La nostra famiglia, dal punto di vista della regolazione termica, è sempre stata un vero cliché. Io sono quella coi piedi ghiacciati (piazzati impunemente sui reni dell’inquilino caloroso), lui quello che suda a dicembre. Io quella che si accuccia nel plaid mentre guardiamo l’ennesima serie TV, lui quello che “la maglia intima proprio no”. Io con le tisane da novembre a marzo, lui con l’acqua gelata anche a Natale.
Va da sé che quando abbiamo ristrutturato il nostro appartamento, io ero quella che si preoccupava dell’isolamento termico degli infissi e lui quello che ha preteso il condizionatore in camera da letto e in cucina.
Da allora, l’uso del clima si fonda su un pacifico ma quotidiano braccio di ferro tra la femmina marsupiale fissata col cambiamento climatico e il maschio a sangue (troppo) caldo che starebbe bene forse solo in Alaska.
Scena tipica in un qualsiasi pomeriggio torrido di un qualsiasi giorno lavorativo d’estate. Lui che rientra dal lavoro, trovando me nel mio antro/studio e Davide ancora addormentato in camera da letto.
«Ciao! Come va? Ma fa caldissimo!!» (e intanto via la polo) «Perché non hai acceso il condizionatore??» (via il jeans con un duplice colpo di caviglia ben assestato).
«Non ne avevo bisogno, ho il mio ventilatore. E poi ho chiuso le tende parasole…».
Lui termina il suo spogliarello sudato e si avventa (non sulla sua moglie freelance…) sul telecomando dell’inverter della cucina. “Ti-ri-ti-rì!” canta il condizionatore, e lui, sollevato «Ahhhhhh!».
Il resto della giornata – e la prima parte della notte – trascorre di solito in un susseguirsi di:
«Ma qui si gela! A quanti gradi siamo? 26??? Sei impazzito?! E le alette? Ti ho detto che devono essere rivolte verso il soffitto… Abbassa la potenza, però! Chiudi le persiane! La porta! Le doghe! Le tende!!!».
Cui le risposte più usuali sono: «Uff… Sgrunt! Arf!» e una vasta gamma di simili onomatopee sudaticce.
Da quando c’è Davide (che finora tende ad essere caloroso e traspirante proprio come suo padre) l’equilibrio instabile del nostro microclima domestico si è arricchito di amene dissertazioni pregne di considerazioni scientifiche, che a onor del vero coinvolgono entrambi i membri adulti della nostra (termicamente) sregolata comunità. «Sta sudando troppo. Ha le gambe gelate! Ma ha gli occhi un po’ rossi? Oggi mi sembra leggermente disidratato».
Però, da mamma inquilina di una casa di tufo esposta a ovest, in cui sembra che ci sia sempre un camino acceso in ogni stanza, devo ammettere che qualche ora di refrigerio ogni tanto è veramente salvifica. Via libera, dunque, se le condizioni lo richiedono, al condizionatore, anche (anzi, soprattutto) se in casa ci sono dei bambini piccoli. A patto però che non si scenda sotto i 27 gradi e che si posizionino bene le alette! 😉
E per chi ha a cuore le sorti del pianeta, e magari ha dei bambini intorno, ecco qualche consiglio pratico sulla gestione dell’aria condizionata:
- Evitate di scegliere condizionatori sovradimensionati alle vostre esigenze. Se possibile, concedetevi un modello inverter, che costa un po’ di più ma permette di abbattere i consumi energetici almeno del 30%
- Non posizionate il condizionatore al di sopra di finestre o vetrate: l’aria fresca, più pesante, tende a scivolare verso il basso e finirebbe col surriscaldarsi di nuovo passando davanti alla superficie di vetro.
- Pulite i filtri regolarmente, per contenere i consumi e migliorare la salubrità dell’aria.
- Non regolate mai la temperatura a meno di 3-4 gradi rispetto a quella esterna. In qualche caso, basta usare la funzione “deumidificatore” per trovare sollievo dall’afa.
- Fate in modo che l’aria fresca non finisca direttamente sulle persone, specie mentre dormono! E questo vale ancora di più per i bambini.
- Chiudete porte e finestre degli ambienti con l’aria condizionata in funzione, per evitare sprechi di energia (arieggiate le stanze regolarmente, però!).
- Prima ancora di installare un climatizzatore, cercate di migliorare l’isolamento termico di casa vostra: schermate le finestre esposte al sole con tende o veneziane, sigillate gli “spifferi” e, se potete, installate infissi a risparmio energetico. Evitate il più possibile di usare forni, lampade e altri elettrodomestici che rilasciano calore nell’ambiente. Usate solo lampadine “fredde”, a LED o a fluorescenza.
- Prima di accendere l’aria condizionata, provate comunque a cavarvela con un semplice ventilatore, che consuma circa 15 volte di meno.
4 Commenti
anche noi siamo piuttosto io sempre freddo lui sempre caldo! Sull’aria condizionata però l’ho vinta io perchè lui soffre di cervicale!!
Dev’essere una questione di circolazione 😉
mmmm…. mi ricorda qualcuno… 😉
noi non abbiamo problemi di gestione quotidiana dell’aria condizionata, fortunatamente! comunque quelle poche volte che è capitato, ero più io quella che ne sentiva la necessità, nonostante esistano altri casi e altre latitudini in cui ho scoperto di sentire il bisogno del plaid da serie TV anche a luglio…
…mistero…
un po’ come il fatto che io devo ancora riuscire a capire come sia possibile che lui abbia sempre caldo e poi si faccia la doccia che più bollente non si può. Se mi dimentico di controllare la posizione del miscelatore, rischio l’ustione tutte le volte! 😛
Eh, ma la doccia bollente è una goduria a tutte le latitudini 🙂
PS. una volta, in vacanza a Dubrovnik, il tuo coinquilino si è addormentato col condizionatore a 16 gradi. Non so se mi spiego, effetto “Uomo del Similaun” assicurato!