Tratto dalla mia rubrica “Diario di ECOmamma” su La Nuova Ecologia (numero di aprile 2013)
Bando, dunque, a paraffine, petrolati e siliconi, che vengono ricavati a partire da materie prime non rinnovabili, e che non essendo biodegradabili, una volta nello scarico finiscono con inquinare le acque. Personalmente, abbiamo preferito evitare anche i coloranti sintetici (indicati generalmente in etichetta da un numero di 5 cifrepreceduto dalla sigla CI, Colour index), perché possono essere causa di allergie. Per la stessa ragione, meglio scegliere cosmetici privi di profumazioni aggressive: in questo modo, tra l’altro, si evita di alterare o cancellare l’irresistibile odore di bebè!
La scelta di preferire cosmetici ecologici è ovviamente molto personale, ma come assicurarsi che i prodotti selezionati siano davvero green? Affidarsi ai marchi più consolidati non basta: l’unica possibilità, allora, è abituarsi a leggere l’elenco degli ingredienti dei prodotti (INCI, International nomenclature of cosmetic ingredients), ricordando che i diversi componenti sono indicati in ordine decrescente di abbondanza.
Una possibilità per interpretare gli INCI in un’ottica ecologica è il Biodizionario online, che assegna una valutazione di sostenibilità e salubrità agli ingredienti usati nei cosmetici (si tratta comunque di valutazioni soggettive, tenetelo comunque a mente). Personalmente, per mio figlio ho scelto di puntare su prodotti a base di ingredienti naturali, purché non siano di origine animale o estratti da piante in via di estinzione: amido di riso rinfrescante da sciogliere nell’acqua del bagnetto, olio di mandorle puro per elasticizzare e idratare la pelle, burro di karité per nutrire, calendula per lenire screpolature e irritazioni. Oltre al discorso dell’impatto sull’ambiente, trovo infatti gli ingredienti di origine naturale più gradevoli, sia come consistenza che come aroma.
Se pensate di fare la stessa scelte, fate sempre attenzione alle possibili allergie, ricordando che gli estratti vegetali possono determinare reazioni avverse (meglio sempre fare una prova su una porzione minuscola di pelle). Io trovo ottimo anche il classico ossido di zinco per lenire gli eventuali arrossamenti da pannolino. E per una scelta ancora più sostenibile si può optare, come noi abbiamo fatto per Davide, per cosmetici certificati bio, preparati con estratti vegetali provenienti da coltivazioni organiche.
Infine, il mio consiglio è quello di non esagerare con la mania dell’igiene: eccedere con disinfettanti, detergenti e salviette umidificate può nuocere alla delicata epidermide dei neonati, oltre che interferire con il naturale sviluppo delle loro difese immunitarie.
2 Commenti
[…] e chi più ne ha più ne metta. Ci manca solo che qualcuno attribuisca alla famosa polvere per il bagnetto anche l’aumento dell’IVA, la moda degli abiti fluorescenti e la canicola di […]
[…] Qualche volta il rimedio può essere davvero peggiore del male. Pensate al fondotinta color emiliofede applicato in triplice strato per camuffare i brufoli o al deodorante spruzzato generosamente da certi tristi figuri a metà giornata per coprire i propri olezzi mefitici… Terribile? In realtà c’è perfino di peggio: spalmarsi una crema solare per proteggersi dal sole e rischiare, invece, di fare del male alla propria pelle. […]