L’unico al mondo

papà unico al mondo

Sei l’unico al mondo che sa dei miei figli le cose che so io – che sa tutto di loro, si potrebbe forse dire con relativa approssimazione oggi che sono ancora così piccoli. La sola persona al mondo che insieme a me dovrà abituarsi negli anni a spogliarsi di questa conoscenza, di questa familiarità, man mano che i nostri figli cresceranno e diventeranno cosmi, per quanto amati, sempre più misteriosi e impenetrabili agli occhi dei loro stessi genitori.

Sei la sola persona al mondo che assiste davvero ai miei sforzi per cercare di essere una buona madre. Che conosce la reale fatica che faccio ogni giorno e ogni notte, che quella fatica la comprende perché è anche la sua. Tutti i giorni e tutte le notti. E sei, allo stesso tempo, il solo al mondo che è al corrente dei miei sbagli. Che a volte li condivide con me, che altre volte riesce a porvi rimedio, o magari a impedirmi di farli. L’unica persona a cui non ho paura di confessare l’inconfessabile: i momenti di paura profonda, i dubbi insopportabili sul mio operato, i sospetti più atroci, le paranoie. La sola persona che non potrebbe giudicare, pontificare, usare i miei stessi sentimenti contro di me, perché quei sentimenti li condivide ogni giorno. Perché condivide la trincea, la tenerezza e l’orgoglio come nessun altro potrebbe fare mai.

Sei l’unico al mondo che custodisce i miei stessi ricordi a proposito dei nostri figli, del loro arrivo, del loro incedere quotidiano verso il futuro. Ricordi registrati da un’altra prospettiva e con un filtro diverso da quello che monta la mia testa, ma in ogni caso gli stessi ricordi, condivisi con te e con nessun altro sulla Terra.

Sei il solo al mondo con cui sento di condividere la responsabilità dei nostri figli. Perché è vero che per tirare su un bambino “ci vuole un villaggio”, ma è altrettanto vero che alla fine è a noi due che spetta l’onere della scelta e quello delle conseguenze delle scelte che facciamo. Siamo noi due che abbiamo cominciato questo viaggio e noi due che lo finiremo. Insieme comunque, insieme in ogni caso. Insieme, in qualche modo.

Sei l’unica persona al mondo a cui sono legata da un laccio che va oltre l’amore, oltre l’amicizia, oltre il sangue e la prossimità. Perché anche se finissero l’amore e l’amicizia. Anche se la vita ci allontanasse e se il sangue, ovviamente, non ci ha mai uniti, resterebbe da condividere l’amore per i figli che abbiamo fatto insieme, la memoria della loro infanzia, del tempo e della vita che abbiamo vissuto con loro, la preoccupazione per il loro avvenire, la nostalgia di quando saranno volati via dal nido, la fierezza per le persone che, ne sono certa, diventeranno da grandi. Anche se dovessimo arrivare a non parlarci più, so che questo patrimonio inestimabile reesterà solo mio e solo tuo, fino all’ultimo dei giorni che vivremo.

Non ti dirò che sei il miglior padre del mondo, così come non cederei mai alla tentazione di definirmi “la madre migliore” per i figli che abbiamo avuto. Saranno loro, eventualmente, a decidere di graziarci. A perdonare i vuoti, le mancanze, i difetti che esponiamo ogni giorno, ineluttabilmente, alla loro pazienza e alla loro misericordia. A sublimare con l’amore la nostra imperfezione, a farsi bastare la nostra buona fede. Non sei “il migliore”, non lo sono io. Ma ti dico che sei il padre dei miei figli, e questo ti rende per me, per tanti versi, l’unico al mondo.

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2 Commenti

Claudia 19 Marzo 2019 - 14:56

💖……siamo sicure che qualcosa non si è rotto….mannaggia spero di no

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Silvana - Una mamma green 19 Marzo 2019 - 16:13

Non direi. Non è un periodo facile, per tanti motivi, ma non si è rotto niente. Grazie. <3

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