Sulle tracce di Greta: 8 gesti green che mi impegno a fare

by Silvana Santo - Una mamma green
8 facili gesti per essere più green

Negli ultimi dieci anni ho modificato profondamente il mio stile di vita nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale, introducendo abitudini più “ecologiche” rispetto a quelle di un tempo.

Stile di vita green: quello che ho fatto finora

Attualmente utilizzo detergenti ecologici made in Italy (acquistati in taniche da 5 o 10 litri per ridurre la produzione di plastica) e cosmetici bio, ho ridotto il più possibile la quantità e le tipologie di prodotti chimici impiegati (niente ammorbidente, disinfettanti solo in casi eccezionali, anticalcare fatto in casa con acido citrico, etc), lavo il bucato a trenta gradi, uso ogni mese la mia coppetta mestruale e il mio kit di salvaslip e assorbenti di stoffa, ho comprato un’auto a GPL, che cerco comunque di usare il meno possibile. Negli ultimi due anni ho abbandonato progressivamente il fast fashion per votarmi all’abbigliamento sostenibile o usato (per i bambini ricicliamo a tutto spiano, grazie a zii e amici che ci passano interi guardaroba), ho perseverato nella mia scelta di bere solo acqua di rubinetto e usare borracce o bottiglie di vetro, di lavare i piatti a mano e di asciugare i panni al sole. Per struccarmi sono passata ai dischetti lavabili, per la depilazione uso un rasoio con lamette intercambiabili e ho il mio stesso spazzolino elettrico (ricaricabile) da anni, il che mi permette di sostituire solo la parte della testina, peraltro meno spesso di quanto facevo con gli spazzolini tradizionali. Ho investito qualche euro in una postazione di ricarica per batterie, che utilizzo ogni giorno per le mie candele a Led e per i giocattoli a pila dei bambini. Cerco di comprare prodotti locali e di stagione, possibilmente biologici. Ho ridotto considerevolmente l’uso di pellicola per alimenti, fogli di alluminio (utilizzo contenitori in vetro o plastica e, da qualche tempo, “fogli” protettivi di cotone e c’era d’api) e cannucce. E faccio di tutto per evitare il più possibile gli sprechi di cibo, incluso nutrire con gli avanzi la colonia di gatti che vive nei giardini sotto casa. Per soffiarci il naso usiamo fazzoletti di carta (ho lavato per anni pannolini pieni di cacca, ma il moccio è un mio limite al momento invalicabile), ma in casa utilizziamo le scatole con i fazzolettini sfusi. Naturalmente facciamo una raccolta differenziata scrupolosa, abbiamo in casa lampadine a risparmio energetico, elettrodomestici efficienti, infissi molto isolanti e rompigetto ai rubinetti. Porto con me le borse riutilizzabili quando vado a fare la spesa e cerco di contenere la passione di mio marito per l’aria condizionata (alimentata dal fatto che viviamo in una casa caldissima con esposizione a sud-ovest). Oltre a questo, cerco di passare all’aperto più tempo possibile, preferendo, quando riesco, il suono del mare o un’amaca con supporto a centri commerciali e negozi.

Tanti sforzi, devo riconoscerlo. Che di certo hanno cambiato nel complesso lo stile di vita della mia famiglia, dandogli un’impronta più green e indirizzando, almeno per il momento, la visione dei miei figli. Ma tanto c’è ancora da fare, e mi sembra davvero giunto il momento di passare a una fase successiva, con un ulteriore impegno nella direzione della sostenibilità. Ecco, dunque, cosa vorrei fare per alleggerire la mia impronta ecologica e quella della mia famiglia.

1. Ridurre ancora di più il consumo di carne

Come ho raccontato più volte sul blog e sui miei profili social, io non sono vegetariana. Mangio poca carne (pollame biologico, per lo più) e cerco di privilegiare prodotti a minore impatto ambientale, ma vorrei provare a ridurne ulteriormente il consumo, in particolare per quanto riguarda i mammiferi. Anche a proposito del pesce sento di dover ponderare meglio le mie scelte, orientandomi su prodotti e marchi più sostenibili. E dare un taglio drastico, per tante ragioni diverse, al mio amatissimo sushi.

