Si dispensa dai fiori

lotoNiente fiori, per me, nella mia appena trascorsa seconda festa della mamma (che poi, se fosse dipeso da me, neanche mi sarei ricordata della ricorrenza in questione, ma questa è un’altra faccenda). Ma lo dico senza il minimo rimpianto. Anzi.

Ora, non è che io voglia fare sempre la tipa anticonformista a tutti i costi. È vero che sono un po’ snob. E che a volte provo una sottile soddisfazione nel violare certe convenzioni che trovo stereotipate e ipocrite. Però questa cosa dei fiori non è una questione di bastiancontrarite. È una cosa assolutamente istintiva e viscerale.

Ricevere fiori in regalo non mi ha mai fatto piacere.

A me i fiori recisi fanno venire tristezza. Mi sanno di camposanto, prima di tutto. Hanno quell’odore di cose che erano vive e che stanno morendo piano piano. Mi danno la nausea. Senza contare che in capo a qualche giorno muoiono davvero, e io non ho mai capito perché uno dovrebbe volontariamente sottoporsi allo spettacolo di un fiore che appassisce lentamente. Un vaso di boccioli colorati metterà pure allegria, d’accordo, ma solo per il brevissimo lasso di tempo in cui i fiori riescono a fingersi ancora vivi (sfido chiunque a definire allegra una corolla spampanata o un tulipano pendulo). Il loro destino, che si consuma con inevitabile rapidità, è di finire, scarto maleodorante in mezzo ad altri rifiuti, nella pattumiera dell’organico. Ecco, l’idea che ho io di un bel vaso riempito di fiori è un po’ questa: spazzatura che non è ancora completamente tale, esposta in bella mostra su un tavolo o su un mobile.

Poi c’è il fatto che, a meno che non si tratti di un effimero mazzolino di papaveri raccolti al limitare di una ferrovia, o di un costoso bouquet con certificazione biologica, di solito le composizioni floreali sono un concentrato di essenze fuori stagione, coltivate con tonnellate di pesticidi, trasportate per chilometri e chilometri, e spesso conservate in gelide celle frigorifere (altra similitudine con l’obitorio). Insomma, se qualcuno ruba un fiore per te, spesso sta inquinando senza saperlo, e pure parecchio.

I fiori, alla fine, li preferisco attaccati ben saldi alle proprie radici. E non è un fatto di compassione per il singolo elemento botanico, per dirla tutta: se trovo un campo di margherite, un bel m’ama-non-m’ama non me lo toglie nessuno. Sono cresciuta soffiando nelle campanule nel tentativo vano di farle risuonare, e spesso di fiori ne ho anche regalati, sapendo che sarebbero stati graditi. Ma ancora penso con un certo turbamento al bouquet del mio matrimonio, inspiegabilmente sfuggito a una organizzazione nuziale nel complesso abbastanza green. Mi faceva impressione, con tutti quei minuscoli fiori d’arancio incastonati in modo così innaturale. Una mummia fiorita, ecco cos’era.

Per non parlare delle composizioni farcite di strass, piume, pigne cristalli e brillantini (una volta ho visto un cesto di fiori con dei carciofi al centro, lo giuro) . La quintessenza dell’incomprensibile.

Non è che non mi piacciano i fiori recisi, in un certo senso. È che non li capisco.

E non me ne vogliano fiorai e vivaisti. Giuro che le piante in vaso le adoro e ne regalo ogni volta che ne ho l’occasione (per quanto muoiano non appena entrano in casa mia).

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6 Commenti

mammarch 12 Maggio 2014 - 20:29

Ah ah ah…anche io non capisco I fiori recisi! Non ti dico che discussionI al mio matrimonio. Ora che sono una mamma un po’ più ammorbidita mi illumino solo davanti ad una rosa, ma che sia una e regalata da persone speciali…temo che siamo davvero delle belle rompi scatole…sarà l’anima green o il mese di nascita?!? 😉

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Silvana - Una mamma green 13 Maggio 2014 - 15:02

Rompiscatole, dici? Io invece in questo caso ho sempre pensato di essere la donna ideale: non mi aspetto di ricevere fiori, non mi arrabbio se non mi vengono regalati 😉 Però rompiscatole lo sono eccome!

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Mamma Avvocato 13 Maggio 2014 - 09:09

Sai che ci penso spesso anche io? Però il problema della piante in vaso è che dopo un pò non sai più dove metterle, se hai una casa minuscola come la mia e se riesci a non farle morire subito, ovvio.
Direi che preferisco libri o anche…foto di fiori, belle però!!

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Silvana - Una mamma green 13 Maggio 2014 - 15:03

Idem. Le piante mi piacciono tanto, ma proprio non riesco a gestirle. Però le regalo volentieri, se capita 😉

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Simona 23 Maggio 2014 - 12:04

Pensavo di essere l’unica a pensarla così! Non sai il dolore quando la gnoma entusiasta in un bel prato fiorito comincia a cogliere fiorellini come se non ci fosse un domani e me li regala pure, cara lei.

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Doppio 3 | ParliamodiViola 28 Maggio 2014 - 06:49

[…] cosa succede quando si continua a ripetere che non si amano i fiori recisi (vedi il post di Una mamma […]

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