Le mamme ce la fanno sempre. Anche quando sono convinte di non avere più energia, di essere troppo stanche, troppo sole, troppo spaventate. Anche quando pensano di essere al limite. Le mamme ce la fanno.
Magari si lamentano, protestano, piangono, ma alla fine fanno quello che devono fare e vanno avanti. Affrontando quello che viene, anche se mai avrebbero pensato di avere tanta forza da qualche parte in fondo al cuore.
Comincia col travaglio. Fa male, fa sempre più male, non hai idea di quando finirà, e a un certo punto pensi che no, tu non ce la puoi fare. E invece stringi i denti e in qualche modo ce la fai. Torni a casa con quel microscopico umano delicato e incomprensibile, pensi alla mole di cose che dovrai imparare per occuparti di lui, lo senti piangere per qualche ragione che ti è ancora oscura, e ti dici che è troppo, che tu non ce la puoi fare.
Ma poi lo farai, esattamente come tutte le altre mamme dalla notte dei tempi. E sarà fatica, ma soprattutto amore. Arrivano le notti senza sonno, i pianti a oltranza, i malanni, i capricci estenuanti. Le infinite prime volte che sembrano altrettante sfide insuperabili, e invece le affronti una ad una e vai avanti. Ce la fai. Ce la fai sempre.
L’asticella delle mamme si sposta semplicemente a seconda di quello che c’è da fare, e le mamme la saltano e basta, in scioltezza o in affanno, con un balzo o dopo qualche schianto. Poco importa. Cercare una gravidanza per anni, una delusione dopo l’altra. Affrontare una gestazione complicata, accettare il fatto che una gravidanza, invece, non ci sarà mai. Resistere settimane intere davanti a un’incubatrice. Tenere un neonato disperato in braccio per un’ora, poi due, poi cinque. Uscire con due figli piccoli e febbricitanti sotto il diluvio, perché bisogna correre dal medico. Fare un lungo viaggio in solitudine con un neonato. Reggere una notte intera senza dormire, e poi un’altra e un’altra ancora. Sopportare una malattia, un ricovero, un abbandono o addirittura un lutto. Crescere un bambino da sola, per qualche mese o per anni interi. Riuscire a far quadrare i conti, conciliare il lavoro e la famiglia, incastrando turni, treni, tate e parenti. Un giorno dopo l’altro, per settimane, mesi e lustri.
Pensare, ogni tanto, che basta, la stanchezza stavolta ha avuto la meglio. Che i problemi, le responsabilità e la paura sono più forti, sono insostenibili. E scoprire a sera che, invece, quello che andava fatto è stato fatto. Come il giorno prima e quello prima ancora. Le mamme pensano di continuo che non ce la fanno più, ma poi ce la fanno, tutte loro. Le mamme ce la fanno sempre.
5 Commenti
Lo credevo anche io…ma poi arriva un momento che non ce la si fa davvero. E lì è il bello, e lì è il momento in cui bisogno essere abbastanza forti per ammettere di non farcela.
È pazzesco ma è così…..aiutooooooooooo
Yessa ! Girl Power!
Le mamme ce la fanno anche grazie ai papà ai nonni alle amiche perché a volte basta solo un po’ di comprensione e pazienza dagli altri ma soprattutto da sé stessi e al diavolo gli insuccessi guardiamo i successi!
Ma voi, mamme, siete davvero così stanche, così provate, così disperate?? Io ho un bambino di due anni e ne aspetto un altro, ho due lavori part time e quando arriverà il piccolino credo che ne lascerò uno. So che non sarà tutto semplice, ma so anche che, come la prima volta, da una parte verrà naturale, e dall’altra servirà un po’ di organizzazione.
Non sono un’eroina, me ne guardo bene dall’esserlo e non voglio passare da wonder woman, mi dispiacerebbe essere fraintesa… ma vorrei davvero capire… a volte mi chiedo se sono io ad essere troppo superficiale, a volte mi chiedo se la malattia di mia madre (e la sua scomparsa), che ha occupato tutto il primo anno di vita del mio bambino, mi ha fatto diventare di ghiaccio più di quello che già ero e niente mi fa più paura… non so, a volte però mi chiedo se sono io troppo “leggera” o le altre un po’ troppo “pesanti” e bisognose di sentirsi dire che sono brave anche per la quotidianità.
Stanca è una cosa, disperata è un’altra. Se mi chiedi se sono stanca, ti rispondo di sì. Mai come prima nella vita. Molto più di quando ho avuto i figli neonati. Se mi chiedi se sono disperata, ti rispondo che non lo sono affatto!