Sono una madre e mi amo. A modo mio – Chicco Trio Love

by Silvana Santo - Una mamma green

In fatto di amore per me stessa, io sono sempre stata un po’ controcorrente. Quando ero ancora una giovane studentessa fuori sede, per dire, e quello che anni dopo sarebbe diventato il padre dei miei figli veniva a trovarmi per il weekend, io non esitavo a cedergli il mio letto singolo, trasferendomi a dormire in un sacco a pelo piazzato lì di fianco sul pavimento. Le mie amiche la trovavano una scelta incomprensibile, ma io non è che non mi amassi abbastanza, è solo che amavo lui un po’ di più.

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Mi capita qualcosa di simile ancora oggi, a distanza di tanti anni e dopo aver avuto due figli. I bocconi più succulenti, le patatine più croccanti, le fette di torta più grosse, raramente finiscono nel mio piatto, anche se – o meglio, proprio perché – a fare le porzioni sono quasi sempre io. Sono io che, di norma, allungo il più possibile il mio “turno di notte” con la nostra figlia neonata, “così tu riposi un po’ di più”; sempre io che di solito resto a casa la sera a badare ai bambini, che rimando quello che avevo in programma per gestire un eventuale imprevisto, che resto a giocare sul tappeto altri cinque minuti, anche se mi scappa la pipì. Io che rinuncio, io che resisto. Io che mi sacrifico.

Stando a quello che leggo di continuo in giro sull’importanza che le madri “si amino un po’ di più”, devo ammettere che all’apparenza fornisco davvero un pessimo esempio. Eppure, non coltivo alcuna vocazione al martirio, non ambisco a trasformarmi nella perfetta madre di famiglia anni ’50, né ho sposato un uomo all’antica – tutt’altro. Perché c’è una cosa che non si dice mai, nei post, nelle interviste e negli articoli che raccomandano alle mamme di voler bene a se stesse, specie quando i figli sono piccoli e il tempo libero scarseggia almeno quanto le energie: che siamo tutte diverse, e che non è scontato che ciascuna di noi abbia bisogno delle cose che rendono felici le altre.

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Nel mio caso, rinunciare a qualcosa che probabilmente è più necessaria alla persona che amo che a me (un materasso comodo, un’ora di sonno, un aperitivo al bar), semplicemente, mi rende felice, per quanto possa suonare impopolare. E se amare se stessi significa perseguire la propria felicità, non vedo perché dovrei cambiare strategia. Io non uscivo quasi mai la sera con le amiche, preferisco da sempre fare quattro chiacchiere sul divano di casa. Dal parrucchiere ci andavo una volta l’anno, e la mia estetista sono sempre stata io. Lo shopping lo faccio online, per scelta, da ben prima di avere dei figli. La palestra? Avevo smesso da qualche anno, quando mi sarà tornata la voglia ricomincerò. Impormi di cambiare per dimostrare a tutti che “mi amo anche se sono una madre”, mi è sempre parso ipocrita e pure un pochino patetico. Non è che io non mi voglia bene perché mi trucco poco e indosso quasi sempre dei jeans.

triolove5Sono altri, gli atti d’amore che riservo a me stessa. Continuare a leggere, per esempio. Anche quando il tempo è poco e il sonno tantissimo. Assaporare la fine di un libro come l’addio a un vecchio amico, scrivere una recensione, fare qualche ricerca sull’autore. Continuare a viaggiare. In aereo, in nave, in treno. Cominciare a farlo in automobile, perché un bel viaggio on the road – stereo acceso e figli che sgranocchiano biscotti nei loro seggiolini – fa tanto famiglia. Bere una tisana mentre tutti dormono, senza zuccherarla. Indugiare qualche minuto mentre il gatto fa le fusa.

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Continuare a camminare. Uscire a piedi, misurare il mondo (ma può andar bene anche il quartiere) a passi veloci,  spingere davanti a me una carrozzina anche se “fa freddo”, magari con una mano sola, mentre con l’altra telefono a un’amica lontana.

