Mia figlia, mio figlio e i pregiudizi sui maschi e le femmine

by Silvana Santo - Una mamma green

Mia figlia ha due anni non hai mai indossato un fermaglio per capelli. Se provo a mettergliene uno, lo strappa via ferocemente, sacrificando con colore anche qualche ciocca sottile. A volte si fa legare i capelli “come mamma”, ma le codine durano il tempo di un gioco.

Mia figlia ha due anni e odia lavarsi più o meno da sempre. Le piace il mare e adora la piscina, ma se dipendesse da lei non farebbe mai la doccia, e soprattutto, eviterebbe accuratamente di lavarsi e asciugarsi i capelli. Quando era più piccola faceva il bagnetto in piedi, giocando con le paperelle in modo da bagnarsi il meno possibile. Lo spazzolino da denti suscita in lei una reazione di panico misto a disgusto, e anche solo sciacquarsi le mani le costa spesso un sacrificio indicibile. Mio figlio ha quasi quattro anni e ci tiene molto alla sua igiene personale. Dopo che ogni doccia fa sentire a me e a suo padre come profuma, si spazzola i denti due volte al giorno e prima di mangiare corre in bagno a lavarsi le mani.

Mia figlia ha due anni e le piace un sacco giocare con le bambole. Le culla, le porta a spasso con un microscopico passeggino, prepara per loro delle pappe invisibili nella nostra cucina giocattolo. Ma le piace altrettanto costruire torri e robot con i mattoncini colorati, fingere di guidare un’auto da corsa con il suo volante sonoro, giocare ai pirati o ai cavalieri e organizzare corse di camion. Adora che le vengano letti dei libri. Mio figlio ha quasi 4 anni ed è in fissa con i puzzle. Gli piacciono le ruspe, le costruzioni, la plastilina, la valigia da medico e l’estintore da pompiere. Ma a volte prepara da mangiare per noi, oppure passa ore a togliere e rimettere la giacca al suo bambolotto di pezza che si chiama come lui. Adora che gli vengano letti dei libri.

Mia figlia ha due anni e da qualche settimana va all’asilo. Racconta delle sue amiche e dei suoi amici. Maschi e femmine, senza distinzione. Mio figlio ha quasi quattro anni, e purtroppo comincia già a dire cose come “i miei amici sono i maschi”. Oppure che il mio colore preferito non può essere il blu. Perché io sono femmina.

Mia figlia si arrampica e salta come una scimmia. A volte fa pure il verso di uno scimpanzé, chiede all’adulto di turno di tenerle le mani così lei può fare leva e zompare come se non ci fosse un domani. Non possiamo lasciarla sola sul divano o sul letto, perché nonostante le spiegazioni, i rimproveri e le punizioni, lei si ostina a saltare come una molla, o a tentare di scavalcare lo schienale. Cosa che quel “turbolento maschietto” di suo fratello non ha mai pensato neanche lontanamente di fare.

Mia figlia ha paura dei tuoni, e dei rumori forti, e del buio. Ma non ha alcun problema nel farsi camminare una rana sulle mani, o nell’accarezzare un cane che pesa quattro volte più di lei. Anche suo fratello ha paura del buio, e delle zanzare, e di certi cartoni animati.

A entrambi i miei figli piacciono la Pimpa e Masha. Daniel Tiger e Topolino. I Paw Patrol e Sofia la Principessa. Mia figlia ha chiamato il suo gatto di pezza “Super gattino”. Mio figlio mette a dormire i pupazzi sul suo stesso cuscino, e gli rimbocca le coperte con tanta cura.

Mio figlio ha quasi quattro anni ed è sempre stato un pochino “mammone”. Ma niente in confronto a sua sorella, che spesso piange anche solo se mi allontano dalla sua vista.

Mia figlia e mio figlio sono due bambini qualsiasi, femmina e maschio. Sono diversi, naturalmente. E lo sono anche perché femmine e maschi sono diversi. Ci distinguono caratteristiche genetiche, anatomiche, fisiologiche, cerebrali e ormonali (che a volte influenzano anche gli umori). Ma soprattutto sono diversi perché sono due individui distinti. Mia figlia e mio figlio sono due bambini qualsiasi, femmina e maschio. Sono simili, inevitabilmente. Perché sono fratelli, perché stanno crescendo insieme. Ma soprattutto perché sono due esseri umani, e sono due bambini piccoli.

