Qualcuna me lo ha chiesto espressamente non appena ho scritto di essere incinta, e temo che il contenuto di questo post rappresenterà per loro una mezza delusione. No, non farò un vbac (vaginal birth after cesarean, parto vaginale dopo un cesareo) e sì, mi sottoporrò a un secondo cesareo, questa volta programmato, a differenza del primo. Una scelta che, a onor del vero, non ho fatto in prima persona, ma ho sostanzialmente subito con una certa dose di passività. Il ginecologo che mi segue è stato categorico fin dall’inizio, escludendo nella maniera più assoluta la prospettiva di un travaglio di prova (non per questioni contingenti, legate, che so, al mio stato di salute o al tempo intercorso tra una gravidanza e l’altra, ma proprio a priori, “per principio”). Anche il punto nascita in cui darò alla luce il mio secondogenito non promuove il vbac, come la quasi totalità delle strutture ospedaliere della Campania. Sì, perché la realtà è che la mia regione registra un tasso spaventoso di cesarei (credo sia il più alto d’Italia, dovrebbe aggirarsi intorno al 60% del totale), i punti nascita e i medici che promuovono, o anche più semplicemente non osteggiano, il vbac si contano forse sulle dita di una mano sola.
La maggioranza delle mie amiche, parenti e conoscenti che ha avuto figli negli ultimo 8/10 anni è stata tagliata, e tra le mie conoscenze dirette non c’è nessuna donna che abbia avuto un parto naturale dopo il cesareo. Questo non vuol dire che sottoporsi a un travaglio di prova in Campania sia impossibile. Ci sono, per fortuna, professionisti – soprattutto ostetriche – che cercano faticosamente di invertire la rotta, e qualche punto nascita che non esclude la possibilità di un vbac (poche cliniche private e pochissimi ospedali pubblici, forse uno soltanto). Si tratta di una minoranza schiacciante, è vero, ma, ad avercene la forza, un tentativo si può fare anche nella palude preistorica in cui mi trovo a vivere.
Avercene la forza: ecco, per quanto mi riguarda, il punto cruciale è proprio questo.
Avrei dovuto cambiare ginecologo (col mio si è instaurato un rapporto di fiducia, mi piace il modo in cui sta seguendo la mia gravidanza e mi fa sentire molto serena), avrei dovuto scegliere un altro punto nascita (quello in cui andrò a partorire mi convince al 100% per tutte le altre questioni, dalla presenza della TIN al rooming in, fino alla vicinanza da casa). Andandomi, in entrambi i casi, a cercare col lanternino i rari nomi pro-vbac. Avrei dovuto, in un certo senso, faticare, “combattere”, imporre la mia volontà. Fare i conti per mesi con le preoccupazioni della “gente” (qui è praticamente scontato che una cesarizzata torni una seconda volta in sala operatoria), rispondere a domande ansiose e ansiogene, farmi scivolare addosso un’altra copiosa dose di chiacchiere e commenti, oltre a quelli, inevitabili, che un ventre gonfio origina nella maggioranza delle persone.
Niente di impossibile, per carità. Niente che altre donne più forti di me non cerchino coraggiosamente di fare ogni giorno. Ma io non me la sono sentita. Non ce l’ho fatta, materialmente. Non ho avuto la volontà sufficiente per nuotare controcorrente anche in questa circostanza. Io, che da quando sono al mondo ho la sensazione di essere “diversa” (troppo diversa) dalla massa intorno a me. Io, che da quando sono madre cerco di affermare scelte anticonformistiche e inusuali, talvolta pagando un certo prezzo in termini di solitudine e mancanza di comprensione. Io, che considero la libertà di scelta come la condizione più importante per vivere serenamente la propria maternità.
