casa.
Biscotti a forma di animale. Inclusi i dinosauri.
Supposte.
Gusci delle sorpresine delle uova di cioccolato.
Pompette per aspirare il moccio. Con la bocca.
Asciugamani bianchi quadrati.
Plastilina fossile. Talvolta a forma di dinosauro.
Cappucci di pennarelli. E la cosa più bizzarra è che di solito dei pennarelli si perdono definitivamente le tracce a non più di 36 ore dall’acquisto.
Coltelli che non tagliano, forchette che non infilzano, cucchiai che non cucchiano.
Minuscoli calzini spaiati (ma quelli in effetti c’erano anche prima, solo che non erano minuscoli. O anche sì, se portate il 35 di piede come la sottoscritta).
Residui di cibo di epoche varie.
Mozziconi di matite, gessetti colorati e pastelli a cera.
Amici immaginari.
Reperti in stile Piero&Alberto Angela: pigne, sassi, conchiglie, ramoscelli (se trovate anche i dinosauri fatemi un fischio).
Lavoretti del nido, dell’asilo e della scuola elementare. E voi che pensavate di aver bisogno di spazio per conservare i regali della lista nozze.
Fogli con contorni tremolanti di manine.
Carcasse di cellulari, tastiere, telecomandi e calcolatrici (chi si ricordava che esistono le calcolatrici?!) che dovrebbero salvare i dispositivi funzionanti dalla distruzione. Peccato che un bambino di 4 mesi sia già perfettamente in grado di distinguere un telefono “vero” da un surrogato morto, finto o semplicemente obsoleto.
Prescrizioni del pediatra. Io le attacco al frigorifero, ne ho una collezione che potrebbe valermi una laurea ad honorem in farmacologia pediatrica.
Spazzolini da denti con i piedi.
Cosa dimentico? Sono certa che l’elenco può allungarsi ancora notevolmente.
13 Commenti
Brillantini…sparsi ovunque come se ci fosse stata una tempesta tropicale glitterata in casa! In compenso il pavimento ora è scintillante!
Hai sicuramente una figlia! !!
Meglio i brillantini delle minuscole armi dei robot lego che ormai a occhio nudo non vedo quasi più 🙁
Per la cronaca. ..la metà è finita nell’aspirapolvere 😉
Io aggiungo: stivaletti da pioggia, ormai indispensabili per fare qualsiasi cosa, naturalmente anche quando di pioggia non c’è traccia; pupazzi a forma di maialino che hanno naturalmente una propria vita e propri pensieri e gusti e passioni (e quindi sporcano, fanno cose che non devono, scrivono perfino sui muri). Cappelli con le orecchie da orso, o da lupo o da alieno. figurine e altre chincaglierie di inestimabile valore spesso scambiate per spazzature e buttate via per sbaglio con conseguenti tragedie. Il monopattino: soggiorna sul pianerottolo ed è un compagno fidato di ogni uscita anche solo per andare al bar dietro l’angolo. Parliamo poi della bicicletta senza pedali?Ormai se ne prendi una con i pedali sei considerato un alieno! Riduttore per il water (certi amici senza figli ne hanno messo in discussione l’utilità….) che deve essere giusto altrimenti inutile lo diventa per i maschietti…sgabelli dappertutto, per aiutare l’autonomia e l’indipendenza: sgabello in bagno per lavandino e water, due in cucina, sgabello più alto per cucinare, sgabello in sala per arrivare ai cd, sgabello in corridoio per cambiarsi le scarpe, sgabello in giardino per giocare a “Strega in alto”….la lista potrebbe allungarsi all’infinito….eh già….
Giulia
Ho tutto!
E siccome ho un figlio molto creativo (dote ereditata dal papà ma che spesso – ahimè – pretende di trovare in sua mamma ) in pratica non posso buttare niente se lui è nei paraggi perché tutto “può servire per un lavoretto “.
Qualche esempio?
Rotoli di carta igienica (ne ho una scorta mai vista )
Carta colorata delle uova di Pasqua
Scatole di panettoni / colombe /lenticchie (??)
Spago e lacci di tutti i tipi
contenitore delle uova. …
Mi fermo per decenza! 😉
Fermagli per capelli: piccoli elastici (che però non trovi mai quando ti servono), fasce, cerchietti, pettinini… quelli a scatto no, li ho sequestrati per pericolo ingestione!
Pezzi a caso di giochi a caso: una tessera del memory assieme a una del domino, una testa di personaggio dell’ovino kinder, un piede di altro personaggio vinto alla pesca di paese, una mezza trottola, una mezza cerbottana, una mezza catapulta. Palline di carta stagnola tipo quelle che si fanno per far giocare i gatti, stralci di giornali, volantini, aeroplanini, biglietti del treno; rotoli finiti di carta igienica o Scottex (i pirati!), bugiardini in ogni dove, vasini, gocce di pipì, salviette e salviettine, creme allo zinco, bandane multicolore per le bave, legolegolego che dolore sotto i piedi, vasetti di yogurt o Actimel riciclati con gli usi più disparati, glitter, scatoline segrete, accessori dei playmobil, pezzi di custodie di DVD e potrei continuare all’infinito 🙂
Praticamente avete la Chimera d’Arezzo dentro casa! 😛
A me è comparsa anche una learning tower che staziona in cucina e, ultimamente, stickers incollati in ogni dove!
Noi abbiamo seminato adesivi su aerei, treni, auto a noleggio, traghetti e chi più ne ha più ne metta. 🙂
E i Lego?
Eh, ma quelli almeno te li immagini, prima! ^^’
da ieri qui conserviamo mezzo guscio d’uovo bianco, leggermente crepato, per fare Calimero!
Secondo me questo è il record dei record! 😛