Tra le sue tante responsabilità, una madre ha anche quella di volersi bene. Lo deve ai suoi figli, all’uomo con cui li ha fatti, ma prima di tutto lo deve a se stessa.

Solo che non tutte ci amiamo alla stessa maniera, e sarebbe meraviglioso se ognuna di noi potesse sempre farlo nel modo che preferisce. Qualunque esso sia.

 

In queste foto Flavia è a bordo della navicella del Chicco Trio Love, il nuovo sistema modulare con 4 diverse configurazioni e tutti gli accessori inclusi. [Post sponsorizzato]

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8 Commenti

Mamma Avvocato 27 Gennaio 2015 - 11:43

“Tra le sue tante responsabilità, una madre ha anche quella di volersi bene. Lo deve ai suoi figli, all’uomo con cui li ha fatti, ma prima di tutto lo deve a se stessa.
Solo che non tutte ci amiamo alla stessa maniera, e sarebbe meraviglioso se ognuna di noi potesse sempre farlo nel modo che preferisce. ”
Concordo in pieno!
E aggiungerei che l’importante è non far pesare alle persone che ami i tuoi sacrifici, perchè non sono stati loro a chiederli.
Spesso, infatti, madri e mogli insoddisfatte si sacrificano senza che questo le renda felici e così finiscono per far sentire in colpa gli altri e fargli pesare questi sacrifici. Mia suocera è un pò così.
Invece, se è un sacrificio consapevole che dà gioia, come quelli di cui parli tu, allora non c’è nessun fardello da portare e tutto fila liscio.

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Luisa 27 Gennaio 2015 - 16:23

Concordo con Silvana e concordo con Mamma Avvocato!
Ps ma che batuffolina deliziosa è Flavia!

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Silvana - Una mamma green 28 Gennaio 2015 - 10:17

Grazie mille da parte di Flavia! 🙂

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Silvana - Una mamma green 28 Gennaio 2015 - 10:18

Libertà. Siamo sempre lì…

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jazzyrose 27 Gennaio 2015 - 21:00

È come leggere i miei pensieri… Bellissimo post…ti leggo molto volentieri appena si addormenta il mio piccolino!Complimenti della famiglia meravigliosa!!

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Silvana - Una mamma green 28 Gennaio 2015 - 10:19

Grazie infinite, mi sento meno sola!

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Bart 28 Gennaio 2015 - 14:05

Sono perfettamente d’accordo! 🙂
Ai miei uomini dedico la quasi totalità dei miei pensieri e delle mie attenzioni, anche se tra me e mio marito – con cui, lavorando e vivendo insieme 24 ore su 24 per 7 giorni alla settimana, condivido tutto – da sempre vige reciprocamente la salomonica regola del “facciamo a metà”… ovviamente di quel che avanza dopo aver dato al nostro cucciolo tutto il meglio che riusciamo ad offrirgli (cibo, posti etc).
I miei capelli – bruni, lunghi, ad onde naturali e perennemente spettinati – vedranno il parrucchiere per una spuntata sì e no una volta all’anno (non uso mai neppure il phon per asciugarli, neanche d’inverno!), la parola estetista non esiste nel mio vocabolario, non vado in palestra da quando ero supersportiva e avevo vent’anni (e purtroppo ne è passata di acqua sotto i ponti…), adoro leggere, adoro mangiare (ma odio gli aperitivi!), adoro viaggiare, adoro camminare, adoro i miei jeans (ma anche i tacchi alti) e di tutto il viso trucco solo gli occhi con mascara e kajal… ma amo il mio look grunge-rock ribelle e selvatico, perché rispecchia in pieno la mia natura e la mia vera essenza! E, come hai giustamente detto tu, ognuno trae godimento in ciò che fa e da come ama in maniera differente!

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» Amarsi, quando si hanno dei figli 21 Maggio 2015 - 09:46

[…] anche: Amare un figlio – Chicco Trio Love Sono una madre e mi amo. A modo mio – Chicco Trio […]

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