Le sette tipologie di capriccio con cui si cimenta un genitore

1. Il licantropo

Ovvero la tecnica dell’ululato. Senza pause per respirare e al limite della soglia acustica del dolore. Quello che fende i timpani come una lama affilata e ti impedisce semplicemente di pensare. E fortuna che a casa abbiamo i doppi vetri.

2. Il mantra assassino

La tecnica, di per sé, è molto semplice: richiede solo la ripetizione in loop della stessa parola (o gruppo di parole) per interminabili minuti, o, nei casi peggiori, svariate ore. Ma necessita di una forza di volontà non comune, oltre che di buone proprietà verbali e una discreta memoria. Il malcapitato genitore di solito cede perché finisce in trance come un derviscio rotolante. Occidentalis lagna.

3. Il ricatto morale

Solo per i più inclini alla recitazione drammatica. Perché non basta asserire con piglio disperato “Allora non mi vuoi bene”. Senza occhioni da gatto di Shrek e musino rovesciato in fuori, la tecnica non funziona.

4. Il ballo di San Vito

Altrimenti detto “la tarantolata”. Il più spettacolare dei capricci, tanto più efficace quanto più nutrito (e silenzioso) è il pubblico dinanzi al quale viene messo in scena. Ne esistono alcune varianti, come “il mulo impazzito” e “l’anguilla scorticata”. E chi si illude che in questi casi basti attuare la contromossa del “contenimento” con autorevole dolcezza, è semplicemente un illuso. Molto meglio fingersi morti.

5. L’autolesionista

Sintomatica di un modo di essere, questa tipologia di capriccio prevede per lo più testate e strappi di intere ciocche di capelli. A tratti può essere anche appassionante, almeno quanto una fiction di Rai 1 con Gabriel Garko. A volte, però, per garantire l’incolumità del protagonista si finisce col farsi del male a propria volta.

6. Davide e Golia

Non serve la fionda. Prima o poi succede a tutti, ma di solito è una fase transitoria. Con l’esperienza si impara a schivare i proiettili e anche a cogliere la portata del pericolo ai primi segnali di escalation capricciosa, inquadrando rapidamente gli oggetti a portata di mano del piccolo discobolo. Nella peggiore delle ipotesi, si risolve circondandosi per qualche mese di costruzioni di gomma e gusci Meliconi. Se vi piacciono i giochi in legno, potreste trovarvi a rivedere temporaneamente le vostre convinzioni in fatto di educazione montessoriana ed ecologia.

7. Kill Bill

Ovvero il capriccio vendicativo. Lì per lì sembra risolversi da solo e senza gravi conseguenze, tanto da stupirsi per il colpo di fortuna o delle proprie capacità pedagogiche. In realtà, ristabilita la calma, parte quando meno te lo aspetti la raffica di “non ti voglio più bene, sei una cattiva mamma, voglio cambiare famiglia, non ti perdonerò mai”. Il lato positivo è la pulizia gratuita del karma, ché se anche nella vita precedente sei stato un cattivone terribile, dopo questa puoi considerarti assolto. La lavanderia a gettoni dell’anima di un genitore.

You may also like

3 Commenti

Priscilla 24 Maggio 2017 - 10:57

Bello, stupendo! Il 6 e 7 mi mancano ancora….

Reply
Silvana - Una mamma green 25 Maggio 2017 - 18:31

Mai dire mai! 😛

Reply
Priscilla 29 Maggio 2017 - 15:59

Paura…..

Reply

Lascia un commento