Forse mia figlia vorrà fare danza classica e vestire di rosa confetto tutti i giorni della sua vita. Forse mio figlio diventerà campione mondiale di rutti negli anni della sua adolescenza. È possibile, e per me non ci sarebbero problemi. Ma forse no. Saranno loro a decidere, e saranno liberi di scegliere.

Perché femmine e maschi non sono uguali, certo che no. Ma non è questo che influenza i nostri gusti personali e le nostre attitudini, e soprattutto le nostre abilità. Abbiamo esattamente le stesse possibilità, o almeno è così che dovrebbe andare. E noi dovremmo smetterla di fare in modo che i nostri figli diventino quello che noi ci aspettiamo che siano.

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8 Commenti

Anna 10 Ottobre 2016 - 12:47

Ti dirò una cosa: io ho una figlia, ora ha 14 anni, e mi sono fatta un punto di onore di non averle mai dato del “maschiaccio” , per nessun motivo al mondo. Come invece succedeva a me, perchè non rientravo nel classico stereotipo

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Silvana - Una mamma green 10 Ottobre 2016 - 17:36

Bravissima! E femminuccia al maschio!

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nia 10 Ottobre 2016 - 13:59

Io cerco di insegnare a mio figlio che non ci sono cose da maschio o da femmina. Ha chiesto delle bambole e le ha avute alla Befana, gli ho chiesto di scegliere l’accappatoio tra rosa, lilla e blu e ha scelto il rosa, ha una scatola piena di costruzioni, una piena di macchinine e una piena di accessori per la cucina. E poi, un giorno arrivi all’asilo e leggi “il tal giorno inizieranno il corso di danza per le bambine e il corso di judo per i bambini”
E per fortuna non sa leggere

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Silvana - Una mamma green 10 Ottobre 2016 - 17:36

Lo so. Purtroppo è una mentalità ancora imperante, il che fa parecchio deprimere. 🙁

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Nimerya 10 Ottobre 2016 - 18:09

Mio figlio ha 3 anni e quando ha scelto il suo pupazzo del cuore ha scelto una bambola (Bebe) e adesso sono diventate due. Mio figlio ha 3 anni ed adora i pompieri, i camion e i treni, ma anche cucinare (per finta o per davvero). Mio ha 3 anni e ama mettere cerchietti e fermagli, come la mamma, mentre si arrampica e gioca al pirata. Mio figlio ha 3 anni e il suo colore preferito e’ il rosa.
Noi per ora cerchiamo di non influenzarlo troppo, tanto purtroppo prima o poi ci pensera’ la società!

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Silvana - Una mamma green 11 Ottobre 2016 - 08:53

Purtroppo sì! Però che meraviglia. <3

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Chiara 11 Ottobre 2016 - 07:07

Ho una sorella campione mondiale di rutti (e l’adolescenza l’ha passata da un po’), e l’altra ha più muscoli di schwarzenegger e metà capelli rasati. E due fratelli maschi poco pelosi e molto dolci. Io sono stata il classico maschiaccio nei modi fino al matrimonio. O alla maternità. E ho una passione per la lettura. Che condivido con un fratello. Gli altri non leggono quasi nulla. La stretta vicinanza maschi femmine ci ha salvato da molti stereotipi e essere in tanti ci ha messo al riparo da troppe ansie genitoriali. Mia figlia sembra la tua, dal racconto. Mai ferma, adora le auto con sirena, le bambole, disegnare e la cucina. Fa le pulizie e far partire la lavatrice è per lei estasi. Odia lavarsi. La doccia è una tragedia. Il maschio ha soli 6 mesi, non uscirebbe dalla vaschetta, ama lo spazzolino, i giochi con i suoni (che invece spaventano un po’ la sorella). Diversi. Unici. Chissà cosa diventeranno da grandi! E come cambieranno nel tempo, anche dopo i 18-20 anni (io ne ho 31 e sto facendo dei cambiamenti professionali che, presumo, porteranno anche dei cambiamenti nei modi di fare…non c’è mai un giorno uguale all’altro al mondo!).
ps noi per fortuna siamo in un ottimo asilo nido dove non si fanno distinzioni di genere e, se il mio cambio professionale lo renderà possibile a livello economico, manderemo i bambini alla materna gestita privatamente dalla stessa cooperativa…

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Silvana - Una mamma green 11 Ottobre 2016 - 08:52

Che bel racconto! Grazie per questa testimonianza e un bacino ai tuoi piccoletti. 😉

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