2. Ritornare ai tovaglioli di stoffa

Per anni in casa abbiamo usato soltanto tovaglioli di cotone, ma con i bimbi piccoli abbiamo alla fine ceduto alla praticità dell’usa e getta. Mi sembra giunto il momento, però di recuperare la sana abitudine dei tovaglioli di stoffa. Che, per inciso, sono anche decisamente più belli.

3. Ridurre il ricorso allo shopping online

Io detesto andare per negozi. E purtroppo non ho molta disponibilità di botteghe locali nei dintorni, soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento etico e sostenibile. Spesso, inoltre, non resisto alle lusinghe dei prezzi più bassi, specie per quanto riguarda i libri (di cui siamo grandi acquirenti). Non sono pronta, insomma, a rinunciare del tutto allo shopping online, né sono sicura che abbia senso farlo in maniera “oltranzista”. Però voglio acquistare in maniera sempre più consapevole, valutando sempre le alternative e, soprattutto, evitando a monte gli acquisti non necessari.

4. Ridurre l’acquisto di monoporzioni e cibi confezionati

Non sono contraria a priori alle piccole porzioni: se l’alternativa deve essere quella di sprecare cibo, meglio, a mio parere, puntare sulle quantità ridotte e sulle monoporzioni, anche se questo finisce col far aumentare il volume degli imballaggi. In casa nostra, per esempio, mangiamo spesso tutti cose diverse, e per ragioni di salute tendiamo a non eccedere con le quantità, perlomeno noi adulti. Piuttosto che gettare via del formaggio ammuffito, tanto per dire, preferisco comprarne una razione più piccola. Quindi non credo di poter eliminare a prescindere le piccole confezioni (che comunque faccio attenzione a riciclare al meglio), però riconosco di dover fare uno sforzo nella riduzione a monte dei rifiuti da imballaggio. Mi piacerebbe anche preparare in casa più cose, a cominciare dalla merenda di Davide e Flavia, per cui mi riduco quasi sempre a prodotti confezionati.

5. Migliorare la dieta di Artù

Non tanto per quanto riguarda gli alimenti in senso stretto (scegliamo già marchi cruelty free e attenti alla sostenibilità), quanto per i loro imballaggi. Vorrei passare, se micio collabora, a confezioni più grandi e solo in metallo. Il problema sono i suoi gusti estremamente complicati e la sua leggendaria voracità. Ho provato in passato anche a somministrargli pasti preparati in casa, ma purtroppo non ha funzionato come sperassi.

6. Acquistare una bicicletta

Io (e di conseguenza Davide e Flavia) cammino molto a piedi, ma ricorro alla macchina quando le distanze sono proibitive. Mi piacerebbe da tempo avere un’alternativa più green, e le crescenti abilità ciclistiche dei miei figli potrebbero essere l’occasione giusta per votarsi alle due ruote.

7. Comprare candele ecologiche

Ho un debole per le candele, l’ho dichiarato spesso e volentieri. Le uso quotidianamente, e non mi sento pronta a farne a meno. Ma se per quelle a Led ho risolto con una partita di batterie ricaricabili, per quelle “a fiamma” non ho ancora trovato una soluzione che sia sostenibile economicamente. Le candele naturali sono fantastiche, ma anche molto più costose rispetto a quelle convenzionali a base di paraffina, e per chi, come me, ne fa un largo uso, la differenza sul lungo periodo pesa parecchio. Per ora mi sto imponendo di tenerle accese un po’ meno, ma mi riprometto di trovare risorse sufficienti per comprarne di più ecologiche. Nel frattempo, se voleste farmi un regalo, sapete cosa scegliere. 😉

