Forse è perché ho vissuto a lungo nella Capitale e ho da quelle parti ancora un sacco di cari amici.
Oppure perché quando avevo quattro anni mi piaceva Cerezo.
Forse dipende dalla passione inusitata del mio uomo per gli spaghetti alla carbonara.
O è solo che le parole che finiscono per consonante suonano troppo esotiche sulle labbra esitanti di un non-ancora-treenne.
Il fatto è che da un po’ di tempo il mio primogenito ha preso a somigliare sempre più a una imitazione tappa di Totti. Un Aldo Fabrizi appena meno paffuto, un Piotta stonato e coi capelli più corti.
E così casa nostra è frequentata da Topo Tippe e Peppa Pigghe (accompagnata spesso da suo fratello Giorge), le cose che si spezzano fanno cracke e la musica si ascolta su Yutubbe.
E dalle nostre parti è diventato consueto udire frasi come questa:
Mamma, ti paccio bedere: Danide mangia yoperte e e guadda i PowPatrolle sul camionne. E sul pulmanne!
Ci manca che chieda di essere accompagnato alla fermata degli auti e la trasformazione sarà completa.
Siamo ancora lontani, mi sento di dire, dal primo, indimenticabile, limorta’. Ma forse è solo questione di tempo: dopo tutto, Rome wasn’t built in a day.
2 Commenti
che spasso! Non vedo l’ora di ascoltare la mia 4mesenne, che al momento pronuncia solo interminabili aaaaaaaahhhh oooooooooh! 😀
Noi mangiavamo guttù che poi é diventato gutto, dopo aver beveto…