Spazzatura virtuale

I primi sono stati i messaggi intitolati “Enlarge your penis”. Erano gli anni del modem a 56k e dell’indimenticabile ti-ti-ti-titititi che risuonava allegro – e un po’ molesto – ad ogni connessione. Anni in cui capitava di frequentare, di tanto in tanto, internet cafe dai nomi anglofoni e stereotipati. Anni in cui andavano di moda chat che si chiamavano C6 e ICQ. Ogni volta che controllavo la posta elettronica, qualcuno tentava di spiegarmi come raddoppiare la lunghezza del mio impianto idraulico. Senza rischi per la salute né traumi fisici, ma solo investendo una congrua somma di denaro (indicata sempre in valuta estera). Se solo avessi avuto un pene, chissà, forse ci sarei anche cascata.

Con la diffusione rapida di internet e le prime connessioni veloci, è iniziata l’era delle catene di sant’Antonio virtuali. Credo che tutti i miei coetanei, senza alcuna eccezione, abbiano ricevuto almeno uno di questi messaggi. Lo schema era sempre lo stesso: la mail raccontava le storie di quattro o cinque personaggi, che tendevano di solito a chiamarsi Mildred o Frank o Jennifer, investiti da una fortuna gastoniana per il solo fatto di avere inoltrato il messaggio elettronico ad amici e parenti. Subito dopo, il racconto si estendeva agli ingenui che avevano superficialmente cestinato la mail, ignari delle sventure inenarrabili che li attendevano. La conclusione era una specie di anatema virtuale in cui si intimava di proseguire la catena. Pena sciagure come l’irsutismo, l’intasamento del wc o l’assegnazione dell’incarico di amministratore di condominio.

Dopo sono arrivati gli anni delle lotterie e dei premi. La prima volta che ho letto di aver vinto centomila miliardi di dollari alla lotteria nazionale di Singapore ho pensato che finalmente avrei potuto acquistare quell’isolotto caraibico che tanto desideravo quando ero piccola. Poi ho guardato meglio, e ho pensato che refusi come “loteria” e “Sigapore” – e soprattutto il fatto che io non avessi mai acquistato un biglietto della orientale riffa né messo piede nel Sud Est asiatico – fossero segnali inequivocabili della scarsa affidabilità della mail.

Un cedimento più serio, devo confessarlo, l’ho avuto all’epoca delle catene “umanitarie”. Chi mai, mi chiedevo, oserebbe inventarsi la storia di una bambina moribonda che necessita di trasfusioni, o, peggio ancora, cercare di lucrare sulla rarissima patologia genetica di uno sconosciuto ragazzino diafano e incredibilmente emaciato? E invece ero evidentemente la solita ingenua.

La fase successiva è stata quella delle fantomatiche banche che chiedevano, nel solito italiano stentato e scrivendo da indirizzi meno credibili della “frittata senza uova” (giuro che ho visto in giro la ricetta!), dati anagrafici, codice fiscale, gruppo sanguigno, ascendente zodiacale e soprattutto PIN della carta di credito per risolvere “urgentissimi problemi di sicurezza”. Un po’ come se qualcuno ti chiedesse di lasciare aperta la porta di casa perché la serratura non chiude troppo bene. Non farò nomi perché sono una signora, sappiate solo che una persona a me molto cara è riuscita a rispondere ad una di queste mail inviando i propri dati sensibili (per fortuna poi la carta è stata bloccata senza danni e la frode segnalata alla polizia postale).

Da qualche tempo, infine, signorine dai nomi esotici, dalle algide fattezze russe e dal solito italiano traballante mi scrivono con cadenza quotidiana per invitarmi ad incontri bollenti. Prima o poi, dovrei spiegare ad Olga, Irina e Svetlana che non ho mai avviato il mio programma di “enlarge my penis”. Magari così la smetterebbero di inondarmi di spazzatura virtuale.

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12 Commenti

Ceraunavodka 7 Maggio 2014 - 11:11

parliamo dello spam che arriva ogni giorno a palate tra i commenti del blog? ti prego dimmi che devo fare perché questa cosa mi sta snervando

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Silvana - Una mamma green 7 Maggio 2014 - 14:49

Ma sai che a me ne arriva pochissimo? Si vede che l’antispam funziona bene!

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Ceraunavodka 8 Maggio 2014 - 14:29

io l’antispam non ce l’ho. lo sapevo io che ero troppo poco tecnologica

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Calzino 7 Maggio 2014 - 11:13

Rido.
Ieri, invece, mi è arrivata una mail da uno pseudofinto poeta che mi invitava caldamente a seguire il link in cui avrei trovato dei versi bellissimi solo per me.
Mmmm, chissà cosa avrei trovato 😉
un abbraccione
Calzino

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Silvana - Una mamma green 7 Maggio 2014 - 14:43

È la versione virtuale della vecchia, classica, “collezione di farfalle” 😉

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Donatella 7 Maggio 2014 - 12:55

😉 <3

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Silvana - Una mamma green 7 Maggio 2014 - 14:43

Il tuo segreto è in una botte di ferro! 😛

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IlPadreDiBigD 7 Maggio 2014 - 13:13

stamattina sulla casella di posta del lavoro ho ricevuto la seguente mail:
ciao mio amico.
Ho molta voglia di trovare il loro vero amore. Sono stanca di vivere in Ucraina. Sono pronta a cambiare tutto nella sua vita. se saremo con voi i sentimenti reciproci. Sono pronta a venire da voi e in Italia per stare con te per tutta la vita. me un sacco di amore. Io voglio una famiglia, sposarsi e si puo sopportare un bambino. Sono stanca di vivere da solo. Ho 35 anni. Io lavoro venditore di cosmetici Avon.
Siamo in crisi Ucraina e le persone sono cosi stanco di vivere. Sto aspettando la risposta. unspinuzzilamb@nokiamail.com baciare il tua misterioso Marina.
C’è anche la foto, ma te la risparmio….

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Silvana - Una mamma green 7 Maggio 2014 - 14:43

Sopportare un bambino mi sembra un’espressione quanto mai pertinente, mio amico.

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IlPadreDiBigD 7 Maggio 2014 - 15:34

E’ prima cosa che ho pensato anche io….

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Marina da mamma a mamma 7 Maggio 2014 - 14:05

ahahah è tutto vero, purtroppo! Io devo essere sincera, una volta ho cliccato sul messaggio di vincita di un televisore…e ho preso un sacco di virus! porca paletta!!! Mai più!!!
🙂

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Silvana - Una mamma green 7 Maggio 2014 - 14:42

Dai, poteva andarti anche peggio 😉

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