8. Viaggiare un po’ meno in aereo

Il mio peccato più grave, probabilmente. Anni fa – beata ingenuità – avevo sottoscritto un impegno online a non fare più di un viaggio aereo l’anno per ragioni “di piacere”. Non ho problemi a dire di aver disatteso la mia promessa, e per il momento non mi sento di reiterarla. Sarei ipocrita e mi imporrei una sofferenza cui non voglio sottopormi. Però voglio impegnarmi a non prendere l’aereo per viaggi della durata di pochissimi giorni. E a scegliere, una volta l’anno, destinazioni vicine, raggiungibili in treno. Visto che poi i viaggi intercontinentali impattano, in proporzione, meno di quelli a medio raggio, confido di visitare molte mete esotiche per sentirmi meno in colpa! (Ovviamente l’ultima affermazione è uno scherzo. O forse no!).

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11 Commenti

L'angolo di me stessa 26 Settembre 2019 - 14:32

Anche io con il moccio non ce la posso fare!! Sarà che mi ricordo quando ero piccola tutti sti fazzoletti di cotone nelle tasche con il moccio tutto secco…però uso i fazzoletti di carta reciclata e non li butto proprio alla prima soffiata!
PS: ma sei sicura che lavare a mano i piatti sia più ecologico della lavastoviglie? Ho letto pareri discordanti, soprattutto se in casa si è in molti (intendo più di due)

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Silvana - Una mamma green 1 Ottobre 2019 - 13:02

Io lavo con la vaschetta (e poi risciacquo con acqua corrente), cercando di usare acqua fresca o tiepida e riciclando l’acqua di cottura della pasta. Avevo letto un test di Legambiente che “approvava” il lavaggio a mano con queste modalità, ma era di qualche anno fa, cercherò aggiornamenti!

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L'angolo di me stessa 26 Settembre 2019 - 14:33

Ah, nella foto con le ali di farfalla sei bellissima!!!

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Silvana - Una mamma green 1 Ottobre 2019 - 13:01

Grazie, ero in Irlanda. <3

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Mamma Avvocato 1 Ottobre 2019 - 11:05

Molto interessante. Anche noi ci facciamo attenzione e, per dire, abbiamo investito su isolante in materiale naturale per il cappotto di casa, anzichè la plastica, dove possibile, su vetri tripli e con argon, water con doppio pulsante per il flusso minore ecc. Non usiamo ammorbidenti e disinfettanti per bucato, detersivi ecologici (ma purtroppo non locali), riciclo vestiti bimbi e acquisti non sempre sostenibili ma minimi ed oculati per noi, riscaldamento basso e niente aria condizionata, pannelli termici per l’acqua calda ecc.
Sul cibo, però, difettiamo perchè anche se non usiamo piatti pronti e monoporzioni mai, gli imballaggi che rimangono quando facciamo la spesa settimanale sono sempre di volume impressionante e quasi solo plastica. E non parlo di acqua (quella del rubinetto è buona e ci sono molte casette dell’acqua per la frizzante, per riempire bottiglie di vetro, in questo, come nella raccolta dei rifiuti differenziali, gli investimenti pubblici sono stati ottimi). La carne la prendiamo da un allevatore locale, a inizio anno, e poi surgeliamo perciò so che sono bestie trattate bene e senza mangimi però ne consumiamo molta, così come i latticini e la verdura è solo raramente della zona. Mi piacerebbe fare di più su questo fronte ma ci vorrebbe tutta la catena produttiva e di vendita ad hoc e ciò richiede un cambio di mentalità diffuso. A volte mi chiedo a cosa serve quello che faccio ma vedere i miei figli che, nel nostro piccolo, aiutano e, per quanto riguarda il grande, è attento a sprechi e acquisti inutili, è confortante. Spazzolini elettrici, veline di carta per i piccoli e fazzoletti in stoffa per i grandi ed il medio, per tutta la vita. Sono anche più efficaci.
Complimenti per i tuoi impegni. La coppetta mestruale è una soluzione che sto valutando ma, sarò sincera, mi fa un pò schifo l’idea.
p.s. lavaggi a 30 gradi: i vestiti dei bambini ti vengono puliti o devi aggiungere qualcosa? Se sì, cosa? E come fai per le muffe nella lavatrice? Io devo alternare 60 gradi e 40 gradi e cerco soluzioni.

