A mio figlio, certo, vorrei insegnare al più presto l’abc della raccolta differenziata e tutti i segreti per risparmiare energia. Che il cibo non si spreca e che i gatti, a cominciare dal suo, non vanno accarezzati contropelo. Ma per quanto io tenga a queste cose, non sono quelle che mi stanno più a cuore. Quelle che vorrei insegnare a mio figlio, stranamente o forse inevitabilmente, sono cose che io stessa non conosco.
Vorrei insegnargli, prima di tutto, a non aver bisogno degli altri per sentirsi felice. A non confondere quello che lui realmente è con l’immagine che gli rimandano gli occhi della gente, a cominciare da quelli delle persone che ama. A non cercare senza requie l’approvazione altrui prima di riuscire ad approvare se stesso.
Vorrei che imparasse ad apprezzare quello che ha – perché è molto più di quel che serve per vivere bene – pur senza perdere la curiosità verso ciò che ancora non conosce. Che il desiderio ardente della novità e del cambiamento non gli impediscano di godersi le meraviglie della normalità e della consuetudine.
Insegnargli che si può essere fedeli a se stessi anche ammettendo di avere torto, e diversi da tutti gli altri senza sentirsi soli al mondo. Che la superficialità è un’occasione persa, ma la leggerezza è preziosa più dell’oro. Che la bellezza è dappertutto. Che il sarcasmo salverà il mondo, o forse lo distruggerà.
Vorrei riuscire a spiegargli, e lo vorrei davvero con tutto il cuore, che la misericordia è cosa assai diversa dalla compassione, e che va esercitata prima di tutto verso se stessi. Che perdonare i propri sbagli, diversamente dal ritenersi infallibili, è un atto di grande coraggio.
Che certe volte si litiga, ma poi si fa la pace, che le persone non smettono di amarti quando sono arrabbiate con te. Che certe persone smettono di amarti anche se non le fai arrabbiare, ma non è tua la colpa, e non c’è niente che tu possa fare per impedirlo. Che molte persone vanno via, ma poi ritornano, mentre qualcuno sparisce definitivamente e tu non saprai mai perché. Che alcuni restano al tuo fianco per sempre, anche se a volte non sei in grado o non hai voglia di vederli.
Vorrei insegnargli che la fortuna non sempre aiuta gli audaci, che si sta meglio quando si sta meglio e che il tempo è molto più del denaro.
Vorrei dirgli, soprattutto, che il dolore passa, l’amore viene e va e la felicità esiste finché non smetti di cercarla.
4 Commenti
Ho una bimba piccola anche io. E mi sono emozionata tanto! Grazie!
Grazie e te, Ileana, e benvenuta. Torna a trovarmi se ti fa piacere (e un bacio a tua figlia).
Mi sa che riuscirai a insegnargliele perchè dai l’impressione di conoscerle molto bene 🙂
Alex
Grazie Alex. Dopotutto, come si dice? Chi non sa, insegna! 😉