Questa volta, per una volta, non ho scelto, ma ho lasciato che altri prendessero la decisione al posto mio. Erano già troppe le battaglie quotidiane da combattere, soprattutto dentro di me, già troppa la fatica, già troppi i pensieri che si affollano nella mia testa, gravida anch’essa, in un certo senso. La rassegnazione, sicuramente un po’ vile, è stata per me, in questo momento, la sola opzione possibile. Da allora ogni giorno mi dico, per non sentirmi (troppo) in colpa, che se non altro, in questo modo, i miei figli vivranno la medesima esperienza – per come sono patologicamente incline io al senso di colpa, è facile che mi sarei addirittura sentita in torto verso Davide, in caso contrario. E accarezzo la mia cicatrice sbiadita, che presto tornerà rossa del mio sangue, dicendomi che in questo modo mi resterà per tutta la vita una traccia “solida” della permanenza dei miei figli dentro di me e del loro passaggio attraverso il mio corpo.
Perché, alla fine, è pur sempre dalla mia carne che saranno venuti fuori.
57 Commenti
Da mamma che si è affidata come stai facendo ora tu ti posso dire che allattare è stato un calvario.. il cesareo programmato è stato non solo molto doloroso nel post operatorio ma è stato anche un Grosso problema far partire la lattazione. Credo che almeno la fase pre parto naturale sia ciò che fa la differenza tra un allattamento tranquillo e un allattamento fondamentalmente misto … pensaci sei ancora in tempo. E se non si lotta per sé stessi e la propria salute oltre che di quella del nascituro per cosa bisogna lottare? P.s. ti dicono i rischi del vbac ma nessuno ti dice quanto sono alti quelli di un nuovo cesareo.
Ci penserò ancora, per quanto io sia già convinta che non è la scelta “più sicura”. Grazie. Per fortuna, se non altro, conosco personalmente un sacco di mamme che hanno allattato senza problemi dopo un cesareo programmato.
Dopo il cesareo (d’urgenza) ho allattato senza alcun problema (né di montata lattea, né di ragadi, ne di insufficienza di latte) le mie due gemelle per 6 mesi. Ho smesso solo perché non avendo alcun aiuto, dovermi occupare da sola di 2 bambine contemporaneamente e allattarle era divenuto abbastanza faticoso. Il mio post operatorio non è stato per nulla difficile. Ho preso solo qualche pastiglia di ibuprofene per il dolore e nessun antinfiammatorio perché a detta delle ostetriche avrebbe potuto ostacolare la montata lattea.
Sei stata super! Allattare due gemelle per sei mesi… Che impresa! Io ne avevo uno solo, ma l’ho allattato con successo e molto a lungo nonostante il cesareo. Il post operatorio sarebbe stato completamente indolore se non fosse stato per una complicazione legata all’anestesia spinale (fortissima cefalea). Speriamo che vada tutto bene questa volta! Grazie mille della tua testimonianza e un bacio (anzi, due!) alle bimbe 🙂
Purtroppo la situazione in campania è proprio quella che descrivi tu! Molto poco propensa al parto naturale. E si, la tua sarà pure stata una resa ma posso capirla, perchè in un contesto in cui si è già provati da altre cose, prima fra tutte la gravidanza stessa, può essere impossibile anche il solo pensare di lottare per un diritto!
Già. Che fatica però… 🙁
Resisti Silvana! Nervi super saldi, anche se è così difficile!
Non ti conoscevo, e leggo da poco il tuo blog. Apprezzo una cosa, la tua sincertià- E il non aver paura di scrivere e dire cose che vanno in controtendenza rispetto a quello che si legge nel blog. Mostri le normalità delle donne , delle mamme che devono scegliere ogni giorno ogni cosa, e a volte non ne hanno la forza. Grazie
Grazie a te. Il prezzo che si paga per essere sinceri è spesso alto, e sapere che si è apprezzati ripaga della fatica e della sofferenza.