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Silvana - Una mamma green 1 Ottobre 2019 - 12:59

Direi che siete decisamente dei virtuosi! Prenderò esempio su alcune cose, grazie dell’ispirazione. I vestiti dei bambini vengono tendenzialmente puliti (anzi direi che le macchie vengono meglio a freddo, perché non si fissano). Dipende sempre dalla macchia o dai tessuti e colori. Vedo che va meglio quando lavo quasi subito, senza lasciar seccare la macchia. A volte metto un po’ di detersivo per piatti direttamente sulla macchia. A volte mi rassegno a qualche alone. La lavatrice la pulisco periodicamente con un ciclo con acqua bollente e una soluzione di acido citrico nel cestello e anche nella vaschetta del detersivo. Ma confesso che non sempre funziona, in questo momento per esempio avrebbe bisogno di un bel lavaggio deciso…

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Mamma Avvocato 3 Ottobre 2019 - 11:07

Proverò a trenta gradi, allora. Lavare subito sarebbe il meglio ma se lo facessi la lavatrice sarebbe sempre accesa, mentre io cerco di limitarmi a 3 lavatrici a settimana (uno bianchi, uno colorati, terza per vestiti da lavoro del marito che puzzano di carburante o per lenzuola e asciugamani). Devo provare con acido citrico ma…che soluzioen devo fare?
In realtà molte delle nostre scelte sono abitudine acquisite nell’infanzia (come i fazzoletti, la carne da allevatori, l’acqua del rubinetto, la differenziata – i nonni già separavano carta e organico quando eravamo bambini -, i doppi vetri – i miei genitori li hanno installati appena usciti) e poi ci è andata, per così dire, bene, perchè avendo ristrutturato integralmente abbiamo potuto scegliere soluzioni più ecologiche, diversamente che se avessimo comprato casa già fatta o semplicemente vecchia ma non da rifare. La macchina GPL l’abbiamo tenuta 12 anni, su ispirazione di mio suocero che ha fatto lo stesso, perchè faceva tantissimi chilometri, però a noi non è andata bene: motore scoppiato prima dei due anni, cambio in garanzia, di nuovo scoppiate le valvole, ennesimo cambio, questa volta senza garanzia e di nuovo guasto. Alla fine usavamo solo benzina e adesso siamo passati al diesel. Peccato. Io prendo esempio da te!!!

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Silvana - Una mamma green 8 Ottobre 2019 - 13:30

L’acido citrico va diluito al 15 per cento! Prova, vedi come va. Ottimo cavarsela con 3 lavatrici a settimana, io di solito non riesco a farne meno di 4 (ma la mia lavatrice è relativamente piccola, purtroppo). E anche qui l’esempio delle generazioni precedenti (differenziata, infissi etc) è stato prezioso, mia madre tuttora scarpina il doppio del necessario per andare dall’unico fruttivendolo del paese che serve la frutta nei sacchetti di carta…

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Mamma Avvocato 1 Ottobre 2019 - 11:07

Dimenticavo: le bici sono comode e fanno pure stare in forma. Noi però abbiamo il problema delle camere d’aria per il ricciolino e noi adulti. Con i terreni sconnessi dove andiamo, si forano continuamente e non c’è neppure la possibilità di conferirle separatamente all’ecocentro, perciò finiscono nell’indifferenziata….uno spreco assurdo.

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Cristina 4 Ottobre 2019 - 09:47

Un sacco di spunti interessanti, grazie! Io sto provando a passare ai detergenti sfusi per limitare il consumo di flaconi in plastica.
E poi uso da sempre la moka per il caffè e ho deciso di rinunciare all’acquisto di una macchinetta per l’espresso!

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Silvana - Una mamma green 8 Ottobre 2019 - 13:25

Ottimo, direi! L’importante è essere sempre “in cammino”, continuare a farsi delle domande…

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