I peccati di una mamma (quasi) green

by Silvana Santo - Una mamma green
spazzolino elettrico

© Unamammagreen

La strada verso la sostenibilità è lastricata di sacchetti di plastica e vaschette di alluminio. Nonostante il titolo perentorio di questo blog, in effetti, la mia greenitudine è in continuo divenire, piena di crepe e di incoerenze grandi e piccole, che prima o poi dovrò guardare negli occhi e decidere se e come affrontare. La lista delle mie mancanze è lunga e articolata e comprende peccati veniali ed eco-colpe davvero mortali.

Lo spazzolino elettrico
Ora, io sono una che non va dall’estetista, si trucca pochissimo e si mangia le unghie. Ma coi denti sono davvero un po’ fissata. Mi piace sentirli sempre puliti, non sopporto di passarci sopra la lingua e non trovarli perfettamente lisci. E poi sugli spazzolini manuali mi accanisco con ferocia assassina: li mastico, li deformo, ne appiattisco le setole. Una volta ne ho perfino spezzato uno mentre mi lavavo i denti (in un’altra vita, secondo me, sono stata un batterio della carie). Allora via di spazzolino elettrico, che consuma energia, certo, ma magari ne fa risparmiare un po’ al mio dentista quando vado a fare la mia brava pulizia semestrale. A mia discolpa posso dire che spremiagrumi, grattugia e altre amenità del genere, in casa nostra, sono tutte rigorosamente manuali. Non mi sognerei mai, per dire, di comprare un levapelucchi a batteria.

Le pappe di Artù
Il micio di casa pesa sette chili e mezzo (tutti big, in questa famiglia…). È grande come una Panda e famelico come un panda, e fin qui non ci sarebbe niente di male. Il fatto è che Artù è pure mordace come un piranha, soprattutto quando è affamato. Ed è di palato fine, anche. Quindi – mea culpa, mea maxima culpa – viene nutrito quotidianamente con succulente monodosi di pappe umide dagli olezzi improbabili, ma che lui trova quanto mai appetitose. Ne è dipendente, si può dire, e visto che l’unica alternativa che ammette sono i miei polpacci, ne sono ormai drogata anche io. Una volta ha anche vinto una fornitura di bustine al tonno che lui avrebbe volentieri ingollato con tutta la plastica. Tutta roba naturale e priva di additivi, comunque, ma pur sempre confezionata in bustine di plastica o lattine di alluminio minuscole. Per espiare, giuro solennemente che i rifiuti vengono rigorosamente differenziati, e che i croccantini, almeno, li acquistiamo in confezioni giganti da oltre un chilo.

L’insalata in busta
A-hem, sì. Io sono quella che prepara in casa tutte le pappe per suo figlio ma che, di tanto in tanto, cede alla tentazione di un’orrida insalata confezionata. Se mi sente la mia amica Maria sono spacciata (Mary, te lo giuro, capita solo quando proprio non ho tempo di sciacquare la lattuga!). So bene che, a parte l’impatto ambientale, in quei sacchetti di plastica si annidano minacce innominabili per il mio intestino, ma a volte proprio non riesco a non cedere alla tentazione di portarmi a casa una confezione di “fantasia capricciosetta” o “verde verde tutta salute”. Posso uscire dal tunnel, però. A patto di non dover rinunciare anche ai noodles espressi gusto pollo sintetico, sia chiaro.

La carne
Questione delicata e complessa, che merita probabilmente un post dedicato. Adesso basti dire che la mia alimentazione è onnivora, per quanto cerchi di ridurre il contenuto di derivati animali presente nella mia dieta. Molte volte mi sono chiesta se passare ad una alimentazione vegetariana, ma finora non ho mai tentato il grande passo. Perché? Aspettate il post dedicato e lo saprete.

I viaggi in aereo
Dulcis in fundo, il peccato più peccaminoso di questa mamma peccatrice. Montagna o mare, Italia o estero, Costiera Amalfitana o Madonna di Campiglio (una delle tappe papabili per una prossima fuga invernale, presa in considerazione dopo che la vacanza estiva in Trentino ci ha letteralmente stregato). I viaggi. L’unico “lusso” che ci concediamo in casa Mamma Green, ammesso che si possa definire tale trovare da dormire sul portale Venere o cercare voli a basso costo su SkyScanner.it. Ogni soldo risparmiato è destinato a questa attività. Ogni regalo ha a che fare con i viaggi, ogni sacrificio economico punta in quella direzione. So bene che spostarsi in aereo inquina da morire. Una volta, tanti anni fa, ho persino sottoscritto un impegno online a volare solo in caso di reale necessità, e comunque non più di una volta l’anno. Ma, non ho problemi ad ammetterlo, quel proposito è rimasto lettera morta. Non cerco scuse: viaggiare mi piace talmente tanto da zittire completamente il grillo parlante verde che abita in me. Ma che dico zittirlo: tramortirlo, narcotizzarlo, privarlo per sempre del dono della favella. Scoprire il mondo mi fa sognare, mi avvicina alla libertà che bramo da tutta una vita. Mi rende felice, mi insegna più di tutti i libri già pubblicati e di quelli ancora da scrivere. Mi rende una persona migliore. Mentirei sapendo di mentire se dicessi che sono disposta a rinunciarvi. Quello che posso fare – e lo faccio – per compensare almeno un po’ è viaggiare in modo responsabile, cercando di inquinare il meno possibile. E poi, varrà qualcosa il fatto che nella vita di tutti i giorni non uso quasi mai l’automobile?