Silvana perchè ti fa sentire tanto in colpa un nuovo cesareo? Non credo che il legame con tuo figlio o il tuo amore si calcoli da come l’hai fatto nascere. Un po’, passami l’espressione, c’è in giro un’etica del sacrificio, se non partorisci naturale non sei una vera mamma, se non allatti tanto non lo sei… Poi probabilmente tu avresti voluto partorire naturale per altre motivazioni, non credo si nasconda la volontà di dimostrare di essere una vera donna con un parto naturale 😀
Ma non è questione di essere poco forti o sentirsi in colpa, stai facendo una scelta di tranquillità per la tua gravidanza, compresa la tranquillità di non dover cambiare ginecologo all’ultimo, che non mi pare questa grande idea. Un abbraccio!
Come sempre, il tuo punto di vista “esterno” coglie nel segno. Che poi, in questo caso, non è che ci si sacrifichi di meno, anzi. Per certi versi il dolore, le complicazioni e la fatica sono maggiori (lo dice una che ha fatto un intero travaglio). Io avrei preferito il parto naturale proprio per questo, per evitare le possibili rogne di quello che resta un intervento chirurgico a tutti gli effetti (la prima volta sono stata molto male per una settimana a causa dell’anestesia). E poi per rispettare la naturalità dell’evento e per consentire al nascituro di stabilire tempi e modalità della sua venuta al mondo. E soprattutto, direi, perché sentire che ti “strappano” tuo figlio dal ventre, invece di spingerlo fuori un po’ alla volta, non è psicologicamente piacevole, o almeno non lo è stato per me. Spero tanto che stavolta vada meglio.
Mi sono commossa perché si percepisce perfettamente che la tua è una non-scelta sofferta. Mi sento solo di dirti che comunque sarai un’ottima mamma. Anche per il solo semplice fatto che ti sei posta il problema e riconosci i tuoi limiti, che tutti abbiamo, ma che non tutti sappiamo riconoscere come invece hai fatto tu. Purtroppo da professionista che lavora in sanità so bene quanto siamo indietro rispetto ad altre realtà e non solo in Campania, credimi. Ancora troppo chiusi mentalmente, forse poco preparati ed anche spaventati da quello che un errore potrebbe generare (denunce, sensi di colpa…etc….) per cui si cerca spesso la strada più semplice ed in teoria più sicura, ma questo è un’altro discorso che c’entra poco col tuo post. E poco importa ora. In bocca al lupo ed un abbraccio!
Hai colto nel segno. La mia impressione (e ho fondate ragioni per credere che non sia tanto sbagliata) è che i medici lavorino condizionati dai possibili problemi giudiziari, e questo non aiuta nessuno. Grazie davvero di cuore e viva il lupo! Un abbraccio anche a te.
Anche io sono in attesa del secondo figlio (femminuccia questa volta). Dovrei partorire a fine febbraio dopo 19 mesi dal primo cesareo. La mia ginecologa mi proverà ad indirizzare da un ginecologo che è propenso a provare il naturale anche dopo un cesareo, ma dovrei cambiare struttura ospedaliera e pregare che al momento fatidico sia in servizio…. Insomma anche qui a Roma non è così facile percorrere la strada del parto naturale dopo il cesareo.
Come te il primo cesareo è stato vissuto come una privazione, anche se non ha avuto nessuna conseguenza sull’allattamento o sulla mia ripresa fisica. Per questo ho tanti dubbi se insistere correndo “i tanti rischi” che prospettano i medici o arrendermi all’inevitabile.
Per fortuna ho ancora tempo per scervellarmi.
In bocca al lupo!
In bocca al lupo a te per la tua decisione, in ogni caso prenderete la strada giusta, tu e la piccola! Fammi sapere, se ti va :*
Io non parlerei di donne più forti di te e neppure di una non scelta. Penso che a volte sia molto più difficile e coraggioso rendesi conto di non poter/dover combattere tutte le battaglie e fidarsi del parere degli altri. Per come la vedo io la tua libertà di scelta ha deciso di fidarsi.
Ah… quando scopri come si fa a spegnere la testa e a non sentirsi sempre controcorrente, mi dici come si fa?
