Contusioni e bernoccoli? C’è il gel all’arnica

by Silvana Santo - Una mamma green

Alcuni lividi sono incancellabili. Per tutto il resto c’è l’arnica

La prima cosa che dovrebbero dire alle neomamme nei reparti maternità è questa: “Un giorno o l’altro tuo figlio ti cadrà dalle braccia, non si farà niente di grave ma tu ti sentirai un mostro”.

Anche se dinanzi alla nefasta occasione la gente dirà frasi come:

Capita a tutte, prima o poi.
Tanto i neonati sono di gomma.
Sgusciano come anguille, non è colpa tua.
Per tenerli sotto controllo non basterebbero 10 occhi.
L’importante è che non si sia addormentato subito dopo la caduta.

Tutte cose vere, tra l’altro. Ma che difficilmente riusciranno a convincere la malcapitata di non essere diventata a un tratto una specie di clone di Annamaria Franzoni, solo senza il plastico di Bruno Vespa.

Comunque. Se il lancio del pupo fosse sport olimpico, io potrei finalmente realizzare il mio infantile sogno a cinque cerchi, puntando peraltro al gradino più alto del podio (o almeno alla piazza d’onore, dietro Annamaria Franzoni). Fortuna che BigD è circondato da uno spesso – ed elastico – strato di adipe e che, a quanto pare, oltre alle guance da criceto, ha ereditato da sua madre anche la capoccia dura.

La prima volta mi è ruzzolato a tradimento dal lettino del mare. Sono passati mesi, ma ancora non ho capito cosa sia successo realmente. Ad ogni modo la sabbia era soffice, e ce la siamo cavata con un paio di minuti di urla e un centinaio di occhi iniettati di salsedine puntati dritti sulla sottoscritta. Nessuno dei vicini di ombrellone, in quell’occasione, mi ha detto “Sgusciano come le anguille”. E dire che la metafora sarebbe stata quanto mai appropriata. Ma la volta peggiore è stata la successiva, a casa. Volo d’angelo giù dal divano, mentre aspettavamo suo padre che tornasse a casa con una frittura di pesce da asporto (che ovviamente poi abbiamo mangiato fredda e dura come il cartone).

È stato allora che, dopo aver pianto tutte le mie lacrime, invocato su di me l’ira funesta degli dei e realizzato un plastico del nostro divano Ikea (mentre mio figlio dormiva incolume tra due guanciali), ho deciso che avrei comprato un gel all’arnica.

A parte che ha un nome bellissimo e nobile, secondo me. Ma questa pianta dagli insignificanti fiori gialli ha proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e antisettiche. Roba che manco l’acqua di Lourdes, insomma. In commercio si trovano gel e pomate a base di arnica, spesso ben noti agli sportivi perché usate appunto per trattare contusioni ed ematomi (lo dico sempre, io, che lo sport fa male). La formulazione in gel, in particolare, permette all’occorrenza anche un’applicazione fresca – basta tenere il tubetto in frigorifero per qualche minuto -, che lenisce più rapidamente il dolore.

La versione che abbiamo noi in casa è un preparato omeopatico, che oltre al principio attivo (Arnica montana TM 4 g, 70 mg per 1 grammo di gel) contiene purtroppo qualche schifezza (carbomer e dimeticone copoliolo tra gli eccipienti), ma al momento della scelta, commissionata tra l’altro a un’amica ecobio, non c’è stata la possibilità di analizzare nel dettaglio la composizione. In ogni caso, la mia esperienza con questo prodotto è positiva. Al capitombolo successivo, è bastata una fugace applicazione di gel all’arnica per scongiurare il bernoccolo e frenare le lacrime. Provare per credere.

Se poi volete cimentarvi con delle alternative pur sempre naturali, la tradizione popolare della mia terra è prodiga di suggerimenti. Il ghiaccio? La bistecca? I surgelati? Tsk. Roba da principianti. Il rimedio naturale definitivo, a quanto pare, consiste nell’applicare sulla parte contusa un generoso strato di sugna, o, in sostituzione, di burro. Chi lo ha sperimentato giura che funziona ma io, chevvedevodi’, mi accontento dell’arnica.

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7 Commenti

Silvia 25 Novembre 2013 - 10:19

mitica arnica utilissima al di la dei voli d’angelo del pargoletto! Io l’ho utilizzata a impacchi per un edema perineale che non mi permetteva di camminare dopo il parto, con risultati estremamente buoni (in quel caso unita a semicupi di acqua tiepida/calda). W l’arnica!

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Silvana - Una mamma green 25 Novembre 2013 - 10:31

Evviva evviva! 🙂

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podereargo 25 Novembre 2013 - 10:59

Ciao, io alle mie bimbe do l’arnica anche sotto forma di granuli omeopatici 5 CH per bocca, subito dopo la caduta, trauma, botta e funziona benissimo 🙂

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Silvana - Una mamma green 25 Novembre 2013 - 13:35

Grazie della dritta! Speriamo di non averne troppp bisogno 😛

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podereargo 25 Novembre 2013 - 14:32

Ti auguro di no, ma in caso di bisogno…io lo tengo sempre con me a portata di mano 🙂

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donatella 25 Novembre 2013 - 14:48

Anche noi arnica! Oramai quasi solo per le contusioni sportive! Ottimo rimedio! P.s: all’ asilo dei miei figli l’uso del burro o della sugna era da protocollo. Posso dire che, pur senza alcun fondamento scientifico a me noto, funzionava egregiamente!!!

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» Sono anch’io una pessima madre. Non abbastanza, però 9 Marzo 2015 - 09:40

[…] taglio le unghie, mentre dorme, solo quando inizia a somigliare a Edward Mani di Forbice, e perché l’ho fatto cadere. Più volte e […]

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