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7 Commenti

Marina 16 Gennaio 2014 - 17:22

“mea culpa” in cui mi ritrovo tantissimo, soprattutto per la parte dedicata ai viaggi ma – per fortuna – non per quella dedicata all’insalata (spero di avere sempre tempo per sciacquare la lattuga….. quella roba….proprio no!!!).
Aspetto con ansia il post sulla scelta vegetariana…..visto che io ho da poco intrapreso questa strada lastricata di “cruelty free” (per numerosi motivi)!! 🙂

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Silvana - Una mamma green 16 Gennaio 2014 - 18:07

Dunque sei molto più green di me! Brava, Marina.

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Marianna 16 Gennaio 2014 - 18:09

tutte “colpe” perdonabili , almeno dal mio punto vista che più che green è, come direbbe Francesco, un verdino chiarissimo, ma la lattuga in busta proprio no!

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Silvana - Una mamma green 16 Gennaio 2014 - 19:35

Eh, lo so. È una schifezza, proprio.

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Diara 17 Gennaio 2014 - 00:06

Non sarò io scagliare la prima pietra.
Il mio più grande peccato green sono le lunghe docce calde d’inverno. Non ci posso proprio rinunciare.
Quando ero incinta compravo la San Gemini ma ovviamente le bottiglie finivano nella raccolta differenziata. Ci mancherebbe :-p
In tema pupo, durante le ferie estive ho usato pannolini usa & getta non ecologici.
Uso il tritatutto elettrico per tritare la cipolla.
Ho un’asciugatrice e non ci rinuncerei per niente al mondo nell’umida pianura padana.
Concordo con te sullo spazzolino elettrico. L’ho utilizzato per un periodo e non c’è paragone. E’ molto meglio di quello manuale. Non lo uso più solo perché dopo il trasloco non l’ho uscito dal cartone.
Non ho animali quindi da questo punto di vista sono salva.
Non compro l’insalata in busta ma la rucola e la valeriana si. Mi capita raramente di vederle sfuse.
Sono vegetariana quindi niente carne per me e pochi latticini e uova.
Per l’aereo dipende. Preferisco il treno ma obiettivamente dal Nord Italia alla Sicilia dove ho parenti si fa prima in aereo. Per Parigi dove sta mia madre invece amo prendere il treno di notte.

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Francesca 19 Gennaio 2014 - 08:10

Ciao, io odio e dico odio quando torno dalla spesa e mi trovo un miliardo di carte e plastica da differenziare e mi rendo conto di quanto inquinamento c’ e’! Allora io non sono molto green ma cerco di migliorarmi sempre più a partire dalla crema e prodotti per il viso ( io uso Caudalie, se non la consci vai a fare un giro sul sito). Poi ho deciso che termini la scorta di biscotti che ho e cominciò a farli da me, come pure già faccio il pane. Ma capisco che ne ho di strada da fare…
Domanda… Allora lo spazzolino da denti e’ più efficace di quello normale? E poi come la gestisci la situazione del packaging della spesa? Grazie e ciao!

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Silvana - Una mamma green 19 Gennaio 2014 - 14:55

Ciao Francesca, grazie della segnalazione. Io trovo che lo spazzolino elettrico sia più efficace, ma penso che con una buona tecnica di spazzolamento possa funzionare benissimo anche quello manuale. Prova magari a parlarne con il tuo dentista. Per quanto riguarda la spesa, prima di tutto uso borse di tela al posto dei sacchetti. Poi cerco di comprare il più possibile prodotti sfusi, o comunque confezioni grandi e senza troppi involucri (occhio alla scadenza, ovviamente!). Faccio in casa, compatibilmente col tempo a disposizione, lo yogurt, le pappe per mio figlio e alcuni piatti rapidi come i bastoncini di pesce, che poi congelo. Inoltre beviamo solo acqua del rubinetto (la do anche a Davide: http://unamammagreen.com/2013/09/23/acqua-di-rubinetto-ai-neonati-perche-no/). Comunque, ho tantissima strada da fare anche io!! Grazie del commento, se hai altri suggerimenti sono graditissimi 🙂

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