Prometto che lo farò! 🙂
No per carità essere una buona mamma non c’entra nulla con il parto. C’entra sicuramente con un po di sacrificio del proprio ego. Se per sacrificio intendiamo alto contatto coccole e assecondare la natura dei nostri cuccioli per renderli adulti più felici e sicuri di sè.
Però questo credo faccia parte delle responsabilità del diventare genitore. Io sono pro allattamento a termine ovvero fino a che il bimbo non dice basta… ma ci sono mamme che nonostante non abbiano allattato al seno hanno fatto allattamento artificiale a richiesta e coosleeping e alto contatto comunque. . Sono delle ottime mamme ugualmente. Anche se non hanno avuto il giusto supporto per fare il gesto più antico del mondo… offrire il seno al proprio cucciolo.
Sì, anche qui “funziona” allo stesso modo. Cosleeping, allattamento prolungato (interrotto a gravidanza inoltrata, solo perché, conoscendo mio figlio, sentivo che per lui sarebbe stato troppo doloroso “condividere” il seno con il fratellino/a in arrivo), babywearing, coccole e contatto costante. Ma non è questo, per me, che fa di un genitore un buon genitore. La (bio)diversità è la ricchezza maggiore che abbiamo sulla Terra, e per me è fondamentale preservarla e consentirle di esprimersi. Ognuno conosce la strada che è capace di percorrere, e stop.
Silvana, anche io rispetto altri metodi se nel rispetto della fisiologia dell’evoluzione del bambino.. solo che molto spesso vedo metodi impositivi (vedi metodo Estivill leggi metodo Evil)con i bambini dove i bisogni dei genitori(di dormire in primis) vengono molto prima di quelli del bambino… io questo non lo ritengo giusto.
I figli non hanno chiesto di venire al mondo e se arrivano vuol dire che abbiamo accettato che la vita del bimbo fosse importante almeno quanto la nostra
Sei una bella persona, vbac o non.
Boh, io invece riesco a credere senza alcun problema che per alcuni genitori rifiutare ad ogni costo il cosleeping o addirittura ricorrere a Estivill (che incarna il male anche per me) sia un modo per “fare il bene” dei propri figli, per renderli più indipendenti ed “educarli” nel modo che per loro è il migliore. Che facciano scelte opposte alle mie con le stesse buone intenzioni, con la stessa buona fede (e non perché i loro bisogni vengono prima). Non la penso come loro, ma credo ciecamente nella loro buona fede.
Ciao SIlvana, io ne ho fatti tre di cesarei, in 5 anni. Dopo il primo avvenuto d’urgenza, gli altri sono stati programmati. Nessuno al mondo si sarebbe presa la responsabilità di farmi fare un vbac, e avrei dovuto combattere anche contro il marito, e alla fine una si affida e basta, va bene così.
Sono passati due anni dall’ultimo parto e ancora devo metabolizzare il tutto ma l’idea che la cicatrice fosse un segno tangibile sulla mia pelle della loro esistenza dentro di me mi è sempre sembrata una bella cosa.
Per l’allattamento non preoccuparti, attaccala subito e vedrai che non ci saranno problemi.
Ti abbraccio.
Grazie! Spero prenda esempio dal fratello, che (nonostante il cesareo) è stato un autentico campione mondiale di tetta fino ai suoi 17 mesi!
Benvenuti in Italia.. viviamo in Italia, nella stessa nazione, con lo stesso sistema sanitario… ma basta spostarsi di pochi km che i diritti che uno può esercitare cambiano vorticosamente.. e non sempre si tratta di nord e sud.. (solo un esempio: in Emilia fino a due anni fa in una città per avere l’epidurale dovevi pagare, in un’altra provincia non te la facevano nemmeno se imploravi in ginocchio (posizione che per una partoriente può essere naturale) e in una’ltra ancora te la facevano gratis.. ) qualsiasi commento a questa cosa non renderebbe mai il verso senso di schifo che provo in questo momento…
quanto al tuo esserti arresa e al tuo senso di colpa, che dire.. non ha ragione di essere.. hai tutto il diritto di scegliere quello che ti fa stare meglio in questo momento e nel futuro di mamma che sarai.. e come per il tuo posto suul’empatia, fai spallucce a tutte le facce strane ce ti girano intorno…
E non parliamo delle differenze nel sistema scolastico, nell’offerta di nidi, nelle opportunità di intrattenimento per i più piccoli, nella disponibilità di fascioteche, pannolinoteche, negozi di prodotti ecologici, alimenti bio etc. È avvilente, tanto da pensare di andare via. Ti ringrazio di cuore per il supporto, questa sì che è autentica empatia!
Fai bene a fare quello che ti senti, a maggior ragione in una realtà territoriale come la tua.
Solo una riflessione: invece di programmare, visto che è stato accertato che non fa bene al bambino ma nemmeno al corpo materno anticipare senza prodRomi il parto, perché non ti imponi per aspettare il momento giusto per tuo figlio, far partire il travaglio e fare il cesareo solo a questo punto?
cioè, invece di andare in ospedale due settimane o tre prima del termine perché fa comodo al tuo medico, aspetta le contrazioni e a quel punto ti fanno il cesareo.
Ovvio, a loro rompe perché non capicapita in un orario di comodo!
Sì, questo potrebbe essere un buon compromesso. Ci avevo già pensato, aspetto di parlarne con il ginecologo. Sospetto di ricevere un altro “no” categorico, ma ci posso sicuramente provare. Ti farò sapere, grazie!
Io avuto il primo bimbo con cesareo programmato (presentazione podalica) e il secondo anche, perché era passato troppo poco tempo dal primo parto (17 mesi). E’ stata una scelta che non rinnego, il vbac mi era stato proposto, ma con le dovute cautele, vista la situazione: col senno di poi tenterei il naturale, ma solo per poter provare questa bellissima esperienza. Con l’allattamento non ho avuto problemi in nessuno dei due casi: arrivata la montata dopo un paio di giorni.
In bocca al lupo!
Sì, tra l’altro anche il mio secondo/a era ancora podalico all’ultimo controllo. Magari resta a testa in su, così aiuta la mamma a sentirsi ancora più serena. Viva il lupo e grazie di cuore!
Non posso parlarti per esperienza, tre parti naturali, ma ho una delle mie migliori amiche da poco reduce dal terzo cesareo. Al secondo è stata dubbiosa ma poi hanno prevalso le tue ragioni, vicinanza a casa e voglia di non sbattersi troppo, chi ha un bambini piccolo lo capisce. E con l’allattamento mai un problema, all’inizio se lo tirava per stimolarlo ma poi ha continuato tranquillamente. Vedrai che andrà benone. Un abbraccio
Grazie mille, ho molta fiducia in mio figlio/a, per cui sono serena. Un abbraccio a te.
Anche io ho allattato senza problemi col cesareo (bimbo troppo grande,,,programmato una settimana prima). Sono stata sempre serena…naturale…cesareo…ma chi se ne importa! Basta che esce e che sia sano. E poi….quella cicatrice…sorrido ogni volta che la vedo! La trovo tenera!
Vero. Noi mamme riusciamo a scorgere amore dappertutto, per fortuna! Grazie 🙂
Un giorno mi lascio sfuggire la frase “dopo il parto” e qualcuno mi ha interrotto: “tu zitta che non hai partorito”. Ora che sia stata Maga Magò o un’altra donna “empatica” poco importa. Tutti lo sanno che un cesareo dà diritto a meno punti mamma rispetto a un parto naturale. Per come la vedo io, cesarizzata suo malgrado per bimbo podalico, hai fatto la non scelta migliore, considerati tutti i fattori. Poi dicono che sono più tranquilli i secondogeniti. Credo anche perché le mamme hanno la maturità di non fare alcune scelte.
Beh, a me hanno detto che ero meno mamma perché avevo fatto l epidurale..
Oh Sior! Non ci sono limiti al grado di rincitrullimento.
Mi sa che io allora sono poco mamma perché non mi son fatta regalare quel ciondolino a forma di bimbo che vedo al collo di quasi tutte le madri 😉 Scherzi a parte, cosa dire? Al peggio non c’è mai fine. Per inciso, io sono nata 33 anni fa con cesareo perché podalica – quando mia madre è arrivata in ospedale si intravedevano già i miei piedi! – La mia povera mamma è stata sottoposta ad anestesia generale, taglio trasversale che le ha reciso i muscoli addominali, 24 ore di decorso post-operatorio SEPARATA da sua figlia e rinuncia forzata all’allattamento. Se non è “travaglio” questo! Se questo non vuol dire “partorire”!!!
Meno punti rispetto alle mamme naturali?!? Ma siamo pazzi? E i dolori post parto dove li mettiamo? Il non potersi muovere?nemmeno a ridere riuscivo dal dolore per due settimane! chi ti ha detto quelle parole dovrebbe rimangiarsele… forza Silvana se hai fatto questa scelta sara’ quella giusta vedrai!
Tranquilla silvana..naturale o cesareo ciò che importa è la gioia che proverai quando avrai tra le braccia il/la tuo frugoletto.x la cronaca:a distanza di meno di 24 mesi dal 1 cesareo anche al nord avrebbero osteggiato il parto naturale;2 cesareo non significanecessariamente allattamento artificiale(x me nessun problema allattamento al seno) e il dolore è sempre una sensazione personale. Baci e in bocca al lupo x questa nuova avventura
Boh, io so di mamme che hanno fatto vbac anche a distanza di pochissimo, comunque ormai non è questo il punto. Quanto al dolore, non mi spaventa. La prima volta ho avuto un decorso eccezionale, dopo 10 ore ero completamente autonoma. Però la spinale mi ha devastato, “regalandomi” una cefalea insopportabile e strascichi che persistono tuttora. Ecco, su questo metterò le cose in chiaro con l’anestesista, pretendendo informazioni precise e una terapia efficace. Grazie mille e un bacio a voi!
Aspettavo questo tuo post e ti abbraccio forte. Sei una mamma coraggiosa: ascoltarti e renderti conto che in questo frangente non hai voglia di combattere e di tentare un vbac è un grande dono che fai a tuo figlio. Io ho rischiato il tutto per tutto facendo il mio vbac ed egoisticamente l’ho fatto più per me stessa che per la mia secondogenita (la primogenita nata col cesareo stava alla grande, ero io che ero un rottame!). Che altro dire…congratulazioni e goditi questa nuova splendida emozione e vedrai che non ci sarà cesareo programmato che tenga a toglierti la gioia di allattare se lo vorrai davvero 😉
Grazie dell’incoraggiamento, da brava mamma-mucca di Davide spero davvero di poter ripetere l’esperienza una seconda volta. Sperando che al primogenito non venga l’idea di ricominciare a sua volta 😉
Ciao! Credo sia la prima volta che scrivo, ma ti leggo spesso. Volevo solo condividere la mia esperienza. Vivo a Zurigo e qui ho concepito e partorito le mie due bimbe. La prima cesareo di urgenza dopo 24 ore di travaglio, ferma a 8 cm. La seconda parto naturale, tranquillissimo, non mi hanno ostacolato né posto il problema. Il ginecologo mi ha solo detto che avrei potuto scegliere di fare un secondo cesareo, cosa che per il primo non si può fare se non per ragioni specifiche.
Che dire? Il parto vaginale è meraviglioso, potere avere tuo figlio addosso e magari attaccato al seno ancora col cordone che vi unisce….il cesareo ha il vantaggio, per la mia personale esperienza, di una ripresa più rapida della tua vita sessuale! In ogni caso capisco anche il tuo non voler dare a uno ciò che non ha avuto l’altro. Ma non ti arrovellare troppo, sarà sempre un’esperienza unica. Dai!
Ciao a te e benvenuta! 🙂 Concordo in pieno sulla questione della vita sessuale: sarà un caso che sono rimasta di nuovo incinta così presto? ^^’ Per il resto, sono sicura che andrà tutto bene. Mi fido di me stessa e di mio figlio/a! Grazie mille e alla prossima.
Anche Non scegliere è una scelta.
La vera violenza è ignorare le alternative.
Per me TC programmato per sospetta sprorzione cefalo-pelvica.
Nata troppo presto, anche se su carta erano 39w (forse le servivano ancora un paio se non tre settimane ancora…) non si è attaccata subito, perdeva peso e non lo riprendeva. Analizzata ed esaminata con annesse ipotesi strazianti. Depressione post partum per me e (conseguenza o no) niente latte.
…ora sono a 28w. Anche nella mia zona siamo “campioni” di TC programmati. Ma sto cercando un vbac per la mia piccina, per me e anche per la primogenita. Spero e prego che così facendo venga al mondo nel suo giusto momento, che gli ormoni del travaglio mi aiutino con la montata e mi proteggano da una nuova depressione. E per la mia duenne…vorrei tanto mi vedesse allattare perché vorrei che fosse questa l’idea di maternità nella sua Vita.
Sono nata nel 1980 con TC per acque tinte e giri di cordone, dopo di me mia madre ha beccato altri 2 TC. Nessuna allattata. Alla seconda aveva montata ma avrebbe dovuto fare trasfusioni perché troppo anemica (erano gli anni dei contaggi HIV). rifiutò per non essere impari nei miei confronti.
Dovrei sentirmi io in torto?
Ognuno ha le sue motivazioni.
L’obiettivo è la serenità.
In tutti casi, la scelta-non-scelta è dettata dall’Amore
Ti auguro con tutto il cuore di ottenere quello che desideri per te e per le tue bimbe. Andrà tutto bene, e in ogni caso sono assolutamente certa che la tua duenne abbia maturato, grazie a te, un’idea di maternità fatta di amore, abnegazione e tenerezza. Un abbraccio forte (da una ex bambina del 1981, nata con cesareo da una mamma trasfusa in quegli anni terribili e che non l’ha mai potuta allattare).
Pure io….stesso anno e stessa situazione…forse è anche per questa storia di famiglia che ho reagito così male al mio cesareo ed ho fatto con tutte le forze un vbac. Lo dirò alla mia mamma 😉
Ciao! Non sentirti in colpa per un secondo cesareo, non ha senso. Per quanto riguarda l’allattamento, ho fatto un cesareo programmato a marzo perchè la mia bimba era podalica e il latte mi è arrivato subito. Anche altre due ragazze del mio corso pre-parto che hanno dovuto fare un cesareo (uno programmato e l’altro di emergenza) non hanno avuto problemi con l’allattamento. Vai tranquilla! Un abbraccio!
Grazie davvero, sei molto rassicurante!
Presente! Cesareo programmato: mi sono affidata al ginecologo che mi diceva che l’Inquilina col suo “peso massimo” non sarebbe uscita illesa (e neanche io), contro le voci di tanti che mi dicevano che aveva sbagliato la stima (mamme blogger comprese…) ebbene a 39+3: 4,350 kg e 37,5 cm di circonferenza cranica! (Pensa se mi avessero fatto arrivare alle 41+2 come usano nell’ospedale scelto…) Il post operatorio e’ stato piuttosto difficile, dopo più di tre mesi ho ancora un ematoma che si sta riassorbendo… E il prossimo, se ci sarà, sarà un altro cesareo. Perché certe volte, per quanto possano essere decisioni sofferte (e non nascondo di averla sofferta sia prima che dopo) bisogna accettare la realtà e mettere anche in conto che per tentare un secondo naturale ci sono dei rischi (e francamente, almeno quelli, li risparmierei)… Poi nel mio caso se faccio un altro peso massimo, inutile pure pormi il dubbio!
Per l’allattamento non ho avuto problemi, nonostante non abbia potuto attaccare subito l’Inquilina, ma solo dopo diverse ore, lei era così determinata che dopo due giorni di ciucciate imperterrite, quando è arrivata la montata ha alzato gli occhi al cielo. E quell’espressione non la dimenticherò mai!!!
Arrivo in ritardo ma ho letto solo ora. Sono della provincia di lombarda, vbac a tre anni esatti dalla prima figlia, nata con cesareo d’urgenza. Io ho fatto una non scelta al contrario: il travaglio di prova mi è stato presentato come l’opzione più ragionevole. “se proprio vuole facciamo un cesareo, maperchè sottoporsi ad un intervento se non è necessario”. Io ho pensato alla possibilità di prendere in braccio i 16 chili di mia figlia uscita dalla sala parto, ho deciso di fidarmi e son convinta di aver fatto più che bene. In ospedale c’era un medico campano, mi ha raccontato che alla prima riunione con idati dei parti (a lodi hanno il 70% di vbac andati a buon fine, fai conto che a milano i due ospedali più quotati per ostetricia so o al 50%), ha strabuzzato gli occhi incredulo. Chissà, magari un giorno deciderà di tornare a casa, o magari condividerà i dati coi suoi ex-colleghi…insomma, il mondo lo cambiano le persone. Per te sarà fuori tempo massimo ma per flavia no….un abbraccio, alessia
La “provincia di lombarda”???? Scusa, ho scritto di fretta e ora leggo un sacco di errori…ma il senso di speranza si è capito, no?
Leggi la mia risposta: direi che si è capito benissimo!
Che bel messaggio di speranza! Grazie di cuore, Alessia.
Ciao Alessia, ciao a tutte! Partoriró a fine gennaio, il termine per Viola che porto in pancia. Pregresso TC per me orribile. Bimbo che in sala operatoria si è preso un’infezione…poi seguito avorto ritenuto, altra orribile esperienza in sala operatoria. Disposta ad andare ovunque sia non lontanissimo, sono di Piacenza. Leggo che tu hai fatto un Vbac a Lodi? Che erano addirittura contenti della tua scelta invece di sentirsi minacciati? Che quindi immagino ti abbiano aiutato nel tuo intento. Io sono ancora alla ricerca di una decisione chiara per me stessa, ti prego alessia scrivimi alla mia mail silvia.cagnani@gmail.com… Grazie a Silvana e all’importanza della condivisione che come vedi può aiutare tante 🙂
Ho avuto il mio vbac poche settimane fa. Incoraggiata dal mio ginecologo, dall’ospedale…nonostante questo ho avuto molti dubbi, molta paura. Posso solo immaginare la forza che serva ad una donna per scegliere il vbac se osteggiata da tutti. E questo mi riempie di rabbia: perché il mio vbac, anche se difficile, anche se doloroso, é stata la cosa più meravigliosa, potente e inimmaginabile che potesse accadermi. Ne sono uscita sentendomi un leone, lieta di aver regalato a mia figlia una nascita senza violenza. Il post parto, e il ritorno a casa, non hanno avuto paragoni con la prima esperienza (nonostante il primo fosse stato un cesareo necessario e rispettoso), complici gli ormoni, che la prima volta non sono entrati in gioco. Perché molte regioni italiane si ostinano a tagliare le donne, a mutilarle, sentendosi poi la coscienza pulita, perché”in fondo stanno tutti bene”?Perché, quando dall’oms in giù é cosa nota che il vbac comporta meno rischi e molti più benefici per mamma e bambino? Io non mi sento più coraggiosa di te, solo più fortunata perché abitante di una regione più civile. Joanne
Grazie della tua testimonianza, Joanne, e tanti auguri per tua figlia. Sei stata forte, ti ammiro tanto. Per fortuna questa volta anche io ho avuto un puerperio molto sereno (e l’allattamento non ha risentito del cesareo).